Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Mattarella: "Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni". Piantedosi: "Fu una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella componente più sensibile, i cittadini comuni".
Mattarella: "Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni". Piantedosi: "Fu una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella componente più sensibile, i cittadini comuni".
"Sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al Governo.
Sostenere che le "radici di quell'attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo", o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l'incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione".
Così, sui suoi profili social, la premier Giorgia Meloni, in occasione dell'anniversario della Strage di Bologna.
"La strage alla stazione di Bologna ha segnato in modo indelebile la storia della nostra Nazione. Un atto terroristico devastante perpetrato, così come stabilito dai nostri tribunali, da organizzazioni neofasciste. Il 2 agosto del 1980 persero la vita 85 vittime innocenti e mi unisco al dolore dei familiari che in tutti questi anni non si sono mai arresi". E' quanto scrive, sul suo profilo su X, la Presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, criticata stamani per la sua nomina dall'Associazione dei Familiari delle Vittime della Strage di Bologna.
"Credo che mettere a disposizione gli atti declassificati, così come sta facendo il governo, sia il modo migliore per perseguire verità e giustizia. Non ho alcuna intenzione di rispondere agli attacchi personali di queste ore, perché non intendo alimentare alcuna polemica. La risposta è anagrafica: sono nata nel 1986", conclude Colosimo.
"I morti, le immagini della Stazione di Bologna devastata, l'attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano. La memoria non è soltanto un dovere ma è l'espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere". E' quanto ha dichiarato il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ricordando la Strage di Bologna.
"A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell'unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune", ha continuato.
"Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l'attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla Città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani. A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana", ha evidenziato Mattarella.
Quella del 2 agosto di 44 anni fa fu "una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella componente più sensibile, i cittadini comuni", ha detto il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, parlando al Comune di Bologna, davanti ai familiari delle vittime della Strage. "Il governo c'è - ha proseguito il titolare del Viminale -. Tenere viva tutti insieme la memoria del'attentato serve a rinsaldare l'alleanza democratica".
"Viviamo in un momento in cui nel mondo sembra delinearsi una minaccia ai valori di libertà e democrazia che sono alla base di pace e convivenza civile, scolpiti nella nostra carta costituzionale. La strage di Bologna ci ricorda che la pace e la sicurezza e la democrazia non sono conquiste scontate, ma valori che vanno difesi e promossi quotidianamente, per farlo dobbiamo essere uniti contro ogni forma di odio e intolleranza e ribadire con forza il nostro rifiuto al fascismo e totalitarismo", ha continuato.
"Bisogna sempre cercare la giustizia, che è l'unico modo con cui si cura la memoria. Altrimenti la memoria, soprattutto se è accompagnata da un dolore così terribile così tragico, può diventare odio e vendetta. La memoria deve essere sempre curata con la giustizia e con l'amore". Così il Card. Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), a margine della commemorazione per le vittime della Strage di Bologna, prima di officiare la messa in suffragio.
"È quello che per esempio non è avvenuto con le altre due stragi che ricorderemo oggi, quella dell'Italicus e quella di San Benedetto Val di Sambro di cui ricordiamo 50 anni e 40 anni". "Al contrario, qui tutta la città si è preso carico di questa strage - ha precisato Zuppi - e ne ha fatto una memoria di tutti, per cui anche tanta insistenza che ha condotto anche tanti frutti di giustizia. Negli altri due casi no e questo è sempre una sofferenza in più per i parenti delle vittime. Tutti noi siamo colpiti sempre dalle trame e del male che hanno delle responsabilità che cominciano a essere molto chiare in alcuni casi, non sono per niente ancora chiarite le menti e quelli che erano dietro perché così si sana la memoria", ha concluso il Presidente della Cei.
"Tramandare i valori di libertà e democrazia è un impegno imprescindibile e allo stesso tempo è di fondamentale importanza - come già più volte ho avuto modo di ribadire - proseguire l'opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari d'inchiesta, per fare luce su ogni ombra del nostro passato e rendere giustizia a tutte le vittime del terrorismo". E' quanto scrive, su Facebook, il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ricordando la Strage di Bologna.