L'India attacca il Pakistan, morte almeno 26 persone

Islamabad ha dato autorizzazione all'esercito per rispondere.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 07 Maggio 2025
Roma - 07 mag 2025 (Prima Pagina News)

Islamabad ha dato autorizzazione all'esercito per rispondere.

L'India ha condotto raid missilistici contro il territorio pakistano del Punjab e la parte del Kashmir controllata dal Pakistan, che hanno causato 26 morti, tra cui due bambine.

L'esercito indiano ha spiegato che "l'Operazione Sindoor" è stata lanciata per attaccare nove basi terroristiche, che "sono state distrutte". Dall'altra parte, il premier pakistano, Shehbaz Sharif, ha definito i raid come "vigliacchi": "Il nostro Paese ha tutto il diritto di rispondere con la forza a questo atto di guerra", ha aggiunto. E la rappresaglia è cominciata subito, con scambi di colpi d'artiglieria pesante.

Il Pakistan, inoltre, ha dato il via libera al suo esercito a rispondere agli attacchi indiani. La reazione pakistana ha causato otto morti.

Adesso, si teme un'escalation militare tra Nuova Delhi e Islamabad, che si contendono da anni il territorio del Kashmir.

I raid aerei indiani hanno ucciso due bambine di tre anni. E' quanto ha fatto sapere il portavoce dell'esercito pakistano, il tenente generale Ahmed Chaudhry. In totale, tra gli attacchi aerei indiani e gli scontri nel Kashmir, 26 persone sono morte e altre 46 sono rimaste ferite. Chaudhry ha detto che l'attacco più sanguinoso ha provocato 13 vittime civili, "tra cui due bambine di tre anni", in una moschea di Bahawalpur, nel Punjab pakistano, che, stando all'intelligence indiana, era legata a gruppi armati del Kashmir.

Gli attacchi indiani, ha fatto sapere l'esercito pakistano, hanno provocato danni ad una centrale idroelettrica sul lato pakistano del confine con il Kashmir: "L'India ha anche preso di mira il progetto idroelettrico di Neelum Jhelum", ha detto il portavoce militare, aggiungendo che una parte della diga è stata danneggiata. "Quali norme internazionali, leggi e consuetudini di guerra consentono di prendere di mira riserve idriche, dighe e impianti idroelettrici di un altro Paese?", si è domandato.

"Giustizia è fatta": è quanto ha dichiarato l'Esercito indiano, diffondendo su X un video dopo i raid missilistici di questa notte su nove siti "terroristici" nel territorio pakistano. "L'azione - ha riferito l'esercito indiano in un comunicato - è stata concentrata, misurata e priva di intenzioni di escalation. Nessuna struttura militare è stata presa di mira".

L'India ha attaccato la città di Bahawalpur, nella provincia del Punjab, nel sud-est del Pakistan, e quelle di Kotli e Muzaffarabad, nel Kashmir pachistano. Stando a quanto riferisce un portavoce militare, i caccia dell'aeronautica pakistana si sono subito alzati in volo, e gli attacchi sono partiti dallo spazio aereo indiano: "Non è stato permesso ai velivoli di Nuova Delhi di penetrare nello spazio aereo del Pakistan".

Le forze armate di Islamabad sono state "autorizzate a intraprendere azioni corrispondenti" dopo gli attacchi indiani. E' quanto ha fatto sapere il premier pakistano, Shehbaz Sharif, citato dai media internazionali. "In conformità con l'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, il Pakistan si riserva il diritto di rispondere, per legittima difesa, nel momento, nel luogo e nel modo che riterrà più opportuno, per vendicare la perdita di vite innocenti di pachistani e la palese violazione della sua sovranità", ha riferito l'ufficio del premier, in una dichiarazione.

Almeno 8 persone sono morte e altre 35 sono rimaste ferite, a seguito dei bombardamenti pakistani oltre il confine nel Kashmir, stando a quanto fanno sapere le autorità locali di polizia, riprese dai media indiani. Islamabad ha reagito ai bombardamenti indiani di questa notte.

Il portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antònio Guterres, ha detto di essere "molto preoccupato per le operazioni militari indiane lungo la Linea di Controllo e il confine internazionale". "Il mondo non può permettersi uno scontro militare tra India e Pakistan", ha proseguito, ricordando che Guterres "invita entrambi i Paesi a dare prova di moderazione militare".

Il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha invitato India e Pakistan a "disinnescare" la crisi. E' quanto ha fatto sapere la Casa Bianca, in una nota.

L'escalation militare tra India e Pakistan è una “vergogna”. Lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, citato dai media internazionali. “E’ una vergogna. Ne abbiamo sentito parlare appena varcata la soglia dello Studio Ovale”, ha dichiarato Trump. “Immagino che la gente sapesse che sarebbe successo qualcosa, basandosi su un po’ sul passato. Combattono da molto tempo”, ha proseguito, auspicando che la crisi “finisca molto presto”.

La Cina si è detta rammaricata e preoccupata per gli attacchi indiani contro il Pakistan, e ha chiesto a entrambe le parti "moderazione". Pechino, che confina sia con l'India sia con il Pakistan, di cui è alleato, esprime "rammarico per l'azione militare dell'India" ed è "preoccupata per gli attuali sviluppi". India e Pakistan "sono vicini che non possono essere separati, e sono anche vicini della Cina", ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri in una nota.

Anche l'Iran è preoccupato: secondo quanto riferisce il portavoce del ministero degli Esteri Esmail Baghaei, citato da Mehr, Teheran ha chiesto "moderazione" a entrambe le parti, per evitare che l'escalation militare si aggravi.

Circa duecento voli interni sono stati cancellati nel nordovest dell'India: diversi aeroporti sono stati chiusi, incluso quello di Srinagar, la capitale del Kashmir indiano, dopo gli attacchi missilistici contro il Pakistan. A Nuova Delhi, almeno 20 voli di diverse compagnie sono stati cancellati, mentre due voli internazionali destinati ad Amritsar sono stati dirottati e fatti atterrare nella Capitale.

La tensione tra India e Pakistan è arrivata al culmine dopo l'attentato del 22 aprile a Pahalgalm, nel Kashmir indiano, che aveva causato la morte di 26 persone, in gran parte turisti: Nuova Dehli aveva lanciato l'ipotesi che Islamabad fosse coinvolta  nell'azione. Da parte sua, il Pakistan ha respinto l'accusa, chiedendo un'inchiesta indipendente.


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