Silvio Berlusconi vince anche da morto
I dati Auditel hanno consegnato alla storia oltre 70% di share per i funerali in diretta di Silvio Berlusconi, ben più di due terzi degli italiani. L’analisi dello scrittore e sociologo Prof. Rocco Turi sui funerali di Stato di Silvio Berlusconi.
di Rocco Turi
Sabato 17 Giugno 2023
Roma - 17 giu 2023 (Prima Pagina News)
I dati Auditel hanno consegnato alla storia oltre 70% di share per i funerali in diretta di Silvio Berlusconi, ben più di due terzi degli italiani. L’analisi dello scrittore e sociologo Prof. Rocco Turi sui funerali di Stato di Silvio Berlusconi.

E’ stata l’ultima schiacciante vittoria del Cavaliere che anche nel suo viaggio da morto ha attirato l’attenzione affettuosa, benevola e riconoscente degli italiani e della stampa mondiale, mentre i “nemici a priori” ancora oggi osano contestarlo rimanendo imprigionati nella loro sconfitta. Come possono essere immaginati diversamente quei giornalisti che hanno ottenuto verbali e intercettazioni al solo scopo di realizzare scoop tendenziosi e partigiani? 

Falsi scoop pubblicati in libri, anzi instant book che oggi sono carta straccia e a nulla servono alla storia italiana se non per documentare la rabbia e l’invidia della classe politica che con l’arrivo e la vittoria di Berlusconi è stata costretta a deporre le armi della “gioiosa macchina da guerra” che avrebbe governato in Italia in tutti questi anni.

Berlusconi cambiò il corso della storia e “doveva pagarla!”. Qualcuno aggiunge: “C’era la volontà di colpire Berlusconi attraverso la magistratura”.

Addirittura oggi un direttore di giornale ha finalmente realizzato la tardiva audacia di dichiarare da chi abbia ricevuto in anteprima l’avviso di garanzia a Berlusconi in occasione del G7 in corso a Napoli nel 1994: chiara e documentata genesi dell’odio politico che dal primo momento ha scatenato la guerra mediatica e giudiziaria contro Silvio Berlusconi attraverso trentasei processi (quattro ancora in corso), per “incastrarlo” dopo molti anni di vera persecuzione attraverso un’incredibile accusa per frode fiscale. 

Cosa sarebbe stata l’Italia senza guerra giornalistica e giudiziaria contro Silvio Berlusconi?

Una bella risposta l’ha data ieri il Presidente Sergio Mattarella il quale, dopo aver partecipato al funerale di Stato dedicato a Berlusconi - e senza mai citare il suo nome - si è rivolto ai giovani magistrati in tirocinio con sorprendenti locuzioni e incredibili parole, tratte da “la Repubblica” online: “Le vostre determinazioni devono essere governate dalla saggezza del diritto. Nessun timore di possibili reazioni di pubblica opinione o di interessi coinvolti ma attenta considerazione delle questioni, rifuggendo da ricostruzioni normative arbitrarie, dettate da impropri desideri di originalità o, peggio, di individualismo giudiziario”. Mattarella è stato ancora più preciso e incisivo: “Siate irreprensibili e riservati, evitate di sembrare condizionabili o di parte”. Cosa vorrebbe significare la locuzione di Mattarella “Nessun timore di interessi coinvolti”, se non la richiesta di sentirsi liberi nel prendere decisioni attraverso la “saggezza del diritto”, piuttosto che restare condizionati dall’appartenenza, dalle lobby e dalle correnti?

Discorso inequivocabile del Presidente della Repubblica: “Le vostre determinazioni devono essere governate dalla saggezza del diritto” è un invito ai giovani magistrati ad essere sé stessi e ad affidare unicamente alla “saggezza del diritto” le proprie decisioni. Cosa che non sempre si è verificata.

Appare incredibile come, esattamente dopo aver partecipato al funerale del Cavaliere, il Presidente Mattarella abbia pronunciato parole così inequivocabilmente legate alla storia politica di Silvio Berlusconi. Il Presidente della Repubblica non avrebbe potuto fare di più e meglio, tranne nominarlo al momento giusto quale senatore a vita.

 


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

PPN
Prima Pagina News
Silvio Berlusconi

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU