Le delegazioni di Figec Cisal e Uspi, guidate dai segretari generali Carlo Parisi e Francesco Saverio Vetere, hanno firmato oggi, a Roma, alla presenza del segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, e del segretario generale di Cisal Terziario, Enzo Caratelli, il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico e per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura redazionale nei settori della comunicazione e dell’informazione periodica locale e on line e nazionale no profit che assorbe, integrandolo, il Protocollo d’intesa Uspi-Cisal scaduto il 31 ottobre scorso.
Si tratta di un contratto fortemente voluto dalla Federazione Italiana Giornalismo, Editoria e Comunicazione, il nuovo sindacato dei giornalisti e di tutti gli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, dell’arte e della cultura (nato il 28 luglio scorso e federato alla Cisal, la più importante organizzazione sindacale autonoma d’Italia che conta circa 1milione e mezzo di iscritti ed è presente in tutte le province italiane) e dall’Uspi, l’Unione Stampa Periodica Italiana (fondata nel 1953, che riunisce mille editori di 3mila testate periodiche e on line).
Nella sede di Salita San Nicola da Tolentino, il contratto è stato sottoscritto dalla Figec Cisal rappresentata dal segretario generale Carlo Parisi, dal presidente Lorenzo Del Boca e dai componenti della Giunta Esecutiva Stefano Biolchini, Andrea Bulgarelli, Vincenzo Colimoro, Paolo Corsini, Graziella Lombardo, Pierantonio Lutrelli, Gaia Marnetto, Giuseppe Mazzarino, Enrico Paissan, Pierluigi Roesler Franz, Raffaella Salamina, Alessandro Sansoni, Sabrina Talarico, Carola Vai, con l’assistenza della Cisal rappresentata dal segretario generale Francesco Cavallaro, dal segretario confederale Fulvio De Gregorio e dal segretario generale di Cisal Terziario Vincenzo Caratelli.
A firmare il contratto per l’Uspi, invece, il segretario generale Francesco Saverio Vetere, il vice segretario generale Sara Cipriani, il presidente Antonio Delfino, i vice presidenti Luca Lani e Fabrizio Barbato e la coordinatrice della Segreteria Generale Irene Vitale.
E' stato firmato "un contratto moderno, già leader nelle principali testate dell’informazione online, che – afferma Carlo Parisi – garantisce sostenibilità alle aziende e dignità ai lavoratori grazie a diritti e tutele, molti dei quali mai riconosciuti prima da alcun contratto nazionale di lavoro giornalistico.
Un contratto nuovo, che assorbe migliorandolo il Protocollo Uspi-Cisal, fermamente voluto dalla Figec Cisal, un sindacato che cresce quotidianamente in ogni angolo della Penisola perché è nato nel nome di una libertà che non può e non deve rimanere solo sulla carta e del rispetto per ciascun lavoratore non solo dei settori tradizionali dell’informazione, della comunicazione, della cultura, dell’arte, ma anche e soprattutto delle nuove figure professionali legate al mondo del web".
Non a caso, ricorda dal canto suo Francesco Cavallaro, "la rivoluzionaria svolta che, il 15 ottobre 2020, Cisal e Uspi hanno dato per la ripresa del mondo giornalistico–editoriale, è confermata dai numeri che segnano la costante crescita degli occupati in un settore che negli ultimi anni ha, invece, registrato solo pesanti tagli.
Un contratto già applicato da decine di testate nazionali e locali che, in virtù della capillare organizzazione territoriale della Figec Cisal – articolata a livello provinciale – soddisfa le esigenze dei giornalisti e di tutti i soggetti producenti informazione e comunicazione senza nessun tipo di discriminazione, garantendo loro un futuro lavorativo dignitoso".
"L’enorme successo del Protocollo Uspi-Cisal che ha fatto da apripista al nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro Figec Cisal Uspi – sottolinea Francesco Saverio Vetere – conferma, se ce ne fosse bisogno, che il mondo è cambiato e che le associazioni fondate su attività lobbystiche che arricchiscono pochi e impoveriscono tutti, pretendendo di rappresentare il settore, non hanno più ragione di esistere. Il riconoscimento dell’Agcom e l’attenzione del Governo per la regolamentazione del settore editoriale senza discriminazioni di sorta fanno ben sperare le aziende che vogliono solo essere nelle condizioni di garantire posti dignità lavorativa e sostenibilità aziendale".
