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"L'Italia finalmente raggiungerà il target delle spese militari al 2% del Pil, perché c'è un governo che sa che mantenere gli impegni presi è fondamentale per farsi rispettare".
"L'Italia finalmente raggiungerà il target delle spese militari al 2% del Pil, perché c'è un governo che sa che mantenere gli impegni presi è fondamentale per farsi rispettare".
"Il premierato sta andando avanti, continuo a considerarla la madre di tutte le riforme e, non dipende da me ma dal Parlamento, ma la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma esattamente come è intenzionata a procedere spedita sulla riforma della giustizia".
Così la premier, Giorgia Meloni, nel corso del Question Time in Senato.
"Confermo di essere favorevole all'introduzione delle preferenze nella legge elettorale", ha aggiunto Meloni.
"L'Italia finalmente raggiungerà il target" delle spese militari al 2% del Pil "nel 2025, perché c'è un governo che sa che mantenere gli impegni presi è fondamentale per farsi rispettare", ha proseguito, replicando al leader di Azione, Carlo Calenda. "L'Italia e l'Europa - ha continuato la premier - devono rafforzare le proprie capacità difensive per rispondere alle responsabilità cui sono chiamate anche in ambito Nato: lo ribadisco in questa sede con la coerenza di chi da patriota ha sempre sostenuto un principio semplice, cioè che libertà ha un prezzo e se fai pagare a un altro la tua sicurezza non sei tu a decidere pienamente del tuo destino e non c'è la possibilità stessa di difendere appieno i propri interessi nazionali".
"In Medio Oriente continuiamo a lavorare per la fine permanente delle ostilità e siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i Paesi arabi stanno portando avanti. I Paesi arabi sono la chiave di volta nella soluzione del conflitto. C'è un piano di ricostruzione a Gaza credibile che hanno portato avanti, e anche per tracciare un quadro generale di pace e sicurezza, quadro che a nostro avviso deve includere anche la prospettiva dei due Stati", ha poi precisato, in risposta ad un'interrogazione posta dalla senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d'Italia, Nm, Udc, Maie.
Al testo che prevede l'introduzione del reato di femminicidio, "il Parlamento potrà apportare le modifiche che riterrà opportune per renderlo più efficace, credo che quella sia la sede per presentare la sua proposta e ampliare lo spettro del reato", ha aggiunto, replicando a un'interrogazione della senatrice Svp Julia Unterberger, che aveva chiesto se sarà introdotta "la fattispecie di reato per reprimere incitamento all'odio e alla violenza contro le donne". "Credo personalmente che i reati di opinione abbiano un confine un po' labile ma troverà la maggioranza disponibile a discutere nel merito con quello spirito unitario che ci ha permesso di fare molti passi avanti e dotare l'Italia di una normativa all'avanguardia", ha continuato la premier.