Rinnovabili: A Firenze tensione ambientalisti e sostenitori delle FER selvagge

L'incontro tra l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni e i rappresentanti delle aziende che operano nel settore del vento presso il circolo ARCI Isolotto, ha suscitato i malumori dei comitati locali e delle associazioni aderenti alla coalizione TESS che hanno posizionato uno striscione che invitava i politici a star lontani dai portatori di interesse legati all'eolico e all'agrivoltaico

(Prima Pagina News)
Martedì 14 Gennaio 2025
Firenze - 14 gen 2025 (Prima Pagina News)

L'incontro tra l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni e i rappresentanti delle aziende che operano nel settore del vento presso il circolo ARCI Isolotto, ha suscitato i malumori dei comitati locali e delle associazioni aderenti alla coalizione TESS che hanno posizionato uno striscione che invitava i politici a star lontani dai portatori di interesse legati all'eolico e all'agrivoltaico

Un incontro ad alta tensione quello che si è tenuto sabato 11 gennaio presso il circolo Arci Isolotto, tra i sostenitori e lobbisti delle FER (fonti energia rinnovabile) come l'ANEV (associazione nazionale energia del vento, che raggruppa 70 aziende impegnate nel settore eolico), e l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni. Ad agitare un po' le acque durante il dibattito, gli ambientalisti facenti capo alla coalizione TESS che raggruppa 80 tra associazioni nazionali riconosciute dal MASE. associazioni regionali e comitati locali, che si oppongono alle speculazioni, al consumo smodato di suolo, alla devastazione del paesaggio e dell'economia del territorio. I toni sono salti quando uno degli organizzatori ha cercato di strappare uno striscione, con delle scritte che invitavano i politici a star lontani dalle lobby delle rinnovabili, posizionato dai rappresentanti del comitato Val Cornia, capeggiati da Marco Bonucci, anch'essi aderenti appunto alla coalizione TESS. Alla fine uno degli organizzatori, tale Roggiolani, già consigliere regionale, pare abbia addirittura accusato, secondo quanto riportato da una testata locale, “che l'attacco sarebbe guidato dalle lobby dei fossili”. In realtà, assicurano i contestatori, si è trattata di una spontanea e civile protesta in cui si lanciava un appello agli amministratori locali e regionali, affinché nella Legge regionale che si apprestano a votare, vengano considerate le ragioni della tutela del suolo, dell'ambiente, del paesaggio ma, soprattutto delle comunità locali che incentrano la loro economia sull'agricoltura e il turismo. Infatti, tale proposta di Legge Regionale per la definizione delle aree idonee, oltre a prevedere che l’Appennino, la Val di Cornia e la Maremma divengano aree ordinarie per impianti eolici, andrà persino a declassare e degradare terreni agricoli e paesaggi identitari e culturali, a siti industriali. La splendida Maremma e il rinomato paesaggio toscano verrebbero così deturpati da torri eoliche alte più della torre Effeil, in luoghi ove la potenza del vento è molto modesta.


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