Il Comune dell’Aquila ha dato il via libera alla costituzione della fondazione “Collegio Ferrante d’Aragona”, attraverso una deliberazione varata oggi dalla Giunta, con la quale sono stati approvati anche gli schemi di atto costitutivo e statuto che saranno sottoscritti insieme con gli altri fondatori, l’Università dell’Aquila e il Gran Sasso Science Institute (Gssi).
Il progetto prevede la realizzazione di un collegio universitario con residenzialità diffusa sul territorio comunale del capoluogo d’Abruzzo, a cominciare dal centro storico, e ha, come obiettivo, la promozione e la diffusione della cultura della formazione specialistica e interdisciplinare, l’internazionalizzazione del sistema universitario e l’alta formazione del territorio aquilano.
Il collegio ospiterà studenti selezionati in base al merito, iscritti ai corsi dell’Università degli studi dell’Aquila, del Gssi e dell’Accademia di Belle Arti e del Conservatorio. Università e Gssi conferiranno alla fondazione risorse finanziarie (inizialmente, 25.000 euro a testa), mentre il Comune porterà in dote circa 150 appartamenti di sua proprietà, reperiti tra quelli acquisiti per effetto della cessione da parte dei privati a fronte dell’erogazione del contributo post sisma 2009 per il riacquisto dell’immobile equivalente e tra quelli situati nel progetto Case di Roio 1.
Complessivamente, si tratta di alloggi che hanno un’estensione totale di 18.000 metri quadrati (12.000 subito disponibili, 6.000 non appena saranno completati degli interventi di sistemazione), che hanno tutti i requisiti richiesti per poter essere destinati al collegio di merito. “Diamo concretezza, e nei tempi previsti, alla realizzazione di un’iniziativa straordinaria, che porterà lustro, immagine e ritorni tangibili tanto alla città quanto al prestigio delle nostre istituzioni accademiche – hanno commentato nel corso della conferenza stampa di illustrazione della delibera, che si è tenuta oggi pomeriggio, il sindaco Pierluigi Biondi e l’assessore al Patrimonio, Fausta Bergamotto – attualmente, tra le varie cessioni, i Case e i Map, il Comune dispone di quasi 6mila alloggi, per una superficie complessiva che supera i 370mila metri quadrati, situazione che comporta una gestione molto onerosa per l’Ente.
Ora una parte di questi cessa di essere una zavorra, un ricovero in tempo di emergenza come fu nel 2009, e diventa una risorsa per la città e il territorio, grazie a un’operazione che metterà di nuovo L’Aquila al centro di un progetto di caratura nazionale per l’istruzione e l’eccellenza degli studenti. In questo modo, prosegue la strada che questa amministrazione percorre da protagonista, per rendere concretamente la città un punto di riferimento nei settori della ricerca e della scienza.
Prima la casa delle tecnologie emergenti, scelti dal Mise come una delle cinque città italiane dove adibire una sede, ora il collegio di merito che, significative realtà universitarie del nord a parte, nel centro sud è presente solo in quattro città, di cui tre metropolitane (Roma, Napoli, Bari), oltre Catania”. “L’iter è stato lungo e faticoso – hanno aggiunto Biondi e Bergamotto – ma siamo riusciti a seguirlo grazie a un lavoro certosino e proficuo con i due atenei. A maggio dello scorso anno il Cipe, nell’ambito dei fondi Restart, ha deliberato in favore dell’Università 4 milioni e 300mila euro, a condizione che la fondazione del collegio di merito fosse formalmente costituita entro 6 mesi dalla pubblicazione della delibera, avvenuta lo scorso 15 settembre.
Abbiamo adempiuto con quasi un mese di anticipo e questo permette alle tre istituzioni coinvolte di attivarsi per le operazioni consequenziali che porteranno vantaggi, di tutti i generi, per le istituzioni stesse e soprattutto per il nostro territorio”. Il presente messaggio, corredato dei relativi allegati, contiene informazioni confidenziali e riservate, tutelate legalmente dal Regolamento UE n.679/2016 e da leggi civili e penali in materia, ed è destinato esclusivamente al destinatario sopra indicato, il quale è l'unico autorizzato ad usarlo, copiarlo e, sotto la propria responsabilità, diffonderlo.
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