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Secondo La Repubblica, "la richiesta era di decurtare i fondi da 696 a 400 milioni".
Secondo La Repubblica, "la richiesta era di decurtare i fondi da 696 a 400 milioni".
In una mail inviata lo scorso 17 ottobre al Ministero dell'Economia e delle Finanze in cui si segnalavano i capitoli del Ministero della Cultura su cui incidere, il gabinetto del MiC aveva consigliato ''di tagliare di circa un terzo il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo''.
Lo ha rivelato il quotidiano La Repubblica, spiegando che ciò è quanto ''si legge infatti nella comunicazione spedita con posta elettronica dagli uffici di diretta collaborazione di Giuli'': ''Il complessivo livello di finanziamento dei predetti interventi è parametrato annualmente all'11% delle entrate effettivamente incassate dal bilancio dello Stato registrate nell'anno precedente e comunque in misura non inferiore a 450 milioni di euro annuo per il 2026 e a 400 milioni di euro annuo a decorrere dal 2027''.
Quindi, ''la richiesta era di decurtare fino a 240 milioni il primo anno e quasi 300 quello dopo. Riportando a regime la dotazione complessiva del Fondo a 400 milioni, dagli attuali 696: lo stanziamento originario stabilito nel lontano 2017, quando entrò in vigore''. Se ne sarebbero accorti proprio i tecnici del Mef, che avrebbero chiesto al MiC di rivedere l'entità del taglio e diluirlo nel corso del tempo.
"Quanto riportato da Repubblica è inquietante: come fece a suo tempo Sangiuliano, anche Giuli avrebbe chiesto al Mef di tagliare le risorse per il cinema. Purtroppo è l'ennesima conferma che non siamo di fronte a un errore ma a una linea: demolire una filiera industriale del paese perché non gradita al governo. I tagli e le nuove regole saranno una pietra tombale sul cinema italiano, a tutto vantaggio delle produzioni straniere che invece non vengono toccate: un vero capolavoro per un governo sovranista! È il frutto marcio di due anni di criminalizzazione del settore, di regole pasticciate, di incompetenza e improvvisazione. Per l'ennesima volta chiediamo al governo di revocare i tagli e venire in Parlamento a discutere seriamente come affrontare la crisi drammatica che ha creato". E' quanto ha dichiarato, in una nota, il deputato del Pd e membro della Commissione Cultura della Camera, Matteo Orfini.
"Chiediamo che Alessandro Giuli venga in Aula a riferire con urgenza su quanto riportato oggi da Repubblica - ha dichiarato il deputato M5S Gaetano Amato -. Un fatto di una gravità inaudita e che non può passare sotto silenzio. Se confermato, saremmo davanti a un ministro che non solo ha mentito al settore culturale e all'opinione pubblica, ma che avrebbe addirittura sollecitato al Ministero dell'Economia ulteriori tagli al cinema. Addirittura in una mail ufficiale.
Dopo aver già devastato il sistema del tax credit, Giuli avrebbe chiesto di colpire ancora più duramente, come se l'obiettivo fosse quello di uccidere definitivamente il cinema italiano. Ma quando mai si è visto un ministro che chiede tagli per il suo settore?
Siamo di fronte a un disegno punitivo e ideologico contro un intero comparto che dà lavoro a migliaia di persone e rappresenta uno dei principali settori in cui l'Italia è riconosciuta nel mondo. Giuli venga in Aula a spiegare, parola per parola, cosa ha scritto in quella mail, i motivi della sua richiesta, e con quale mandato politico si è permesso di chiedere al Mef di tagliare ulteriormente i fondi. Perché se davvero il ministro ha agito così, dovrà assumersene tutta la responsabilità".
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