Migranti, Meloni: "Determinati a portare avanti protocollo Italia-Albania"

"L'indicazione dalla maggioranza dei cittadini molto chiara: ci chiedono di fermare l'immigrazione illegale perché l'immigrazione illegale produce insicurezza".

(Prima Pagina News)
Lunedì 17 Febbraio 2025
Roma - 17 feb 2025 (Prima Pagina News)

"L'indicazione dalla maggioranza dei cittadini molto chiara: ci chiedono di fermare l'immigrazione illegale perché l'immigrazione illegale produce insicurezza".

"Il governo è determinato a portare avanti il protocollo Italia-Albania: siamo determinati a trovare una soluzione a ogni ostacolo che appare". E' quanto ha dichiarato la premier, Giorgia Meloni, intervenendo alla Conferenza dei prefetti e dei questori, in merito alla questione migranti.

Andremo avanti i "non solo perché crediamo nel protocollo ma anche perché rivendichiamo il diritto della politica di governare e il dovere della politica di assumersi le responsabilità", ha continuato la premier. 

"Sui flussi migratori l'indicazione dalla maggioranza dei cittadini molto chiara: ci chiedono di fermare l'immigrazione illegale perché l'immigrazione illegale produce insicurezza, mancata integrazione, incapacità di garantire lo stato di diritto e anche perché l'immigrazione illegale di massa è la prima nemica della migrazione legale", ha detto ancora Meloni.

La Cgue, ha aggiunto la Presidente del Consiglio, "deve scongiurare il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio di tutti gli Stati dell'Unione europea". 

"Noi troveremo una soluzione a ogni ostacolo perché crediamo nel protocollo Albania e rivendichiamo il diritto della politica di governare", ha continuato la premier. I risultati avuti in Europa sulla gestione dei migranti clandestini "anche per il gioco di squadra che siamo stati capaci di fare a livello tecnico e politico, grazie al vostro contributo perché senza l'indirizzo politico di un governo è condannato a essere lettera morta", ha proseguito Meloni.

"Quando si presenta un problema ci sono solo due strade, fingere di non vedere" o "affrontare nel tentativo di risolverlo: la seconda" è la via "più complessa ma penso che i cittadini ci chiedono non di girarci dall'altra parte ma anche rischiare, di sbagliare ma sicuramente affrontare i problemi, osare, gettare il cuore oltre l'ostacolo. E' quello che ci si aspetta" non soltanto "dalla politica ma dallo Stato a ogni livello".

"Se è vero che sul governo" grava "la responsabilità di delineare l'indirizzo politico è altrettanto vero che se la filiera dietro non risponde niente si può fare: penso che la grande sfida che noi insieme abbiamo di fronte sia quello di ricordarci quanto ciascuno nel suo ruolo sia indispensabile non per il bene di un partito o di un governo ma di tutti i cittadini. Se non remiamo tutti nella stessa direzione ogni volta che qualcuno non fa perfettamente il suo lavoro il lavoro degli altri viene vanificato".

"Penso che sia significativo il fatto che l'organizzazioni delle migrazioni ci dice che nel 2024 sulla rotta del mediterraneo centrale a fronte di circa 66mila arrivi" si sono registrati "1695 morti e dispersi, nel 2023 con oltre 157mila arrivi irregolari i morti e i dispersi sono stati 2526. Nel 2014 l'anno dell'operazione Mare nostrum che nasceva proprioper salvaguardare la vita in mare, si sono contati 3126 morti a fronte di 170mila arrivi: significa una cosa banale, che diminuire le partenze e stroncare il business dei trafficanti è l'unico modo per ridurre il numero di persone che perdono la vita nel tentativo di raggiungere l'Italia e l'Europa e penso che questo debba essere il risultato che più di tutti ci inorgoglisce", ha detto ancora Meloni, evidenziando che "non c'è niente di più importante che salvare una vita umana o strappare quella vita agli artigli della mafia".

"Dal 2022 ad oggi, per il terzo anno di fila, si è registrato un aumento delle espulsioni del 15-20%, l'anno scorso ci sono stati 1.300 espulsi in più, che significano 1.300 potenziali fattori di insicurezza per i nostri cittadini", ha dichiarato il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo alla Conferenza dei prefetti e dei questori d'Italia presso la Scuola Superiore Amministrazione dell'Interno.

"Abbiamo ridotto gli sbarchi del 60%, una riduzione avvenuta non a caso, ma sulla base di una miriade di accordi internazionali innanzitutto sotto l'egida e il lavoro preparatorio e diretto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e insieme con accordi operativi con le strutture di polizia dei paesi con i quali collaboriamo", ha proseguito il titolare del Viminale.

"Abbiamo favorito canali di ingresso regolari, mai come sotto il nostro Governo ci sono stati l'incremento di corridoi umanitari, di ingressi regolari al lavoro e stiamo strutturando il sistema di accoglienza per fare in modo che possa essere stabilmente capace di reggere l'urto ogni qualvolta dovesse esserci una situazione da noi non dipendente e che possa in qualche modo metterci Particolarmente alla prova - ha aggiunto - Siamo sicuri che questo non succeda, ma lo stiamo facendo con il piglio di rendere stabile un sistema di accoglienza che sia sostenibile, che non metta a repentaglio l'ordine pubblico nelle nostre città e che non sia legata a interessi affaristici di fornitori improvvisati".


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