Il contratto Figec Cisal – Uspi, oltre a riconoscere al settore, con effetto retroattivo al 1° gennaio 2023, significativi aumenti retributivi e contributivi (oltre il 5% per tutti dopo soli 2 mesi di vacanza contrattuale compensata, inoltre, con un’indennità di 20 euro), estende diritti e tutele, ma soprattutto introduce importanti elementi di novità finora mai riconosciuti da alcun contratto nazionale di lavoro per il settore di riferimento.
Passano da cinque a nove le qualifiche professionali: caporedattore, caposervizio, redattore con meno e oltre 24 mesi, collaboratore redazionale, praticante, corrispondente, collaboratore fisso, informatore, e vengono reintrodotte le storiche figure professionali di critico, informatore politico-parlamentare, inviato e vaticanista.
Per il settore dell’on line, naturalmente, il contratto si applica anche alle nuove figure professionali da tempo presenti nelle piattaforme digitali e multimediali: community manager, web deloveper, web designer, web editor, web imagine editor, videomaker, social media manager.
I minimi contrattuali sono compresi tra i 1376 euro del praticante e i 1754 euro del caporedattore più tredicesima mensilità e 7 scatti biennali pari al 3% del minimo tabellare. Le retribuzioni dei collaboratori variano, invece, dal numero di collaborazioni (almeno 2, 4 o 8 a mese), rispettivamente 137, 263 e 525 euro, mentre i minimi dei corrispondenti dai 315 euro nei comuni fino a 30mila abitanti ai 767 euro nelle regioni e nelle città metropolitane.
Figec Cisal e Uspi hanno, inoltre, condiviso l’importanza, specialmente con le attuali modeste prospettive della previdenza tradizionale, di garantire ai lavoratori anche un ulteriore contributo dell’1% della retribuzione mensile da destinare alla previdenza complementare e l’assistenza integrativa al Servizio Sanitario Nazionale gratuita grazie all’Ente Bilaterale Confederale (ENBIC) che assicura anche l’erogazione di prestazioni di Welfare Contrattuale in favore dei dipendenti assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato di almeno 12 mesi. Una copertura che, contrariamente a tutti gli altri contratti di lavoro giornalistico, sarà garantita a tutti i dipendenti senza eccezione alcuna.
Per l’assistenza sanitaria integrativa di 1° livello è previsto l’onere contributivo di spesa dell’1% della retribuzione annua lorda del lavoratore a carico del datore di lavoro e fino al 3,60% (limite massimo) a carico del lavoratore se, volontariamente, opta per i due livelli successivi.Previsti, tra l’altro, due giorni di permesso straordinario, anche frazionabili in mezze giornate, per l’aggiornamento professionale e l’acquisizione dei crediti formativi e 12 giorni di permesso sindacale.
Figec Cisal e Uspi hanno rinnovato anche il verbale di accordo sul lavoro autonomo che rende giustizia al settore più debole. Il trattamento economico minimo per i collaboratori coordinati e continuativi è di 3.000 euro (250 al mese per un minimo 144 articoli l’anno per i quotidiani (12 articoli in media per mese di almeno 1.600 battute), 45 per i periodici (almeno 1.800 battute), 40 segnalazioni/informazioni per le agenzie di stampa (anche corredate da foto/video).
Se le segnalazioni o informazioni sono corredate da foto il compenso base è maggiorato del 30%, se corredate da video non montati è maggiorato del 50%. Inoltre, minimo 40 collaborazioni per le società di comunicazione e 40 segnalazioni/informazioni (anche corredate da foto/video) per il web.
L’importante clausola di garanzia evidenziata nel contratto Figec Cisal – Uspi stabilisce che, nel caso in cui il numero di prestazioni richieste dall’azienda risultasse inferiore al minimo annuale indicato, il pagamento delle stesse avverrà adottando il criterio della proporzionalità, è addirittura migliorativa del contratto Fieg-Fnsi.
Tra le novità, quella che nelle festività del 1° maggio, 15 agosto e 25 dicembre il giornalista non è tenuto a lavorare e se viene chiamato a prestare la sua opera ha diritto a una maggiorazione del 75%. A richiesta dei lavoratori appartenenti a religioni o culti diversi da quello cattolico, saranno individuate festività religiose integrative o sostitutive e, per la prima volta nella storia di un contratto nazionale di lavoro giornalistico, viene inserita tra i giorni festivi la domenica di Pasqua. Chissà perché in tutti gli altri contratti nessuno si era mai accorto che da sempre è previsto solo il lunedì di Pasquetta. Tutti tranne Figec Cisal e Uspi.
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