Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Luigi Tivelli, politologo costituzionalista e presidente dell’Academy Spadolini, analizza il messaggio del Presidente come un appello ai fondamenti della democrazia e della cittadinanza.
Luigi Tivelli, politologo costituzionalista e presidente dell’Academy Spadolini, analizza il messaggio del Presidente come un appello ai fondamenti della democrazia e della cittadinanza.
Nel discorso di fine anno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tracciato con forza una strada fatta di valori fondamentali, sottolineando la necessità di riscoprire e rilanciare i princìpi che fondano la nostra democrazia e il senso di cittadinanza. Luigi Tivelli, politologo, costituzionalista e presidente dell’Academy Spadolini, ha colto nel suo editoriale su Il Tempo l’essenza di questo messaggio, interpretandolo come un appello profondo a riaccendere una luce sui pilastri etici della società italiana.
Al centro del discorso presidenziale emerge il valore della relazione: la natura più autentica dell’uomo e del cittadino si manifesta nel rapporto con gli altri. In una società sempre più dominata dagli individualismi e da un uso distorto dei social, Mattarella invita a riscoprire un tessuto connettivo fatto di dialogo e comprensione reciproca. A ciò si aggiunge il richiamo alla solidarietà, che deve superare le divisioni profonde che attraversano il Paese.
In un contesto internazionale segnato da conflitti alle porte dell’Italia, il valore della pace, sancito dalla Costituzione, acquista un’urgenza particolare. La convivenza civile, che include il rispetto delle differenze e l’attenzione al bene comune, viene indicata come un antidoto ai fattori di crisi e divisione sociale.
Il Presidente ha posto l’accento sul valore della gioventù, intrecciandolo alla questione della natalità e alla crisi demografica che grava sull’Italia. Tivelli sottolinea come il Presidente abbia indicato la necessità di attrarre i giovani talenti italiani che oggi trovano opportunità altrove, ma anche di contrastare fenomeni come bullismo, alcol e droghe, che minano il senso di solidarietà. La fiducia nei giovani, secondo Mattarella, deve tradursi in politiche che sappiano coinvolgerli attivamente e dare loro un ruolo centrale nella vita politica e sociale.
Tra i temi innovativi del messaggio emerge il concetto di rispetto, definito come rispetto verso gli altri, ma anche verso la dignità di ogni persona e i suoi diritti e doveri. Tivelli sottolinea come questo valore rappresenti una base per ricostruire il senso di comunità e di appartenenza.
Mattarella ha evocato una doppia patria, l’Italia e l’Europa, secondo una visione cara a Mazzini, e ha insistito sull’importanza della partecipazione dei cittadini, sia al voto sia al bene comune. Il problema dell’astensionismo e il distacco dalla politica vengono indicati come sfide che richiedono un impegno immediato e continuo.
Il Presidente conclude il suo appello con un messaggio di ottimismo e fiducia. Anche di fronte alle difficoltà e agli aspetti degenerativi della nostra società, Mattarella invita a sviluppare le ragioni di speranza, affidandosi ai valori che sono alla base della Costituzione.
L’analisi di Tivelli amplifica e declina le parole del Presidente, offrendo una visione lucida e appassionata di un progetto etico per il futuro del Paese. Un messaggio che dovrebbe risuonare non solo nella politica, ma in ogni cittadino che crede in un’Italia più unita, solidale e rispettosa dei suoi valori fondanti.