L’ascesa del web e il declino della televisione: un cambiamento con radici nella TV stessa

Negli ultimi dieci anni il modo in cui consumiamo contenuti è cambiato con una rapidità impressionante.

(Prima Pagina News)
Lunedì 24 Novembre 2025
Roma - 24 nov 2025 (Prima Pagina News)

Negli ultimi dieci anni il modo in cui consumiamo contenuti è cambiato con una rapidità impressionante.

La diffusione capillare di internet, la potenza degli smartphone e l’esplosione delle piattaforme digitali hanno ridefinito le abitudini quotidiane di milioni di persone. In questo scenario la televisione, per decenni il principale mezzo d’intrattenimento, sta vivendo un calo progressivo, osservabile sia negli indici d’ascolto sia nella centralità culturale che un tempo la caratterizzava.

Questo fenomeno, tuttavia, è più complesso di quanto possa sembrare: molti dei format oggi popolari sul web nascono proprio dalla tradizione televisiva, che continua a ispirare modelli, linguaggi e meccaniche di gioco. La migrazione dell’intrattenimento dalla TV al web è quindi un esempio interessante di come i media non muoiano realmente, ma si trasformino e si ibridino, influenzandosi reciprocamente.

La crescita del web come principale spazio di fruizione dei contenuti è stata favorita da diversi fattori. La facilità di accesso, l’immediatezza e la personalizzazione rappresentano elementi centrali per una generazione che raramente vuole essere costretta a orari fissi o a palinsesti rigidi. Internet offre libertà assoluta: guardare video, ascoltare musica, partecipare a dirette, giocare online, interagire con community.

La televisione, al contrario, appare sempre più legata a un modello novecentesco, meno flessibile. Nonostante abbia cercato di digitalizzarsi attraverso smart TV, servizi on demand e canali dedicati allo streaming, resta percepita come un mezzo più lento e meno adattabile rispetto a smartphone e piattaforme social. Il risultato è un calo costante di ascolti, soprattutto nella fascia giovane, che oggi considera il web come primo riferimento mediatico.

Nonostante il declino televisivo, ciò che accade online continua a essere fortemente influenzato dal mondo della TV. Numerose tendenze digitali hanno le loro radici nei vecchi format televisivi, dimostrando come la transizione non sia una frattura ma un trasferimento di linguaggi.

Un esempio emblematico è il gioco online Crazy Time, divenuto popolare per la sua struttura dinamica, fatta di colori vivaci, presentatori in diretta e momenti di suspense. Tutti elementi che richiamano gli storici game show televisivi, dai quiz degli anni ’90 alle ruote della fortuna che hanno appassionato intere generazioni. Non sorprende quindi che molti utenti parlino di quanto sia coinvolgente giocare a Crazy Time, proprio perché ripropone quel tipo di spettacolarità tipica delle prime forme d’intrattenimento televisivo.

Crazy Time rappresenta uno dei casi più evidenti in cui la TV ispira il digitale: un intrattenimento immediato, visivo e partecipativo, trasportato in un ambiente online dove il pubblico diventa protagonista attivo.

Questo passaggio mostra come la televisione, pur perdendo terreno, continui a fornire modelli narrativi e strutture riconoscibili, che il web rielabora in chiave moderna, rendendole più rapide, interattive e perfettamente integrate con le nuove tecnologie.

Molti contenuti oggi tipici dell’internet nascono proprio da formule televisive consolidate. Le reaction e i commenti in tempo reale sui social derivano dalla tradizione dei talk show, dove l’opinione immediata e spontanea aveva un ruolo centrale. Le piattaforme di streaming come Twitch e YouTube Live sono l’evoluzione dei programmi trasmessi in diretta, integrati però con la possibilità di interagire con il pubblico attraverso chat, emoticon e donazioni.

Anche i format più diffusi su TikTok, come le challenge o le mini-scenette, richiamano le logiche della televisione generalista, che per anni ha costruito palinsesti basati su sketch brevi, tormentoni e contenuti virali ancora prima che il concetto stesso di viralità diventasse digitale. Oggi quegli stessi meccanismi vengono riproposti online in versione accelerata, con tempi più brevi e una maggiore intensità comunicativa, ma la radice resta televisiva.

Persino le serie web e i contenuti seriali nati per i social sono figli diretti della fiction televisiva. La differenza sta nella forma: episodi più corti, ritmi più veloci, contenuti pensati per essere consumati sul telefono, spesso accompagnati da un’estetica più semplice e immediata.

Ciò che rende questo fenomeno affascinante è che la trasformazione non procede in un’unica direzione. Se è vero che il web sta progressivamente erodendo l’uso della televisione, è altrettanto vero che molte reti televisive osservano il digitale per comprendere gusti e tendenze del pubblico. Non è raro che un contenuto nato online diventi successivamente un format televisivo, come avvenuto con diversi programmi comici e talent che hanno tratto ispirazione da creator diventati famosi sui social.

La TV tradizionale, per restare rilevante, cerca di integrare linguaggi digitali nei propri programmi: grafica più dinamica, conduzione alla mano, interazioni via social e format sempre più vicini al ritmo dei video brevi. È un tentativo di adattamento che dimostra quanto l’ecosistema dei media sia oggi estremamente fluido.

Il declino della televisione non è soltanto una questione di numeri o di dispositivi. È il risultato di un cambiamento culturale profondo, che riguarda il modo in cui cerchiamo informazioni, intrattenimento e connessione con gli altri. Il web non è solo un nuovo mezzo, ma un ambiente che permette al pubblico di partecipare, creare, commentare e condividere, superando così il ruolo passivo tipico del telespettatore tradizionale. 

La televisione continua però a essere un riferimento storico e stilistico per molti contenuti digitali, dimostrando come i media non si sostituiscano l’uno all’altro in modo netto, ma evolvano attraverso un dialogo costante. Il futuro dell’intrattenimento sarà probabilmente un ibrido in cui la distinzione tra TV e web sarà sempre meno rilevante. Ciò che resterà centrale sarà la capacità di coinvolgere il pubblico, indipendentemente dallo schermo attraverso cui avviene la fruizione.

 


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU