Rai 2: a "Donne al Bivio" Monica Setta intervista Elisabetta Gregoraci

Lunedì 9 settembre alle 21.20 su Rai 2, a “Storie di donne al bivio prima serata”, il salotto esclusivo di Monica Setta, va in onda una lunga intervista ad Elisabetta Gregoraci, che torna a fine mese su Rai 2 con “Questioni di stile” e che dagli studi di “Donne al Bivio” sfodera il suo fascino di donna, e madre insieme, del Sud.

di Pino Nano
Sabato 07 Settembre 2024
Roma - 07 set 2024 (Prima Pagina News)

Lunedì 9 settembre alle 21.20 su Rai 2, a “Storie di donne al bivio prima serata”, il salotto esclusivo di Monica Setta, va in onda una lunga intervista ad Elisabetta Gregoraci, che torna a fine mese su Rai 2 con “Questioni di stile” e che dagli studi di “Donne al Bivio” sfodera il suo fascino di donna, e madre insieme, del Sud.

Gli amici la chiamano, molto più semplicemente, “Ely”. All’anagrafe, è invece Elisabetta Gregoraci, nata sul mare di Soverato, in Calabria, l’8 febbraio del 1980. Nel suo segno zodiacale, che è l’acquario, c’è davvero tutta la sua vita: “Originale, indipendente, sognatore, l’acquario ha un grande bisogno di libertà, talvolta anche di solitudine. Imprevedibile, dall'equilibrio piuttosto instabile, costantemente proiettato in avanti, bisognoso di novità, detesta ogni forma di costrizione ma sa essere anche una persona molto paziente e comprensiva”. Il suo profilo Instagram conta oggi quasi due milioni di followers, ogni giorno in continua crescita, un vero e proprio fenomeno mediatico.

Immagine internazionale, donna e diva ormai riconosciuta come tale dappertutto, identificabile nell’immaginario collettivo generale come una delle donne di Calabria più invidiate e più seguite dal mondo dei social, attrice, showgirl, conduttrice televisiva, moglie mamma e manager di se stessa, bella come il sole, avvolgente e cordiale come solo certe donne del sud sanno ancora esserlo, modesta e altera insieme. In fotografia è ancora più solenne di quanto non lo sembri dal vivo. Principesca, sublime, avvolgente. Chi più ne più ne metta. Ma Elisabetta Gregoraci è così tutto questo insieme, e nello stesso tempo, che intimorisce, mette in imbarazzo, provoca soggezione, fa arrossire.

 

Elisabetta Gregoraci e la Calabria, sono sempre state le due facce diverse della stessa medaglia. Elisabetta e Soverato, Elisabetta e il suo mare, storia di una donna di straordinario successo. Ci sono pagine e pagine dei grandi giornali di tutto il mondo che oggi parlano di lei, e non solo per via della sua storia d’amore con Flavio Briatore, che è uno dei manager italiani di maggiore successo in tutto il mondo, ma per via soprattutto della sua determinazione, della sua forza d’animo, del suo carattere così eternamente gioviale, della sua capacità di sorridere alla vita e di essere sempre sé stessa, anche nei momenti più ufficiali e più complessi del suo percorso professionale. “Alle spalle- dice- tanto lavoro, tantissimo studio, tantissime rinunce, ma anche un pizzico di fortuna, che non guasta mai”.

 

Autentica icona di una terra dove le donne sono sempre state figlie, madri e spose, e dove le donne hanno sempre tenuto insieme case famiglie e dolori, speranze e certezze, delusioni e angosce, futuro e tradizione, vita e morte. Donne forti, donne educate alla fatica quotidiana, votate al lavoro silenzioso, abituate ai sacrifici della casa, donne fedeli, donne piene di senso dello Stato della famiglia e della comunità. Donne anche felici della propria condizione difficile e a volte eternamente precaria. Elisabetta Gregoraci è tutto questo ed altro insieme.

 

Dopo tanti anni di lontananza da Soverato e dalla sua casa natale, oggi della sua terra di origine questa giovane manager italiana conserva ancora per intero la capacità di sapersi emozionare, di sapersi raccontare, di saper ascoltare anche chi incontra per la prima volta lungo la sua strada, donna moderna, eclettica, poliedrica, capace  di saper parlare agli altri con il sorriso e gli occhi disarmanti che ne hanno poi costruito questa sua immagine straordinariamente pulita nel mondo internazionale del jet set.

