Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
La XXI edizione, che avrà al centro il concetto di gratitudine, si terrà dal 30 agosto al 1 settembre.
La XXI edizione, che avrà al centro il concetto di gratitudine, si terrà dal 30 agosto al 1 settembre.
Aria, acqua, terra e fuoco sono i protagonisti di tutte le cosmogonie, in particolare di quelle che riguardano la Sicilia. In quest’isola, dominata dall’Etna, la terra, il vento e il mare sono in continua relazione con il fuoco che – tra tutti gli elementi naturali – sembra quello a cui è meno ovvio associare la gratitudine. Ma anche il fuoco, bruciando, può creare, trasformare e far risorgere.
In La gratitudine dei luoghi, il dialogo tra la scrittrice Nadia Terranova e Giuseppe Barbera, saggista, già docente di Colture arboree all’Università di Palermo, si intreccia con gli acquerelli disegnati dal vivo dall’illustratore Michele Tranquillini, dando vita a una suggestiva riflessione sul rapporto tra uomo e natura e sui luoghi della memoria, dei sogni e dei sentimenti.
Fidarsi, affidarsi, rendere grazie: sono moti innati dell’animo umano. Ovunque l’uomo passi, nel chiuso delle chiese, di templi e caverne, ma ancor meglio all’aperto, lungo le strade, in mezzo ai boschi, in cima ai monti, restano per lui a dir grazie figure di pietra o di colore, di Madonne e di Santi. Nelle terre tra Liguria, Toscana ed Emilia si chiamano Maestà. A raccontarci la storia di queste antiche immagini votive è, nel corso de L’eterna grazia del render grazie, lo scrittore Fabio Genovesi, anche nota voce culturale delle telecronache Rai al Giro d'Italia. Lionel Terray, alpinista francese, chiamava gli alpinisti i 'conquistatori dell’inutile'. Perché non c’è niente su una cima, solo la terra che finisce e traccia il confine dello spazio destinato agli uomini.
Salire per rocce e neve è un lusso fine a se stesso, che però accende nell’anima quel sentimento che ci rende umani: un inno alla vita e alla sua semplicità. In Gratitudine ad alta quota l’alpinista Nives Meroi, in dialogo con la scrittrice e antropologa Irene Borgna, racconterà di paesaggi sconfinati, della forza e della gratitudine che scaturiscono dal salire insieme. Fiumi balneabili, cortili, parchi giochi, sagrati delle chiese dove sedersi la sera, spazi ad accesso libero per lo sport, orti collettivi, mezzi pubblici gratuiti. Bisognerebbe riscrivere una grammatica del possibile, di quello che si può e si deve fare gratuitamente nello spazio pubblico.
Le città sono beni comuni da condividere, dove natura e spazio sono a disposizione di tutti, senza pagare. Ne discutono l’urbanista Elena Granata e l’architetta Annalisa Metta in La città gratuita. Perché le città non sono centri commerciali.
La gratitudine, come ogni emozione che proviamo, non è solo un concetto prodotto dal nostro cervello, ma soprattutto un’esperienza vissuta dal nostro corpo. Come spiega il neurobiologo Pierre Magistretti – membro straniero dell’Accademia Nazionale dei Lincei – nella lectio Mente e corpo: un legame che produce gratitudine, esiste una “neuroanatomia delle emozioni” che crea una connessione tra il nostro cervello e il corpo, ovvero tra le percezioni e rappresentazioni mentali e le conseguenti risposte somatiche.
Oggi, le tecniche di imaging funzionale permettono di visualizzare i circuiti neuronali che operano questo potente legame.
Perché dobbiamo essere grati della nostra presenza sulla terra? Per due ragioni evoluzionistiche: la prima è che non eravamo previsti, ed è quindi un dono esserci; la seconda è che il mondo del possibile è assai più grande del reale. Dimostrarlo era difficile, ma ci è riuscita Frances Arnold, scienziata che nel 1976 ebbe un’illuminazione leggendo la Biblioteca di Babele di Borges: cercare nella biblioteca del possibile non i libri, ma le proteine. Nel corso della conferenza Un’avventura nella grande biblioteca dell’evoluzione, il filosofo della scienza Telmo Pievani racconta la vita di una grande studiosa che, dopo decenni di lotte e sofferenze, conquista nel 2018 il Nobel per la Chimica.
Nel 1950 Alan Turing nell’articolo Computing Machinery and Intelligence teorizzò per la prima volta il celebre test per valutare l’intelligenza delle macchine: se le macchine riuscivano a sostenere una conversazione con un essere umano senza essere smascherate potevano dirsi intelligenti.
