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MESSAGE IN A STAR BOTTLE.
MESSAGE IN A STAR BOTTLE.
Alzi la mano chi non ha nell’orecchio “Noi siamo figli delle stelle” di Alan Sorrenti accompagnato dalla chitarra di Jay Graydon; oppure chi stenta a ricordare l’eterna “Star Man” di David Bowie, canzone il cui significato più profondo ci rammenta che il nostro pianeta può essere salvato solo dai sogni dei bambini.
Faccia un passo in avanti chi non ha mangiato popcorn davanti a Star Wars, chi non ha salutato con gli occhi al cielo chi non c’è più, chi non ha dato un bacio in una notte di plenilunio, chi non ha cercato il proprio segno zodiacale fra le stelle. Ed ancora: esiste chi non si è perso almeno una volta pensando al Big Bang, all’infinito, ai pianeti, alle supernove? Vi immagino fermi, a mani abbassate. Tutti vi siete persi pensando all’universo.
Ossigeno, fosforo, ferro, silicio sono gli elementi che hanno contribuito alla formazione dei pianeti ma sono anche la materia prima degli organismi viventi. Non vi è dubbio alcuno che la nostra specie derivi dalle stelle! L’universo è una magia, un eterno incantesimo che ci permette di sognare e sperare, qualunque sia la nostra età. Chi vi scrive, ad esempio, ha personalmente legato la propria aspettativa di vita all’ammartaggio.
Per questioni anagrafiche non ho goduto della famosa diretta del 20 luglio 1969. Non ho potuto piangere dall’emozione perché, ahimè, non ero nato.
Ma l’ho fatto comunque dopo, immedesimandomi in quegli uomini sani e curiosi che stavano godendo dell’evento degli eventi. E così, se gli dei mi aiuteranno, mi piacerebbe tornare cenere dopo aver visto il primo passo umano sul pianeta rosso, il “secondo grande balzo per l’umanità”. Tutta questa lunga e spero non tediosa premessa per introdurvi ad uno strumento che - a partire dalla prossima notte di San Lorenzo, ovvero dal 10 agosto p.v. - ci permetterà – veramente a tutti, in totale democrazia - di comunicare con l’intero universo: Star Bottle!!! A 50 anni dal primo invio di un messaggio nello spazio dal radio telescopio di Arecibo, Star Bottle offrirà la possibilità a chiunque di inviare messaggi multimediali nello spazio. I numeri ci dicono che non possiamo sentirci unici nell’universo.
Nella nostra galassia ci sono circa 400 miliardi di stelle e quasi 9 miliardi di pianeti simili alla Terra. La presenza di acqua liquida è potenzialmente riscontrabile in almeno 300 milioni di questi pianeti che conseguentemente potrebbero essere abitabili. Alla domanda sul come avverrà tutto ciò, l’editore Domenico Zambarelli ha spiegato che: “La realizzazione del progetto e l’invio dei massaggi nell’Universo è resa possibile grazie alla partnership tra l’operatore europeo di telecomunicazioni M3Sat e Telespazio, società del gruppo Leonardo, che ha messo a disposizione un’antenna presso il centro spaziale del Fucino”. La trasmissione verso il Deep Space avverrà sulla frequenza di 2115 MHZ che il Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) ha assegnato, per 20 anni, a Star Bottle.
I messaggi, che potranno essere di solo testo, audio ma anche di immagini o video, saranno convertiti in codice binario con l’emissione a 9,95 KHz e la parabola da 11 metri dal Fucino li invierà nella Via Lattea. Luca Perri, esperto astrofisico , intervenuto alla presentazione, ha voluto sottolineare che “più saremo vari nella comunicazione e più avremo possibilità di farci capire”; da ciò l’importanza della distinzione fra le varie tipologie di messaggi.
Il primo messaggio che sarà inviato da Star Bottle, il 10 agosto 2024, sarà un messaggio di pace, di cui il nostro pianeta ha gran bisogno. Poi sarà la volta dei messaggi di tutti e se vi chiedete perché farlo vi invito a sognare di entrare in contatto con altre forme di vita e di prendere consapevolezza del fatto che forse, noi terrestri, non siamo gli unici abitanti del cosmo. (Alessandro Cappelli)
Per approfondimenti www.starbottle.space Buona comunicazione nel deep space!