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"La mancanza di tempistiche certe rischia di inficiare tutto il lavoro fatto in questi anni dagli agricoltori, i quali si sono esposti finanziariamente e non possono attendere ancora".
"La mancanza di tempistiche certe rischia di inficiare tutto il lavoro fatto in questi anni dagli agricoltori, i quali si sono esposti finanziariamente e non possono attendere ancora".
Ristori in ritardo e ancora parziali agli agricoltori, anche della provincia veronese, colpiti da alluvioni e gelate nella primavera 2023. Motivo? Il non corretto funzionamento di Agricat, il fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali dotato di 600 milioni di euro, per il 70% finanziato da risorse europee e in parte direttamente dagli agricoltori attraverso le trattenute del 3 per cento sulle domande PAC.
Se ne è interessata la deputata di Forza Italia Paola Boscaini, con un’interrogazione presentata con i colleghi Nevi, Castiglione e Arruzzolo, in cui chiede al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di individuare azioni idonee “a ripristinare la funzionalità di Agricat”.
Il ministro, rispondendo a Boscaini, ha fatto presente che le gravi calamità in oggetto si sono manifestate pochi mesi dopo che Agricat ha iniziato a operare, quando ancora si stavano definendo le procedure di valutazione, i sistemi informativi volti a collegare tra loro le banche dati. Il sistema ora è partito.
La settimana scorsa - ricorda Boscaini - sono state inviate 19 mila comunicazioni di indennizzo alle aziende agricole, anche veronesi, per i danni catastrofali del 2023, alluvioni e gelate. “Il blocco sostanzialmente è dipeso da un problema tecnico-informatico – dice la parlamentare veronese – politicamente dunque si poteva fare poco, sarebbe però servita una maggiore e migliore comunicazione del Ministero dell’Agricoltura verso le nostre aziende agricole”.
La deputata accoglie con fiducia anche le rassicurazioni del Ministro Lollobrigida, che ha anche sottolineato che “l'esperienza acquisita nel corso del primo anno di funzionamento (del Fondo, nda) costituisce un patrimonio”, che sarà capitalizzato “per il fisiologico rafforzamento della capacità amministrativa, con l'obiettivo di ridurre al minimo i tempi di conclusione delle istruttorie per la definizione degli indennizzi dovuti”.
Tuttavia, Boscaini garantisce che continuerà il suo pressing sul Ministero dell’Agricoltura perché, ricorda, “gli agricoltori della provincia di Verona hanno investito oltre 50 milioni di euro in polizze per proteggere le proprie colture per i danni da gelate e alluvioni; e nel 2023 hanno subito danni enormi. Certamente i ritardi dei ristori condizionano anche la programmazione futura: nel Veronese nel 2024 il Consorzio Codive ha assicurato un calo di quasi il 25% delle colture rispetto all’anno precedente. La mancanza di tempistiche certe rischia di inficiare tutto il lavoro fatto in questi anni dagli agricoltori, i quali si sono esposti finanziariamente e non possono attendere ancora”.