Migranti, Meloni: "Permetteremo l’ingresso in Italia solo a chi è titolare di un contratto di lavoro"

Informativa della premier al CdM: "Domani con il ministro Piantedosi ci recheremo in Albania per verificare lo stato di realizzazione del centro di prima accoglienza di Shenjin e del centro di permanenza di Gjader".

(Prima Pagina News)
Martedì 04 Giugno 2024
Roma - 04 giu 2024 (Prima Pagina News)

Informativa della premier al CdM: "Domani con il ministro Piantedosi ci recheremo in Albania per verificare lo stato di realizzazione del centro di prima accoglienza di Shenjin e del centro di permanenza di Gjader".

“Modificheremo i tratti operativi che hanno portato a queste storture, e lo faremo nel rispetto del principio che ispirò la legge Bossi Fini che ha regolamentato il fenomeno migratorio in questi anni, cioè consentire l’ingresso in Italia solo a chi è titolare di un contratto di lavoro”. Così la premier, Giorgia Meloni, durante un'informativa al Consiglio dei Ministri.

Dal monitoraggio dei flussi migratori regolari arrivati in Italia nel 2022 per ragioni di lavoro, evidenzia la premier, emerge che “i flussi regolari di immigrati per ragioni di lavoro vengono utilizzati come canale ulteriore di immigrazione irregolare”. In merito al traffico irregolare di migranti, “l’impegno dell’intero governo ha permesso fino a questo momento di abbattere del 60 per cento gli arrivi illegali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un risultato possibile soprattutto grazie ai rapporti di collaborazione con i Paesi del Nord Africa, Tunisia e Libia in testa”.

Dal monitoraggio sul 2022, evidenzia ancora Meloni, “emergono dati allarmanti. Da alcune regioni, su tutte la Campania, abbiamo registrato un numero di domande di nulla osta al lavoro per extracomunitari, durante il click day, totalmente sproporzionato rispetto al numero dei potenziali datori di lavoro, siano essi singoli o imprese”.

“Dato ancora più preoccupante – aggiunge – è che a fronte del numero esorbitante di domande di nulla osta, solo una percentuale minima degli stranieri che hanno ottenuto il visto per ragioni di lavoro in base al ‘Decreto Flussi’ ha poi effettivamente sottoscritto un contratto di lavoro. In Campania, meno del tre per cento di chi entra con un nulla osta sottoscrive poi un contratto di lavoro. Uno scarto significativo tra il numero di ingressi in Italia per motivi di lavoro e i contratti di lavoro che vengono poi effettivamente stipulati è però una caratteristica che accomuna, anche se con numeri meno spaventosi, molte regioni italiane”.

Secondo il governo, ciò significa che “che i flussi regolari di immigrati per ragioni di lavoro vengono utilizzati come canale ulteriore di immigrazione irregolare”, che “ragionevolmente, la criminalità organizzata si è infiltrata nella gestione delle domande e i ‘decreti flussi’ sono stati utilizzati come meccanismo per consentire l’accesso in Italia, per una via formalmente legale e priva di rischi, a persone che non ne avrebbero avuto diritto, verosimilmente dietro pagamento di somme di denaro”, stando ad alcune fonti fino a 15mila euro per ogni 'pratica'.

“Domani con il ministro Piantedosi ci recheremo in Albania per verificare, a seguito del protocollo sottoscritto a novembre col Primo Ministro Edi Rama – al quale rinnovo la solidarietà dell’intero governo per gli attacchi ricevuti – lo stato di realizzazione del centro di prima accoglienza di Shenjin e del centro di permanenza di Gjader”, continua Meloni.


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