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L'intesa prevede di risolvere il conflitto seguendo tre fasi.
L'intesa prevede di risolvere il conflitto seguendo tre fasi.
"Il quadro" su un piano per il cessate il fuoco a Gaza "è concordato" e adesso Hamas e Israele stanno “negoziando i dettagli su come verrà implementato”, ma per questo processo potrebbe essere necessario del tempo. Così un alto funzionario americano al giornalista del Washington Post David Ignatius.
Il piano prevede di risolvere il conflitto in tre fasi: Israele e Hamas hanno detto sì ad un piano di “governance ad interim” che comincerebbe con la Fase 2, durante la quale Gaza non dovrebbe essere governata da nessuna delle due parti. A fornire la sicurezza dovrebbe essere una forza militare addestrata da Washington e appoggiata da arabi moderati, presi da un gruppo di 2.500 sostenitori dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) a Gaza, già esaminati da Israele.
Secondo quanto fa sapere un funzionario di Washington, Hamas ha fatto sapere ai mediatori che è “pronta a cedere l’autorità all’accordo di governance ad interim”.
La prima fase, invece, prevedrebbe un cessate il fuoco della durata di 6 settimane, in cui Hamas dovrebbe impegnarsi a rilasciare 33 ostaggi, incluse tutte le donne, gli uomini di età superiore ai 50 anni e i feriti, e nel contempo Israele dovrebbe rilasciare centinaia di prigionieri palestinesi dalle sue prigioni e far ritirare l'esercito dalle zone a più alta densità abitativa verso il confine orientale, in modo da favorire l'arrivo degli aiuti umanitari, la riparazione degli ospedali e lo sgombero delle macerie.
Infine, c'è la terza fase, che prevede un “piano di ricostruzione pluriennale”, come chiede la risoluzione dell'Onu.
“I responsabili della barbarie a Gaza saranno prima o poi chiamati a rispondere di fronte al diritto internazionale, proprio come nel caso del genocidio di Srebrenica”. Così il Presidente turco Recep Tayyp Erdogan, in un videomessaggio trasmesso nel corso della cerimonia di commemorazione del 29esimo anniversario del massacro di Srebrenica (Bosnia-Erzegovina), avvenuto nel luglio 1995, in cui l'esercito serbo uccise oltre 8 mila bosgnacchi (cioè musulmani bosniaci), tra uomini e ragazzi. “Oggi il popolo palestinese a Gaza, nei territori palestinesi occupati, è sottoposto ad atrocità simili a quelle commesse 29 anni fa a Srebrenica”, ha continuato Erdogan, citato dall'agenzia di stampa turca Anadolu. “Le organizzazioni internazionali stanno assistendo all’assassinio di oltre 40.000 persone innocenti, tra cui 16.000 bambini”.
E' tornata a Doha (capitale del Qatar) stamani la delegazione israeliana incaricata di cercare una soluzione al conflitto con Hamas. Oggi sono in programma molte consultazioni, in cui saranno analizzati i risultati dei colloqui. Secondo gli alti funzionari israeliani, a Doha si è tenuto un incontro di alto livello. E' quanto fa sapere Ynet, aggiungendo che stasera, alle 20:30 (19:30 italiane, ndr), ci sarà il gabinetto di sicurezza, in cui saranno dati gli aggiornamenti sui colloqui.
Il Commando Battalion delle Idf (le Forze di Difesa israeliane) hanno trovato un enorme quantitativo di armi all'interno della sede dell'Unrwa, l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi. E' quanto fanno sapere le stesse Idf. Tra le armi trovate ci sono droni esplosivi, granate, fucili di precisione, colpi di mortaio e razzi.
Inoltre, le Idf e lo Shin Bet hanno fatto sapere di aver ucciso due alti esponenti di Hamas, nel corso di un attacco notturno nel centro della Striscia di Gaza. A morire sono stati il capo della sicurezza operativa per il centro della Striscia di Gaza nelle forze di sicurezza interna del movimento fondamentalista, Hassan Abu Kuik, e il comandante di squadra dell’intelligence militare di Hamas, Naser Mehanna. Per gli israeliani, Abu Kuik era membro del braccio militare di Hamas e del suo Emergency Bureau, nonché capo di decine di terroristi contro lo Stato ebraico.