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Radar dell’istituto di ricerca sulle abitudini culinarie degli italiani. Nella classifica del gusto, al primo posto la cucina cinese, poi quella giapponese, bronzo per la messicana. I giovani molto più appassionati degli over 50.
Radar dell’istituto di ricerca sulle abitudini culinarie degli italiani. Nella classifica del gusto, al primo posto la cucina cinese, poi quella giapponese, bronzo per la messicana. I giovani molto più appassionati degli over 50.
La cucina etnica è gettonatissima soprattutto dai più giovani. Nella Top 5: i ristoranti cinesi, giapponesi, messicani, arabi e indiani. Tra gli habitué, coloro che frequentano i locali "esotici" una o più volte la settimana, ci sono gli appartenenti alla generazione Z, poi i millennials, quelli della generazione X e i baby boomers. E’ quanto emerge, in estrema sintesi, da un sondaggio dell’istituto di ricerca SWG. “La cucina etnica è entrata stabilmente nelle abitudini culinarie degli italiani e conquista soprattutto le nuove generazioni, che la scelgono con frequenza nettamente superiore rispetto agli over 50. Tra le preferenze – rileva il Radar SWG - emergono con forza le grandi cucine asiatiche (cantonese e giapponese), seguite dalla cucina messicana. Quello che un tempo era percepito come ‘esotico’ appare oggi sempre più normalizzato e integrato nella propria routine alimentare, soprattutto tra i più giovani”.
Molti desiderano più alternative etniche nelle proprie città, seppur con qualche timore per la possibile clientela e l’impatto sui locali nazionali vicini. “La diffusione delle cucine estere - si legge nel Radar SWG - è percepita in larga parte come un arricchimento culturale e gastronomico: due italiani su tre esprimono un’opinione positiva, riconoscendole il merito di ampliare l’offerta e stimolare curiosità, seppur con la consapevolezza che tale diffusione possa mettere in difficoltà i ristoratori italiani e possa influire negativamente sulla qualità media del settore. A trainare il fenomeno contribuiscono diversi fattori: la crescente presenza di comunità straniere sul territorio, il peso della globalizzazione e della mobilità internazionale, ma soprattutto l’evoluzione dei gusti e della mentalità delle nuove generazioni, sempre più aperte al confronto interculturale e desiderose di ampliare il proprio repertorio gastronomico”.
In questo contesto “cresce il desiderio di vedere più alternative etniche nelle proprie città: nuove aperture - aggiunge SWG - vengono accolte con entusiasmo e voglia di scoperta, pur accompagnate da una quota di timore per la penalizzazione dei locali tradizionali e per possibili nuovi segmenti di clientela che minerebbero la comunità che vive il territorio circostante. Questa ambivalenza segnala un mercato in trasformazione, in cui la curiosità e l’apertura sembrano destinate a prevalere, ridisegnando progressivamente il panorama della ristorazione italiana”. (Fonte Radar SWG, valori espressi in %. Date di esecuzione 10 - 12 settembre 2025. Metodo di rilevazione: sondaggio CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 800 soggetti maggiorenni).