Nella conferenza Rileggere Alan Turing al tempo di GPT, Nello Cristianini, fisico e professore di Intelligenza Artificiale all’Università di Bath, prende spunto dagli studi di Turing, con le sue previsioni e i suoi avvertimenti, per invitarci a considerare con gratitudine i progressi degli ultimi anni.
Torna al festival lo psicoanalista Massimo Recalcati, protagonista di due incontri sul desiderio e la gratitudine. In Gesù, uomo di desiderio Recalcati dipinge un ritratto di Gesù che scardina il giudizio dei suoi nemici – i sacerdoti del tempio, gli scribi, i dottori della Legge – quello di uomo empio e narcisista, di falso profeta, di malfattore e frequentatore di prostitute. Loro non sanno però cosa significa spendere tutta la propria vita nell’amore e nella gratitudine, desiderando e amando la vita.
Con la sua testimonianza Gesù mostra invece che la Legge non è nemica del desiderio, bensì il suo sostegno più proprio. Gesù restituisce la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, rialza i paralitici, moltiplica pani e pesci e, soprattutto, fa risorgere e risorge dalla morte. Come leggere la sua potenza (dynamis) senza ridurla al prodigio sovrannaturale? In Miracoli del desiderio Recalcati spiega che la forza del desiderio è il vero miracolo che il figlio di Dio porta in questo mondo. Non è importante quanto lunga sia una vita, ma quanto sia capace di allargare il suo orizzonte, di generare frutti e gratitudine.
"Sii te stesso a modo mio" è il mandato paradossale di una società post-narcisistica, che non si limita a chiedere agli adolescenti di esprimere tutta la gratitudine per essere stati messi al mondo, ma pretende che crescano facendosi carico delle contraddizioni degli adulti. Così accade che l’ansia, la violenza verso se stessi e verso gli altri diventino le manifestazioni di una sofferenza adolescenziale che non trova forme espressive più costruttive. Si può essere genitori, educatori e insegnanti meno fragili e più capaci di identificarsi con le esigenze dei giovani? Ne parla lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini in Oltre la gratitudine: gli adolescenti e la fragilità adulta.
Nell’era dello stress e dell’ansia essere grati viene spesso giudicato superficiale ed egoistico. Se nel mondo le cose vanno sempre peggio, come è possibile essere felici? In realtà più siamo felici, più ci rendiamo conto della preziosità della vita e dell’importanza di dedicare il nostro tempo e le nostre energie a beneficio degli altri. Coltivare il flusso della gioia spontanea è un workshop di movimento, respiro e meditazione ispirato ai principi dello Yoga Kundalini, condotto da Chandra Costanza Coletti, per sperimentare la gratitudine che è in tutti noi.
Anche quest’anno Matteo Nucci, scrittore e studioso del pensiero antico, sarà l’atteso protagonista di tre appuntamenti che rileggeranno il concetto di gratitudine attraverso la lente della mitologia, soffermandosi sui legami di amore, amicizia e disprezzo che hanno unito o contrapposto alcuni dei suoi personaggi più celebri. Sin dall’antichità, il cuore pulsante della gratitudine è la grazia: sia la gratia latina che la charis greca rimandano a uno stato di felicità e pienezza, una disposizione d’animo che si esprime compiutamente nel momento in cui ringraziamo della sua esistenza la persona amata.
Nel primo incontro Nucci ripercorre la storia di Penelope e Odisseo, esempio perfetto della grazia che colma l’anima degli amanti e della gratitudine che unisce gli sposi. Il secondo incontro è sull’amicizia, un sentimento che spesso si trasforma, svanisce o rinasce a causa della mancanza di grazia. Nel caso di Achille e Patroclo è proprio la mancanza reciproca di gratitudine che spinge i due eroi a una più alta complicità, come raccontato nel sogno di Achille. Conclude la trilogia l’analisi di una relazione apparentemente paradossale, quella tra gratitudine e inimicizia. È proprio quando i nemici si sono scontrati, sfiorando le vette dell'odio, che la loro comune appartenenza al genere umano può far loro ritrovare il senso della grazia.
Questo è quello che capita ad Achille nella scena finale dell’Iliade: dopo aver disprezzato, umiliato e ucciso Ettore, ne piange la morte insieme a Priamo: il suo acerrimo nemico altro non era che un uomo.
E tu risplendi, invece: da questa celebre esortazione, tratta da Pasolini, prende il via il rito sonoro che la poetessa Mariangela Gualtieri porta sul palco del Teatro degli Impavidi. Ripercorrendo i suoi versi più recenti, Gualtieri mette in scena una vera e propria ode di gratitudine verso tutto ciò che sostiene e celebra la vita: i bambini, i fiori, il mare, il cielo, l’amore tra gli esseri umani. Lo spettacolo è prodotto da Teatro Valdoca con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena.
