Mattarella: "L'indifferenza per i morti sul lavoro non è tollerabile"

"Tante famiglie non reggono l'aumento del costo della vita. Salari insufficienti sono una grande questione per l'Italia".

(Prima Pagina News)
Martedì 29 Aprile 2025
Latina - 29 apr 2025 (Prima Pagina News)

"Tante famiglie non reggono l'aumento del costo della vita. Salari insufficienti sono una grande questione per l'Italia".

"Quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione.

Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione. E' evidente che l'impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato. Riguarda le istituzioni, le imprese, i lavoratori. Ringrazio Cgil, Cisl e Uil per aver scelto la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro come tema di un Primo maggio unitario".

Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in visita presso l'azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a. a Latina, in occasione della Festa dei Lavoratori.

"Tra due giorni celebreremo la data simbolo del 1° maggio: la festa del lavoro. Un lavoro che non può consegnare alla morte, ma sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona. Il lavoro non può separarsi mai dall'idea di persona, dall'irriducibile unicità e dignità di ogni donna e di ogni uomo. Nessuno deve sentirsi scartato o escluso", ha detto Mattarella.

"La Repubblica è fondata sul lavoro. Il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale. Il progresso civile, la effettiva esistenza dei diritti, la sostenibilità del nostro modello sono legati, al tempo stesso, all'efficacia delle istituzioni e all'attività degli attori economici e sociali. Il lavoro richiama e sollecita la corresponsabilità, la solidarietà. Il lavoro è stato il vettore più potente di giustizia, di mobilità sociale, di costruzione del welfare", ha continuato.

"Si affacciano nuovi rischi, derivanti dalle prospettive di ampio ricorso ai dazi, antica forma di prove di forza - ha aggiunto -, che possono ostacolare il diritto all'accesso alle cure, alla salute, per ogni popolo del mondo, specialmente i più poveri e fragili. Prospettive che, inoltre, producono effetti negativi sull'economia globale. Effetti che possono interpellare anche il nostro Paese".

"Si registrano segnali incoraggianti sui livelli di occupazione. Permangono, d'altro lato, aspetti di preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l'ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell'Organizzazione internazionale del lavoro. L'Italia - nota il documento - "si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008", nonostante l'avvenuta ripresa a partire dal 2024. Questo mentre, a partire dal 2022, la produttività è cresciuta", ha proseguito Mattarella.

"Il confronto tra le parti sociali, il dialogo favorito dalle istituzioni, è stato nella nostra storia - con intese dal valore epocale - un volano di progresso civile, sociale, economico. Il dialogo tra imprese e sindacati ha molti ambiti in cui può svilupparsi. Conviene sempre investire nel dialogo, aiuta a raggiungere mete di progresso, come è stato con l'invenzione, nel secolo scorso, dello Stato sociale. E' questo un tema fondamentale nell'agenda pubblica", ha detto ancora il Capo dello Stato.

"Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per la riduzione delle disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall'innovazione, dal progresso. Tante famiglie - ha evidenziato - non reggono l'aumento del costo della vita. Salari insufficienti sono una grande questione per l'Italia".

"Il trattamento dei migranti - con salari che, secondo l'Oil, risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei connazionali - se non con fenomeni scandalosi come il caporalato, va contrastato con fermezza. Il carattere della nostra società è a misura della dignità della persona che lavora, anche per rispettare l'articolo 36 della nostra Costituzione. "Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano" ci ha ricordato Papa Francesco nella benedizione pasquale, il suo ultimo messaggio", ha concluso Mattarella.


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