Calcio serie B. Pescara, serve una scossa per la salvezza: Gorgone torni al 4-3-3 e rilanci Cangiano

Il Delfino deve ricominciare subito a fare punti: cambio di sistema, identità più chiara e scelte coraggiose. Nel 4-3-3 Gianmarco Cangiano può diventare l’uomo chiave tra gol, assist e qualità nell’ultimo terzo di campo.

(Prima Pagina News)
Domenica 21 Dicembre 2025
Roma - 21 dic 2025 (Prima Pagina News)

Il Delfino deve ricominciare subito a fare punti: cambio di sistema, identità più chiara e scelte coraggiose. Nel 4-3-3 Gianmarco Cangiano può diventare l’uomo chiave tra gol, assist e qualità nell’ultimo terzo di campo.

Il Pescara ha bisogno di una scossa vera. Non uno slogan da spogliatoio, ma una scelta tecnica riconoscibile che rimetta la squadra su binari concreti: punti, equilibrio e una direzione precisa. La corsa salvezza non aspetta nessuno e, a questo punto della stagione, il Delfino deve smettere di galleggiare e tornare a “macinare” risultati con continuità, riducendo al minimo errori e passaggi a vuoto.

In quest’ottica, il primo segnale può (e deve) arrivare dal modulo. Il sistema ereditato dal precedente corso tecnico non ha portato fortuna, né ha valorizzato al massimo le caratteristiche dell’organico. Per questo l’idea è semplice:  Mister Giorgio  Gorgone torni al 4-3-3, un assetto che dà ampiezza, riferimenti chiari e una distribuzione più naturale dei compiti. Con tre centrocampisti si può alzare l’intensità nelle seconde palle, proteggere meglio la difesa e, soprattutto, alimentare l’attacco con tempi e linee di passaggio più coerenti.

La chiave, però, non è soltanto “come” stare in campo: è anche “chi” mettere al centro del progetto. E qui entra in gioco Gianmarco Cangiano. Un attaccante che può incidere in più modi: fiuto del gol, capacità di attaccare la profondità e, allo stesso tempo, qualità da rifinitore. Non è il classico finalizzatore che vive solo di area: Cangiano sa legare il gioco, creare superiorità nelle zone calde e mettere i compagni davanti alla porta con l’ultimo passaggio. In una squadra che fatica a trasformare il possesso in occasioni pulite, questo tipo di profilo può cambiare l’economia offensiva.

Nel 4-3-3, Cangiano può diventare l’interruttore che accende la manovra: da esterno che rientra per combinare tra le linee o da seconda punta “mascherata” che si inserisce alle spalle del riferimento centrale. La sua doppia natura (gol e assist) lo rende prezioso anche quando la partita si blocca: basta una giocata, un taglio, un filtrante per spostare l’inerzia. E il Pescara, oggi, ha bisogno proprio di questo: giocatori capaci di risolvere episodi e di alzare il tasso tecnico negli ultimi trenta metri.

Naturalmente, il cambio di passo non può poggiare su un solo nome. Serve una squadra più corta, aggressiva senza essere scriteriata, con esterni che lavorino in entrambe le fasi e mezzali pronte ad accompagnare l’azione. Ma scegliere un’identità e insistere su interpreti funzionali è già metà dell’opera. Perché la salvezza passa anche dalla chiarezza: ruoli definiti, meccanismi ripetuti, fiducia nei leader tecnici.

Il tempo dei tentativi, insomma, è finito. Il Pescara deve rimettersi a fare punti con urgenza e continuità. Il 4-3-3 può essere la base per ritrovare certezze, mentre Cangiano può diventare la scintilla per trasformare le buone intenzioni in gol, assist e risultati. Una scossa serve adesso: per il Delfino, per la classifica, per la stagione.

 


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