Giorgetti: "Stiamo cercando coperture per rinviare sugar tax al 2025"

"Confermato il rinvio della plastic tax al 2026".

(Prima Pagina News)
Martedì 14 Maggio 2024
Milano - 14 mag 2024 (Prima Pagina News)

"Confermato il rinvio della plastic tax al 2026".

"Stiamo facendo in queste ore uno sforzo per cercare, molto faticosamente, una copertura finanziaria per rinviare l'entrata in vigore" della sugar tax "al primo di gennaio del 2025". "Credo che alla fine ci arriveremo però credo che non sia questo il tema centrale di politica economica di questo Paese".

Così il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, intervenendo a Milano per "Il Giorno della Verità".

Confermato, invece, il rinvio della plastic tax: "Sì, nel maxi-emendamento presentato c'è il rinvio al 2026 della plastic tax che non entra in vigore ma di questo nessuno mi ha ringraziato, mi auto-ringrazio da solo", prosegue Giorgetti.

Il Superbonus, aggiunge il titolare del Mef nel corso di un'intervista al Direttore de "La Verità" Maurizio Belpietro, è "una misura eccezionale per tempi eccezionali" e "da questo tipo di droga economica bisogna uscire".

"La disintossicazione purtroppo è dolorosa - continua Giorgetti - però qualcuno la deve fare, qualcuno deve ordinarla tenendo conto che chi ne è più interessato e ne trae vantaggi non è d'accordo. Dalla droga bisogna uscire, la droga non è una buona cosa. Quindi io spero che si metta veramente un punto definitivo ed è giusto e anche mio dovere come ministro dell'Economia e delle finanze mettere in chiaro la situazione".

"I dati sono ormai acclarati, è chiaro che nei prossimi quattro anni, o addirittura nei prossimi dieci anni se passa l'emendamento in discussione, avremo allo stato attuale un impatto all'incirca di 30 miliardi ogni anno per i prossimi quattro anni", evidenzia Giorgetti, precisando che i conteggi sono stati fatti "al netto delle detrazioni edilizie normali che sono state sempre attuate in questo Paese".

Parliamo di "circa 150 miliardi la cifra in più rispetto alle ordinarie detrazioni che dal '96 sono sempre state praticate, che sono quelle a cui stiamo tornando in un percorso di disintossicazione, cioè le detrazioni in dichiarazione dei redditi in dieci anni per una percentuale dei lavori", continua il Ministro.

"Quello che non è più accettabile perché senza senso è dare il 110% a carico dello Stato a prezzi definiti dalle parti in cui lo Stato non c'è e non può neanche sindacare".

Il nuovo Patto di Stabilità andrà a definire "un percorso che per un Paese molto indebitato e con tassi alti come l'Italia diventa molto difficile da onorare. Noi confidiamo che da un lato i tassi di interesse finalmente scenderanno, e io ritengo che il percorso inizierà presto. Dall'altro lato, dobbiamo fare un esame serio delle spese che ci possiamo permettere, tagliando tutto quello che possiamo tagliare e che non è produttivo. È uno sforzo che la politica deve fare seriamente", evidenzia Giorgetti.

"Da giugno io spero che cominci la discesa" dei tassi di interesse, continua il Ministro dell'Economia. "Diciamo che con la Lagarde c'è una simpatica dialettica iniziata circa un anno e mezzo fa, in cui osservavo che a mio giudizio l'inflazione in Italia e in Europa non dipendeva dal surriscaldamento dell'economia ma dall'andamento dei prezzi energetici e quindi una stretta di politica monetaria non serviva a nulla", prosegue.

"Ognuno fa il proprio mestiere, la Lagarde fa la cattiva facendo la governatrice della Bce, io cerco di fare il cattivo difendendo gli interessi dell'Italia, facendo il ministro dell'Economia. Sono convinto che i tassi debbano scendere e scenderanno perché questa è la logica e la realtà, abbiamo un' inflazione che cuba ormai attorno al 2,5%, se si vuole arrivare alla recessione, non dico all'inflazione ma al deprezzamento, non credo che sia uno scenario realistico ne per noi ne per la Bce", conclude Giorgetti.


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