Elezioni Politiche, nulla di scontato. Troppe variabili per immaginare il dopo Draghi
Cosa si può immaginare per il dopo-Draghi? Questa l’analisi di uno degli inviati storici della Rai, Gregorio Corigliano.
di Gregorio Corigliano
Martedì 20 Settembre 2022
Roma - 20 set 2022 (Prima Pagina News)
Cosa si può immaginare per il dopo-Draghi? Questa l’analisi di uno degli inviati storici della Rai, Gregorio Corigliano.

Devo ringraziare il giornalista, o almeno uno dei pochi, più culturalmente attrezzato del panorama italiano Francesco Merlo. L’ho conosciuto al Premio Palmi una decina di anni fa, presentatomi dall’ esimio avvocato Armando Veneto (auguri Armando, sempre). Lo intervistai ed era felice di aver fatto conoscere la costa Viola al padre, catanese come lui.

Rispondendo ad uno dei suoi elettori che gli scriveva di voler votare per il meno peggio, Merlo gli ha ricordato, però, che, questo signore,  non si presenta più. Io dico che il signor Meno Peggio è emigrato al di là dell’oceano e non può votare, ove avesse voluto. E si è portato tutti suoi parenti, un’infinità.

Adesso sono rimasti in molti che, invece, inspiegabilmente hanno deciso di non votare. Sono troppi, però. Possibile? Possibile, ma vero a giudicare da un giro, che mi è capitato di fare per contrade e paesi, dove si coglie immediatamente l’umore politico di giovani e meno giovani, tutti pur con diritto di voto. Riescono a trovare una cagione, a darsi, cioè, una spiegazione, soprattutto se gli controbatti, che ci sono, ovviamente, più candidati che posti. Che c’è, in sostanza l’imbarazzo della scelta. Basta leggere i giornali (ma chi legge più?)  guardare le tv (ma fa caldo, siamo a mare), ascoltare la radio (quando mai), seguire i social (li seguo ma per altro).

Ed allora vediamole in sintesi queste motivazioni raffazzonate e terra terra, a giustificazione del non voto. Seguendo, più o meno, gli ultimi sondaggi, la Meloni mi piace, ma. Ma che? Ma non mi dà affidamento sul piano europeo, sul lavoro dei giovani, sull’esperienza. Ed il suo partito Fratelli d’Italia? “Ancora con la fiamma? Torniamo indietro! Ma è giovane, una bella signora, è attiva… no! Non mi convince, chissà, all’ultimo momento.

Ed il Pd, con Letta? Giovane, capace, serio. No, sarebbe stato un buon candidato, ma ha snaturato il Pd! Ma come? Ha lasciato Calenda e Renzi per essere più di sinistra? Ecco proprio questo, cosa a che fare il Pd che ha bruciato Renzi, con Fratoianni? Sarebbe stato meglio il suo campo largo… ma poi ha litigato con Conte.

Dovremmo chiedere di Salvini, ma pare che sia dopo Conte, secondo Pagnoncelli. Ed allora, perché non votare Conte? Perché le poche volte che l’abbiamo seguito sembra dire tutto ed il contrario di tutto, è con Grillo, non lo è, ha cacciato gente brava, coi quali era diventato, il Movimento cinque stelle, un signor partito di maggioranza, il governo non gli ha portato bene. Non ha saputo battere Renzi che lo ha cacciato da Palazzo Chigi. Allora c’è Salvini? Salvini, l’uomo del Nord, l’uomo di Bossi e della Lega padana, che vuole sotto sotto umiliare il Mezzogiorno. E poi avete  visto che i migranti Rosarno e San Ferdinando sono sempre qui. E’ venuto e aveva detto che sarebbe stata smantellata tendopoli e baraccopoli. Invece… tutti qui.

Allora c’è Berlusconi! Ma quando mai, ha fatto il suo tempo, non si capisce quando parla! Ha perso – ed è quanto dire- due donne che pure le aveva fatte ministre.  Poi potreste votare Calenda e Renzi. Chi il ricco di famiglia o quello che abbiamo già visto all’opera e poi è naufragato su un referendum?

Insomma non vi va bene nulla? No, per questo diserteremo le urne. 

Non è possibile, il voto è un dovere civico, ci sono altri partiti e movimenti.

Piuttosto, voi che votate? Io voto, ma non posso dire, soprattutto per un articolo, la mia intenzione. Posso tentare di fare assieme a voi un’analisi semplice semplice.

La Meloni sarà la vincitrice delle elezioni, ma per la legge elettorale che non è stata mai cambiata, non salirà al Colle  per l’incarico perché soprattutto Salvini non sarà mai d’accordo e non è che Berlusconi le prepari il tappeto rosso. Per questo la leader di FdI è più al Nord che al Sud, dove lascia i suoi aficionados, di cui si fida ciecamente. E poi ne comizi parla più di loro che di Letta che, pur di mettere all’angolo la Meloni, ha deciso di dare il “good morning” a tutti candidati e i leader del Nazareno, con un mattiniero appuntamento Via Zoom, per chiedere di stringere le fila, perché, a suo dire, non tutto è perso. E si fida di Nicola Irto che in Calabria gode del suo modo di essere credibile, certo più di lui che ha avuto ed ha troppe gatte da pelare, mentre Bonaccini si prepara a conquistare il Nazareno.

Berlusconi si affida sempre di più a Tajani, ma non affascina. Forza Italia, comunque, vince in Calabria, grazie ai fratelli Occhiuto.  Salvini? In questo momento sarebbe in caduta libera, i giornali non gli risparmiano critiche anche pesanti, i sondaggi lo danno dimezzato, nel migliore dei casi.

Per Calenda e Renzi c’è un busillis: riusciranno a raggiungere un risultato a due cifre? Se così sarà, come sperano Magorno, Nunzia Paese e la Rotella, dalla Calabria, potranno dire la loro, concretamente. Andando ad un governo di larghe intese, con Pd senza Fratoianni, ma con tutti quelli che, chiaramente o di nascosto, sono contro l’egemonia della destra sconosciuta e a favore del ritorno di Draghi, a loro dire e non solo, ingiustamente cacciato ed in malo modo. Ma convincendo Conte e la sua corte dei miracoli.


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