Tricolore e memoria: un simbolo di unità per il futuro dell’Italia

Luigi Tivelli, politologo, costituzionalista e presidente dell’Academy Spadolini, rilancia l'importanza del Tricolore come emblema unificante per l’Italia e l’Europa.

(Prima Pagina News)
Giovedì 09 Gennaio 2025
Roma - 09 gen 2025 (Prima Pagina News)

Luigi Tivelli, politologo, costituzionalista e presidente dell’Academy Spadolini, rilancia l'importanza del Tricolore come emblema unificante per l’Italia e l’Europa.

Il Tricolore, simbolo dell’Italia unita e della memoria storica, continua a rappresentare un valore centrale per il nostro Paese, ma necessita di essere riscoperto e rilanciato. Così afferma Luigi Tivelli, politologo costituzionalista e presidente dell’Academi Spadolini, in un recente intervento pubblicato su Il Tempo. Tivelli sottolinea il ruolo del Tricolore come emblema di unità e ricorda quanto esso sia stato celebrato ieri, in occasione della Festa del Tricolore, con il suo profondo significato storico e patriottico.

Un simbolo con radici profonde

Il Tricolore affonda le sue radici nei fermenti rivoluzionari italiani del 1789 e fu adottato ufficialmente per la prima volta il 7 gennaio 1797 dalla Repubblica Cispadana. Da allora, è divenuto un simbolo del moto risorgimentale e unificante, sostenuto da patrioti che sognavano un’Italia libera e unita. Dai martiri del Risorgimento ai padri della Costituzione, fino ai soldati della Grande Guerra, il Tricolore ha accompagnato le pagine più significative della nostra storia.

Tivelli ricorda che figure emblematiche come Giuseppe Mazzini, Sandro Pertini e Carlo Azeglio Ciampi hanno dato un contributo fondamentale per rinnovare il sentimento patriottico attorno a questo simbolo. “Le patrie sono due: l’Italia e l’Europa,” osserva Tivelli, citando il pensiero mazziniano e sottolineando l’importanza di guardare al Tricolore come elemento di coesione in un Paese dove, troppo spesso, prevalgono le divisioni.

La memoria storica come patrimonio collettivo

Un tema centrale nel pensiero di Tivelli è la memoria storica, che oggi appare sempre più sbiadita. “Abbiamo perso, purtroppo, il senso della memoria storica,” afferma, evidenziando come le scuole e la società civile abbiano smarrito l’abitudine di trasmettere i valori legati alla nostra storia. La pedagogia civile, secondo Tivelli, è essenziale per preservare il legame con il passato e costruire un futuro condiviso.

Tivelli loda gli sforzi di presidenti come Sergio Mattarella e Giorgia Meloni nel richiamare il valore del Tricolore e della memoria storica, ma invita le istituzioni a fare di più per coinvolgere i giovani. “Oggi sono presumibilmente molto pochi i bambini che nelle scuole cantano quelle vecchie canzoni patriottiche. Speriamo che risuoni almeno l’Inno di Mameli!”

Patria e futuro: un impegno per tutte le generazioni

Per Tivelli, il Tricolore non è solo un simbolo da esibire negli stadi durante le partite della nazionale, ma un valore che deve unire tutte le generazioni, dai bambini agli adulti. “Occorrerebbe promuovere una diffusa azione di pedagogia civile che racchiuda attorno al valore del Tricolore tutte le generazioni,” propone, suggerendo che la memoria dei patrioti risorgimentali, come quelli della Repubblica Romana del 1849, sia un elemento imprescindibile per vivere il presente e progettare il futuro.

In un’epoca in cui i giovani tendono sempre più a disinteressarsi della politica, Tivelli sottolinea l’urgenza di rinnovare il senso civico e il rispetto per i valori fondanti della nostra Repubblica. Solo così, conclude, l’Italia potrà affrontare con forza le sfide del domani, ancorata al simbolo del Tricolore, emblema di libertà, unità e speranza.


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