Arte: a Torino "La forma della luce", nuova personale dell'artista Luisa Albert

L’esposizione, ospitata dalla Galleria Pirra, è un tributo alla luce e alle sue immense possibilità. La capacità di leggere la luce, darle forma, capirne le peculiarità e interpretarne le potenzialità è un fattore fondamentale per l’artista.

di Paola Pucciatti
Lunedì 03 Giugno 2024
Torino - 03 giu 2024 (Prima Pagina News)

L’esposizione, ospitata dalla Galleria Pirra, è un tributo alla luce e alle sue immense possibilità. La capacità di leggere la luce, darle forma, capirne le peculiarità e interpretarne le potenzialità è un fattore fondamentale per l’artista.

Arte: a Torino "La forma della luce", nuova personale dell'artista Luisa Albert
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“Dedicare una mostra alla luce è ovvio quanto inevitabile. Omaggiare la luce è il compito di ogni pittore” afferma Luisa Albert in occasione della sua personale “La forma della luce” ospitata dalla Galleria Pirra, in Corso Vittorio Emanuele II 82, a Torino, fino al prossimo 14 luglio. Come emerge dalle parole dell’artista l’esposizione è un tributo alla luce e alle sue immense possibilità. Torinese, allieva di Ottavio Mazzonis, dipinge ascoltando musica rock e cantando a squarciagola le canzoni di Peter Gabriel. Le sue opere rivelano il gusto per la tradizione assimilata, rielaborata e trasferita nel presente attraverso un suggestivo linguaggio figurativo.

 

La luce è l’elemento fondamentale in un dipinto, rende possibile la percezione tridimensionale di oggetti e ambienti, attribuisce qualità alle superfici, crea atmosfere e, addirittura, suoni o silenzi attraverso le dominanti cromatiche.

 

L’artista confida: “Parallelamente alla luce, i colori e la musica mi accompagnano sempre mentre lavoro. I colori sono visibili, mentre la musica spero sia altrettanto percettibile nelle composizioni e nelle atmosfere dei quadri. Adesso che ci penso, certe mie composizioni creano dello spazio tra le figure come fossero note su un pentagramma. Pausa, oggetto, pausa, sono per me le note appoggiate alla tela”.

 

La capacità di leggere la luce, darle forma, capirne le peculiarità e interpretarne le potenzialità è un fattore fondamentale per l’artista, che, lungi dall’imitare la fotografia, mira a sedurre l’osservatore restituendogli immagini autentiche, la cui purezza si accompagna a un intenso realismo immaginifico, e, in tal senso, anche i titoli delle opere si rivelano eloquenti.

 

“La luce se si infrange su un vetro lo rende trasparente, se poggia su un oggetto lo fa diventare tridimensionale, se sfiora una zucca amplifica l’arancione, quando tocca un pavimento mangia i colori -  spiega la Albert – La mia è una pittura realista che va controcorrente concedendomi il lusso di dedicare attenzione ai particolari: un raggio di luce su un volto disegna l’ombra del naso, su un’iride rivela pagliuzze di infiniti colori e quante sfumature può avere una farfalla gialla o un frutto maturo? La felicità è nelle piccole cose e spesso non ce ne accorgiamo”.  Uno dei quadri esposti alla mostra si intitola proprio “La felicità in ogni piccola cosa”, dipinto durante il lockdown, osservando la luce sul pavimento di casa.

 

Le opere di Luisa Albert raffigurano interni domestici, istanti di vita quotidiana e sono cariche di intimità, quasi di raccoglimento in un’atmosfera densa e sospesa, intrisi di vita nonostante la presenza umana non sia visibile, ma solo intuibile. Salotti accoglienti in cui luce e ombra comunicano sapientemente, ambienti che, silenziosamente, raccontano storie, come nell’opera Silenziosa luna. Le sue “case” sono divenute oggetto di collezionismo in tutta Europa. Ne studia le luci e il calore, scegliendo l’ora del giorno più adatta per ritrarle, rendendo così la sensazione che chi vi abita abbia appena lasciato la stanza.

 

Le nature morte, invece, sono armoniose e raffinate composizioni dal perfetto equilibrio, esemplare, tra le tante, And Still.

 

Nelle opere tutto è bilanciato, tutto è essenziale, nulla è superfluo. gli oggetti diventano protagonisti attraverso le luci, i colori, gli spazi evidenziando l’abilità dell’artista, impeccabile interprete di un gioco magistrale di contrappunti, nel coniugare la franchezza esecutiva con un raffinato talento espressivo. Tra i grandi estimatori dei suoi interni anche Vittorio Sgarbi che si intravede in uno dei dipinti esposti nell’esposizione “Lo studiolo verde”.


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