L’orgoglio di Giorgia Meloni
Abbiamo chiesto al sociologo e scrittore prof. Rocco Turi una sua opinione sul recente viaggio di Giorgia Meloni in Ucraina, e ne viene fuori un editoriale pieno di orgoglio nazionale.
di Rocco Turi
Domenica 26 Febbraio 2023
Roma - 26 feb 2023 (Prima Pagina News)
Abbiamo chiesto al sociologo e scrittore prof. Rocco Turi una sua opinione sul recente viaggio di Giorgia Meloni in Ucraina, e ne viene fuori un editoriale pieno di orgoglio nazionale.

Le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel ricordare il primo anno di guerra in Ucraina valgono molto più della circostanza; le ha espresse a testa alta, in maniera chiara, solenne e tono adeguato, come mai nessuno le abbia pronunciate anche in situazioni diverse.

Fa eccezione il solo Bettino Craxi quando anch’egli in un contesto internazionale esibì il medesimo orgoglio italiano in occasione dei fatti di Sigonella; ma ad essere sincero, oggi è necessario citare perfino le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che è stato anch’egli così esplicito sulla genesi del conflitto.  

Sembra facile ma, nel loro simbolismo, la mimica e il linguaggio preciso e articolato della Meloni sono stati di una forza mediatica unica in appoggio all’Ucraina. Non era mai successo in altre circostanze, neppure in quelle più favorevoli. Tutti sanno come fino ad ora la nostra Nazione abbia mai affrontato la politica internazionale con l’atteggiamento di Giorgia Meloni.

Lei non è andata in Africa per posare davanti alla tv ma per concludere un “Piano Mattei” concreto e realizzare un centro di smistamento del gas in Europa che ha fatto l’invidia di Emmanuel Macron; lei è stata capace di richiamare all’ordine lo stesso Macron nella circostanza dell’incontro parigino con Zelensky quando addirittura parafrasò la nave Titanic.

Giorgia Meloni è stata capace di rivolgersi a muso duro nei confronti del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel con un esplicito “se vuoi puoi anche andare a dormire”.

Era notte fonda quando Michel la esortava a concludere, mentre Giorgia Meloni era protesa ad esporre il suo pensiero nel fare passi avanti sul tema dei migranti e mostrare forse per la prima volta il decisionismo di un Presidente del Consiglio italiano nelle trattative notturne durante il Consiglio straordinario dell’Unione Europea.

I risultati di quella notte durante la quale Michel esortava la Meloni “a smetterla” li stiamo vedendo già oggi.

Non a caso, Giorgia Meloni sta mettendo a soqquadro il Pd i cui principali esponenti del partito, compreso Stefano Bonaccini, avvertono la necessità di “legittimarla” come fra le donne più prestigiose ed influenti.

 
 
 
 
 

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