Telmo Pievani e Cristiano Godano, musicista poliedrico e frontman dei Marlene Kuntz, sono i protagonisti di Canto d’acqua – prodotto da Freecom e Produzioni Fuorivia – una suggestiva preghiera laica che esprime preoccupazioni, ma anche speranze, per il futuro della terra e per la sua risorsa più preziosa. Se le grandi civiltà nate sull’acqua consideravano sacro questo elemento, oggi l’umanità, illusa dalla sua abbondanza, lo spreca. È tempo di ricostruire una società che guardi alla natura con gratitudine, e che sia capace di celebrarla inventando linguaggi nuovi, tra scienza, musica e poesia.
Come sarà il terzo e il quarto tempo della nostra carriera di esseri umani? Alessandra Faiella, attrice comica teatrale e televisiva, risponderà a questa domanda con provocatoria sincerità e pungente ironia. Con le immagini di Cinzia Leone e il violoncello di Chiara Piazza, lo spettacolo Age Pride – tratto dall’omonimo romanzo di Lidia Ravera, diretto da Emanuela Giordano e prodotto dal Teatro Franco Parenti – è un’arringa commovente e spietata in difesa della terza età: la nuova vecchiaia non è una condanna ma una sfida, un terreno vergine da attraversare per raggiungere un’imprevista libertà interiore.
Molti gli appuntamenti anche per l'Extra Festival, a iniziare da "Grazie! Quello che non abbiamo mai detto ai nostri figli e studenti". Nello Spazio Hera, al cinema Moderno, sabato 31 agosto e domenica 1 settembre, gli psicologi e psicoterapeuti Loredana Cirillo e Filippo Rosa dialogheranno con genitori, insegnanti ed educatori sull’importanza di ringraziare figli e studenti per ciò che, ogni giorno, insegnano agli adulti, e per le emozioni che sono in grado di generare. L’incontro, realizzato con il supporto del Gruppo Hera, è a cura de Il Minotauro - Istituto di Analisi dei Codici Affettivi, formato da professionisti che da quarant’anni collaborano in attività di ricerca-formazione e consultazione-psicoterapia.
Torna dal 28 agosto al 1 settembre parallelaMente, rassegna off coordinata da Orianna Fregosi, con la collaborazione di Francesca Gianfranchi per parallelaMente kids, il palinsesto di attività dedicate ai più piccoli. La XI edizione della rassegna, che crea un inedito e proficuo dialogo tra il lavoro delle artiste e degli artisti del territorio e di altre realtà nazionali, avrà come tema La gratitudine dell’incontro. Diversi sono gli ambiti di ricerca creativa e le pratiche artistiche che caratterizzano il programma, dalle arti visive a quelle performative, dai reading agli interventi musicali.
Poi, spazio a "Furgomytho". Il furgone con la radio dentro, nei giorni del festival sarà parcheggiato nei pressi del fossato della Fortezza Firmafede e aprirà i suoi microfoni per raccogliere in diretta le testimonianze del pubblico e intervistare i relatori di questa edizione.
Per lo "Spazio Aut Aut", i ragazzi e le ragazze di Fondazione Aut Aut, nata sul territorio spezzino con l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro giovani adulti con autismo e disabilità, durante i giorni del festival proporranno al pubblico il merchandising ufficiale della manifestazione, realizzato da Amelie, e prodotti artigianali da loro creati.
Infine, al Festival ci sarà anche "Aria", un’installazione, allestita nel centro storico di Sarzana, realizzata dai ragazzi e dalle ragazze che partecipano a Futuro Aperto, progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, cofinanziato da Fondazione Carispezia. L’opera vuole essere un invito ad “attraversare”, ad entrare simbolicamente nel mondo delle nuove generazioni, coltivando la virtù dell’ascolto.
Il festival gode del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Liguria e di Rai Liguria. I podcast di tutti gli incontri del Festival della Mente sono disponibili gratuitamente sulle piattaforme Spotify, Spreaker, Apple Podcast. I video degli incontri delle edizioni passate sono disponibili sul sito e sul canale YouTube del festival.
Prevendita dal 26 giugno, dalle ore 9.30, su www.festivaldellamente.it, sul sito di Vivaticket e a Sarzana presso la biglietteria del Teatro degli Impavidi (informazioni nella sezione “Biglietti” del sito). Biglietti: evento n. 1 (lezione inaugurale) ed evento n. 43 extraFestival ingresso gratuito con biglietto prenotato con le stesse modalità previste per gli eventi a pagamento; tutti gli appuntamenti € 4,50 eccetto evento n. 38 € 9 ed eventi n. 4, 19, 30 € 12. Tutti gli altri eventi dell’extraFestival sono a ingresso libero. Su ciascun biglietto, tranne per gli eventi gratuiti, si applica una commissione per il servizio prevista dal circuito di vendita.