 

 La sua agenda personale non conosce pause, non c’è giorno che non abbia cose da fare, gente da incontrare, appuntamenti da fissare, eventi da seguire o a cui partecipare, mai una sosta, e soprattutto mai una défaillance, impeccabile e puntuale come solo i grandi manager sanno essere e sanno fare.

 

Quello che oggi di lei forse, rispetto al passato, fa più impressione è vederla e sentirla parlare senza più nessuna cadenza meridionale, passare dall’italiano all’inglese come se nulla fosse, e rispondere in più lingue diverse a gente completamente diversa e su temi mai simili tra di loro, una presenza scenica indiscutibile e una capacità di relazioni trasversali che sono frutto certamente di una vita per niente ordinaria e scontata in giro per il mondo. Ebbene, questa è la donna che si raccontava l’altra sera da Monica Setta, e che ha fatto lievitare gli ascolti di un programma comunque ben fatto e pieno di emozioni e di calore popolare.

 

Elisabetta non si è smentita neanche l’altra sera raccontando con infinita dolcezza del suo matrimonio fiabesco, del suo primo incontro con Flavio Briatore, dell’arrivo del loro bambino, del momento dell’abbandono, ma tutto questo con un senso di rispetto quasi sacro per il padre di suo figlio, segno di una educazione tutta nostra, lei figlia del sud fino in fondo, nonostante abbia poi conosciuto i sud del resto del mondo, e ne sia diventata cittadina eccellente.

 

Questa è la parte più bella e più sana di questa donna che se fosse vissuta cinquant’anni fa sarebbe diventata più che una regina. Chiedo di lei ai tanti compagni di lavoro che in RAI ci hanno lavorato insieme, e che ora si preparano a tornare a lavorare con lei nel suo nuovo programma su RAI2, e il racconto che ne ricavo è di una ragazza che non ha mai perso il gusto della semplicità delle cose, che anche sul lavoro non fa che parlare della sua casa di Soverato, dei suoi amici d'infanzia, di papà Mario, di sua sorella Marzia che ama più di ogni altra cosa al mondo, della nonna Elisabetta, e della mamma Melina che “un giorno se ne è andata via senza avvertirmi perché il cancro non sempre ha tempo e voglia di avvertirti”.

 

Era il 29 giugno del 2011. Dieci anni dopo Elisabetta la ricorda con un post che nel giro di poche ore fa il giro del mondo: “Odio questo giorno maledetto che ti ha portato via da me”, scrive Elisabetta pubblicando una foto della madre, “Odio questo numero. Dovunque tu sia, sappi che mi manchi. Sempre tanto, ogni giorno di più. Ti amo, mamma”. E sotto l’immagine di mamma Melina, Elisabetta sceglie di far scorrere le note e le parole di una canzone famosa, Angelo, di Francesco Renga, la canzone che ha poi vinto il Festival di Sanremo 2005.

 

“Angelo, prenditi cura di le/ Lei non sa vedere al di là di quello che da/E l'ingenuità è parte di lei/Che è parte di me/Cosa resta del dolore/E di preghiere/Se Dio non vuole?/Parole vane al vento/Ti accorgi in un momento:/Siamo soli, è questa la realtà/Ed è una paura che non passa mai/Angelo, prenditi cura di lei/Lei non sa vedere al di là di quello che dà/E tutto il dolore/Che grida dal mondo/Diventa un rumore/Che scava, profondo/Nel silenzio di una lacrima/Lei non sa vedere al di là di quello che da/E l'ingenuità è parte di lei/Che è parte di me…”

 

Bella e ed effervescente come non mai, ma soprattutto mediterranea, nel carattere e nel modo di porsi, questa è la Elisabetta Gregoraci che abbiamo ritrovato nel salotto di Monica Setta l’altra sera, avvolgente ammaliante regale, soprattutto degna testimone del mare di Soverato, e delle spiagge bianche di Calabria, terra dove lei è nata e cresciuta, e dove appena può continua a tornare per ritrovare i suoi vecchi amici di un tempo e soprattutto- dice lei “per ritrovare me stessa, e la parte più bella della mia infanzia”.

 

Bravissima Ely! Ma bravissima anche la padrona di casa, Monica Setta.


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