Elezioni Francia: l'Europa tira un sospiro di sollievo, ma resta il rebus della governabilità

Secondo una fonte, "Mélenchon è il nuovo mal di testa". Nel frattempo, i Patrioti di Orbàn si rafforzano con il Ressemblement National.

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Lunedì 08 Luglio 2024
Roma - 08 lug 2024 (Prima Pagina News)

Secondo una fonte, "Mélenchon è il nuovo mal di testa". Nel frattempo, i Patrioti di Orbàn si rafforzano con il Ressemblement National.

L'Europa accoglie i risultati delle Elezioni francesi con un misto tra grande sorpresa e sollievo. Il Ressemblement National di Marine Le Pen, dato per favorito, alla fine ha concluso la sua corsa al terzo posto, piazzandosi dietro a Ensemble del Presidente Emmanuel Macron e al Nuovo Fronte Popolare (sinistra).

"Emmanuel Macron politicamente ha vinto la scommessa", è il riassunto di un diplomatico. Dunque, Bruxelles saluta il risultato, ma dovrà vedersela con un rebus: quello della governabilità. "Il nuovo mal di testa? Si chiama Jean-Luc Mélenchon" dice un'altra fonte, dell'Europa Centrale.

Ora, infatti, la Francia entra in un periodo di instabilità politica, che rischia di ripercuotersi negativamente sul progetto europeo, perché il Nuovo Fronte Popolare ha al suo interno diverse forze politiche, che hanno programmi in contrasto tra loro e, per certi versi, "preoccupanti" tanto quanto quello del Rn, come l'abolizione della riforma delle pensioni approvata da Macron. "Se la Francia non proseguirà con le riforme il bilancio rischia di andare fuori controllo e la Commissione a quel punto cosa farà?", chiede un diplomatico di alto livello.

Ecco, il debito: ora è oltre il 100% del Pil, per questo la Commissione Europea ha chiesto a Parigi il contenimento del deficit, che nel 2023 si è assestato al 5,5%, oltre 2 punti percentuali rispetto alla soglia limite del 3%. Per seguire il nuovo Patto di Stabilità, dunque, sarà necessario fare qualche importante correzione, andando contro i desiderata della sinistra e dei lepenisti, per cui, nella migliore delle ipotesi la coalizione si assumerà la propria responsabilità subendo l'attacco continuo del Rn, nella peggiore si potrebbe assistere ad uno scontro tra Parigi e Bruxelles in merito al rispetto dei vincoli di bilancio. "Questo risultato potrebbe essere meglio nel breve termine ma forse peggio in prospettiva", è l'analisi di un'altra fonte diplomatica. "Marine Le Pen potrebbe avere la strada spianata all'Eliseo".

Lo spauracchio, però, era avere un governo francese che si opponesse al progetto europeo, con un'agenda strategica approvata dal Consiglio, che però chiede una maggiore cooperazione, non il contrario, su temi come difesa, competitività, sostegno all'Ucraina, allargamento ai nuovi aspiranti membri. C'è da chiedersi, ora, come la nuova Assemblea Nazionale voterà su tematiche fondamentali come queste.

Il manifesto dei Patrioti per l'Europa del premier ungherese Viktor Orbàn, che prenderà vita a partire da domani, chiede l'esatto contrario (peraltro, girano voci secondo cui il premier ungherese sia già a Bruxelles, mentre altre dicono che sia diretto in Cina). Se, come sembra, a livello europeo i lepenisti ingrosseranno le file dei Patrioti, insieme alla Lega di Salvini, il Vlaams Belang belga e i danesi, la scelta di Le Pen ha un significato diverso, in particolare dopo che Orbàn, con sorpresa di quasi tutti (Il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, aveva detto che l'Alleanza era stata avvisata della visita, ndr), ha incontrato Putin a Mosca. A Bruxelles, però, vogliono affrontare un problema per volta.


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