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Le indagini sono partite dopo che l'uomo, a mezzanotte, ha chiamato manifestando intenti suicidi. Il cadavere della donna è stato trovato in casa.
Le indagini sono partite dopo che l'uomo, a mezzanotte, ha chiamato manifestando intenti suicidi. Il cadavere della donna è stato trovato in casa.
I Carabinieri della Compagnia di Pescheria del Garda hanno sottoposto questa notte a fermo di pg R.P.D. cittadino brasiliano di anni 41 perché gravemente indiziato di avere ucciso, all’interno della propria abitazione sita in Castelnuovo del Garda, con un numero imprecisato, ma comunque smisurato di coltellate la compagna, S .C. D. L. J., anche lei brasiliana, di 33 anni.
E’ stato l'uomo, verso la mezzanotte, a chiamare i Carabinieri manifestando intenti suicidari e così sono partiti gli accertamenti prima verso di lui e poi, a seguito delle sue informali ammissioni, il cadavere è stato rinvenuto nella sua abitazione di Castelnuovo. Il coltello è stato rinvenuto all’interno della sua vettura.
R.P. , che annovera una condanna per rifiuto dell’accertamento dello stato di ebrezza e che dagli accertamenti risulta fare un uso smodato di alcool e di stupefacenti, si trova già sottoposto a procedimento penale per numerose ipotesi di reato: maltrattamenti ( aggravati dall’art. 94 cp ) , nonché lesioni volontarie in danno proprio della compagna commessi quantomeno da agosto 2024 ad aprile 2025.
In quell'indagine preliminare, sono stati contestati anche alcuni fatti di violenza sessuale dal medesimo perpetrati nel dicembre 2024 in danno della sorella della vittima, ed infine condotte di resistenza e minaccia in danno dei Carabinieri intervenuti.
In seguito a questo evento il Questore di Verona aveva emesso provvedimento di ammonimento ai sensi dell’art. 3 DL n.93 del 2013. Si precisa che, esaurite le investigazioni, il 17 settembre 2025 la Procura ha chiesto al Giudice delle indagini preliminari il rinvio a giudizio per tutti questi fatti reato.
Nel corso delle citate indagini preliminari , e precisamente il 21 aprile 2025, i Carabinieri della Compagnia di Caprino Veronese avevano proceduto al suo arresto in flagranza di reato in quanto si era reso protagonista di un ennesimo episodio di violenza in danno della 33enne, consistito questa volta nella seguente condotta: “Gettandola a terra, trascinandola per i capelli sull’asfalto, colpendola con tre pugni al volto e infine attingendola ripetutamente al volto e al collo con la chiave della sua autovettura“.
Il Giudice , su richiesta della Procura , aveva convalidato l’arresto ed applicato misura cautelare. Al momento attuale , e precisamente dal 23 aprile 2025, quindi R.P. era sottoposto alla seguente misura cautelare: “Divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi dalla stessa abitualmente frequentati, da individuarsi in sede di esecuzione con le modalità di controllo previste dall’articolo 275 bis cpp mantenendosi ad una distanza di 500 metri dalla persona e dai luoghi suddetti", vietando al R.P. di contattare con qualsiasi mezzo la persona offesa ed applicando il divieto di dimora nel Comune di Ponti sul Mincio dove la donna era domiciliata.
Tuttavia l’intervento congiunto di installazione dei dispositivi – per espressa comunicazione da parte di Fastweb spa – si era potuto concretizzare, ad opera dei Carabinieri, solo il successivo 19 maggio 2025.
In pratica al R.P. era stato installato il cd braccialetto elettronico, ed alla donna era stato consegnato l’apposito apparato ricevitore spiegandole il funzionamento.
Al momento del fermo di pg il R.P. è stato trovato senza il braccialetto elettronico ed i Carabinieri lo stanno attualmente ancora cercando, mentre l’apparato consegnato da FastWeb spa alla persona offesa è stato rinvenuto nascosto nel garage della abitazione della madre a Ponti Sul Mincio.
Sono in corso investigazioni per il rintraccio del braccialetto elettronico e per capire quando e dove il R.P. se ne è disfatto.
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