Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Autorità Gaza: 1.001 morti dalla ripresa degli attacchi israeliani. Hamas: "Chiunque sappia maneggiare le armi agisca contro il piano di Trump".
Autorità Gaza: 1.001 morti dalla ripresa degli attacchi israeliani. Hamas: "Chiunque sappia maneggiare le armi agisca contro il piano di Trump".
Le Idf hanno emesso un ordine di evacuazione per gran parte della città di Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, al confine con l'Egitto.
Lo scorso maggio, l'esercito aveva lanciato una grande operazione, facendo diventare gran parte della città un cumulo di rovine. L'esercito ha preso possesso di una zona cuscinetto strategica lungo il confine e, contrariamente rispetto a quanto previsto dal cessate il fuoco, non si è ritirato. Israele ha dichiarato di aver bisogno di essere presente in zona per fermare il contrabbando di armi.
Chiunque sia capace di maneggiare le armi, agisca contro il piano di Donald Trump per Gaza. Lo ha detto un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri. "Di fronte a questo piano sinistro, che unisce massacri e carestia, chiunque possa portare armi, in qualsiasi parte del mondo, deve agire", ha detto. "Non trattenere un esplosivo, un proiettile, un coltello o una pietra. Lasciate che tutti rompano il loro silenzio", ha aggiunto.
Dalla ripresa degli attacchi israeliani sono morte 1.001 persone. E' quanto ha fatto sapere il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas. Dal 7 ottobre scorso, i morti sono 50.357, di cui 80 riscontrati nel corso delle ultime 24 ore.
"La Corte fa affidamento sugli Stati per l'esecuzione delle sue decisioni. Non si tratta solo di un obbligo giuridico nei confronti della Corte stessa come previsto dallo Statuto di Roma, ma anche di una responsabilità verso gli altri Stati parte". Lo ha detto un portavoce della Corte Penale Internazionale, in merito alla visita in Ungheria da parte del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che dovrebbe incontrare Viktor Orbàn mercoledì prossimo, nonostante il mandato d'arresto internazionale spiccato nei suoi confronti. "Non spetta ai singoli Stati valutare unilateralmente la legittimità o la validità delle decisioni della Cpi", ha aggiunto.
Decine di persone hanno partecipato al funerale di alcuni dei 15 soccorritori uccisi dal fuoco israeliano la scorsa settimana a Rafah. Secondo la Federazione internazionale delle Società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ficr) si è trattato dell'attacco più letale contro i suoi medici da diversi anni. I paramedici sono stati "uccisi a sangue freddo", nonostante indossassero le uniformi e viaggassero a bordo di ambulanze contrassegnate in modo chiaro, ha fatto sapere il portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese, Raed al-Nems. Nel corso della cerimonia, i sudari erano avvolti dagli striscioni della Mezzaluna Rossa.
Secondo quanto ha fatto sapere l'ufficio umanitario delle Nazioni Unite, tra i morti figurano otto operatori della Mezzaluna Rossa, sei membri della Difesa civile di Gaza, che è controllata da Hamas, e un dipendente dell'Onu. I soccorritori sono riusciti ad accedere all'area per il recupero dei corpi soltanto una settimana dopo. Dalle riprese delle operazioni di recupero, divulgate dalle Nazioni Unite, si vedono i lavoratori della Protezione Civile intenti a scavare nella sabbia mentre tirano fuori un corpo che indossava lo stesso giubbotto arancione usato dagli altri operatori. Le Idf hanno ammesso di aver sparato contro diversi veicoli che sembravano sospetti perché avanzavano senza fari o segnali d'emergenza, per poi precisare che tra le vittime c'erano anche un membro di Hamas e altri otto militanti.
Almeno dieci persone, tra cui tre bambini, sono morte e altre hanno riportato ferite nel corso di un attacco condotto da Israele su Gaza City. E' quanto ha fatto sapere Al Jazeera. Stando all'emittente, il bombardamento ha colpito un edificio residenziale in Yaffa Street.