Fao: aumentano le scorte di grano, +3,6% per il 2026

Il capo economista della Fao, Maximo Torero: "Il rimbalzo della produzione alimentare globale segna un punto di svolta positivo per la stabilità del mercato. Ma dietro questi numeri si nascondono rischi persistenti".

(Prima Pagina News)
Giovedì 13 Novembre 2025
Roma - 13 nov 2025 (Prima Pagina News)

Il capo economista della Fao, Maximo Torero: "Il rimbalzo della produzione alimentare globale segna un punto di svolta positivo per la stabilità del mercato. Ma dietro questi numeri si nascondono rischi persistenti".

Le condizioni attuali indicano un aumento generalizzato della produzione globale di prodotti alimentari di base, insieme a una forte crescita dei consumi e a una ripresa delle scorte, anche se la variabilità meteorologica e le prospettive commerciali nebulose potrebbero comportare dei rischi, secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO).

La produzione globale di grano e cereali secondari è sulla buona strada per stabilire nuovi record, con lo stesso vale per la produzione di riso in Asia e nella regione dell'America Latina e dei Caraibi. Secondo il nuovo Food Outlook della FAO, si prevede che anche il rapporto scorte/consumo di questi alimenti di base aumenterà notevolmente.

La pubblicazione semestrale fornisce valutazioni e previsioni di mercato aggiornate per la produzione, l'utilizzo, il commercio e le scorte delle principali materie prime alimentari, tra cui cereali, colture oleaginose, zucchero, carne, prodotti lattiero-caseari e pesca. La nuova edizione offre ulteriori approfondimenti sull'olio d'oliva, sui mercati dei fertilizzanti e sulla fattura globale delle importazioni alimentari.

"Il rimbalzo della produzione alimentare globale segna un punto di svolta positivo per la stabilità del mercato. Ma dietro questi numeri si nascondono rischi persistenti, dalle condizioni meteorologiche estreme alle fragili relazioni commerciali, che possono rimodellare rapidamente l'offerta e l'accesso globali. Costruire la resilienza in tutto il sistema agroalimentare rimane la nostra sfida più grande", ha detto il Capo Economista della FAO, Maximo Torero.

I mercati del grano, del mais e del riso sono caratterizzati da abbondanti forniture esportabili, che hanno esercitato una pressione al ribasso sui prezzi internazionali. Nel frattempo, si prevede che l'utilizzo del grano e in particolare del riso aumenterà in modo significativo, guidato da una crescita più rapida dei consumi nei paesi a basso reddito con deficit alimentare (LIFDC).

I punti salienti delle analisi delle materie prime sono i seguenti:

-Si prevede che le scorte globali di grano aumenteranno del 3,6% nell'anno a venire per raggiungere il livello più alto di sempre entro la fine della stagione nel 2026, mentre si prevede che le scorte mondiali di riso aumenteranno del 2,2% raggiungendo un nuovo record.

-La produzione mondiale di carne dovrebbe aumentare dell'1,4%, guidata dal pollame, mentre la produzione di carne bovina probabilmente si contrarrà a causa in gran parte della riduzione delle scorte di bestiame in Brasile e negli Stati Uniti d'America.

-Si prevede che le scorte globali di zucchero aumenteranno, poiché i raccolti eccezionali in Brasile, insieme ai forti risultati in India e Thailandia, faranno aumentare la produzione molto più velocemente del consumo.

-Si prevede invece che il consumo globale di olio vegetale supererà la produzione, influenzato dalla riduzione della produzione di soia, derivante principalmente dalla riduzione delle aree di semina in Argentina, India, Ucraina e Stati Uniti d'America.

-Si prevede che la produzione globale della pesca e dell'acquacoltura aumenterà dell'1,7%, con le aspettative di un aumento del 2,5% del consumo alimentare pro capite di prodotti dell'acquacoltura che compenserà un calo del consumo derivante dalla pesca di cattura.

Capitoli speciali sulle tendenze dell'olio d'oliva e sui mercati dei fertilizzanti

Il FAO Food Outlook offre una valutazione dettagliata del mercato dell'olio d'oliva, prevedendo una ripresa dalle recenti condizioni di siccità che hanno ridotto la produzione e fatto salire i prezzi.-

I prezzi all'ingrosso in Spagna, il principale produttore mondiale, e in Grecia sono diminuiti di oltre la metà dall'inizio del 2024, sebbene rimangano a livelli relativamente alti in Italia. Le abbondanti precipitazioni durante la stagione di crescita in Tunisia indicano una produzione record di oltre 400.000 tonnellate, che potrebbe rendere il paese il secondo produttore mondiale di olio d'oliva nel 2025/26.

I prezzi più bassi stanno sostenendo una ripresa dei consumi e il commercio globale di olio d'oliva potrebbe raggiungere un massimo storico nella prossima stagione, anche se le tariffe negli Stati Uniti d'America potrebbero frenare i volumi complessivi degli scambi.

In un'analisi separata, la FAO rileva che l'utilizzo globale di fertilizzanti è rimbalzato nella stagione 2024/25, dopo un periodo di riduzione dell'applicazione a causa della ridotta disponibilità e dell'economicità. Il prezzo medio di un paniere di fertilizzanti stilizzati si è attestato a 489 dollari per tonnellata nel settembre 2025, in calo del 40% rispetto al picco record di aprile 2022, anche se ancora superiore a quello del 2024. Si prevede che l'offerta di fertilizzanti azotati rimarrà adeguata a breve termine, sostenuta dal ritorno della Cina sui mercati globali con un aumento delle quote di esportazione per il 2025 e il 2026.

Il Food Outlook presenta anche la stima aggiornata della FAO per il conto globale delle importazioni alimentari (FIB) nel 2025, che dovrebbe aumentare di quasi l'8% rispetto all'anno precedente per raggiungere i 2,22 trilioni di dollari.

L'aumento della fattura globale delle importazioni alimentari è guidato in gran parte da un aumento medio del 34,5% dei prezzi dei prodotti di valore più elevato, in particolare caffè e cacao, importati principalmente dai paesi ad alto reddito. Nei Paesi meno sviluppati, nel frattempo, si stima che le spese per gli oli animali e vegetali aumenteranno del 58% rispetto al 2024, ampiamente suddivise tra effetti di quantità e di prezzo, con quest'ultimo particolarmente influenzato dall'aumento dei prezzi all'importazione dell'olio di palma, sollevando preoccupazioni per l'accessibilità economica.

Per contro, si stima che i prezzi più bassi dei cereali e dello zucchero si tradurranno in un calo significativo delle spese aggregate delle importazioni di tali materie prime.

Si prevede che la bolletta combinata delle importazioni alimentari per i Paesi a basso reddito diminuirà leggermente rispetto al 2024, mentre quella per l'Africa subsahariana dovrebbe aumentare modestamente.


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