Brescia: prima notte in prigione per Giacomo Bozzoli, è guardato a vista

Si teme che possa compiere atti di autolesionismo. Al momento del suo arresto, l'uomo si è professato innocente.

(Prima Pagina News)
Venerdì 12 Luglio 2024
Brescia - 12 lug 2024 (Prima Pagina News)

Si teme che possa compiere atti di autolesionismo. Al momento del suo arresto, l'uomo si è professato innocente.

Prima notte in carcere a Canton Mombello per Giacomo Bozzoli, il 39enne condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, avvenuto l'8 ottobre del 2015.

L'uomo si trova in una cella singola ed è sorvegliato a vista dalla polizia penitenziaria: il timore, infatti, è che l'uomo possa compiere atti di autolesionismo.

La Procura ha aperto un'indagine con l'accusa di procurata inosservanza della pena. Durante le prossime ore, Bozzoli sarà interrogato dal magistrato, a cui riferirà sulla sua latitanza, dopo la condanna definitiva emessa dalla Cassazione. Quando è stato arrestato, Bozzoli si è professato innocente.

“Faremo le dovute verifiche. Abbiamo seguito il regolamento del ministero della Giustizia e, non appena è stata emessa la condanna a suo carico, nel più breve tempo possibile abbiamo emesso l’ordine di carcerazione e quando i carabinieri sono andati a casa sua, non c’era. Prima era un uomo libero, appena ricevuta la notizia della condanna, è partita la procedura”, ha detto il Procuratore capo di Brescia, Francesco Prete.

Per gli investigatori, è possibile che ci sia una “coincidenza” che “è da verificare”, tra l'audizione protetta del figlio di Bozzoli, svoltosi ieri fino alla tarda serata, e il ritrovamento di Bozzoli all'interno della sua villa. “È una mia deduzione – ha evidenziato Prete – ma non è da escludere che sia tornato in Italia per mantenere i contatti con il figlio“.

Ora, gli investigatori dovranno ricostruire il ritorno di Bozzoli a casa: il 30 giugno era stato ripreso da alcune telecamere di sicurezza, mentre era in un resort di Marbella, in Spagna, e nei giorni successivi si era pensato che potesse essere fuggito usando un passaporto falso. La moglie e il figlio erano tornati in Italia il 5 luglio, ma di lui non c'era traccia. Ora si tenterà di capire se Bozzoli sia tornato prima o dopo i suoi familiari, e come abbia fatto a rientrare passando inosservato.


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