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Appuntamento il 15 aprile al Cinema Greenwich.
Appuntamento il 15 aprile al Cinema Greenwich.
“Donne in Avanti”, il nuovo documentario di Karim Galici, prodotto da Cittadini del Mondo – Cinema per il Sociale con la collaborazione di Rai Sardegna e il sostegno della Fondazione di Sardegna, arriva in sala il 15 aprile al Cinema Greenwich di Cagliari per la sua prima proiezione ufficiale. L’evento avrà inizio alle ore 20.30, alla presenza del regista, della produzione e delle protagoniste, che incontreranno il pubblico in sala.
L’opera nasce come ideale seguito del docufilm Dall’Est con Amore (Italia, 2020, 29’), sempre diretto da Galici, e ne riprende le storie cinque anni dopo. Per questo, la serata si aprirà proprio con la proiezione di Dall’Est con Amore, creando una continuità narrativa che permetterà al pubblico di immergersi in un percorso cinematografico fatto di memoria, identità e inclusione. A moderare l’incontro sarà la giornalista Rai Elena Laudante.
Il film racconta percorsi di vita al femminile in cui determinazione, fragilità e coraggio si intrecciano, dando forma a storie avvincenti di inclusione e rinascita. Un’opera cinematografica che, pur avendo al centro donne immigrate, amplia il suo respiro: il focus non sull’aggettivo “immigrate”, ma sul sostantivo “donne”. Ognuna di loro incarna lo spirito di chi, nonostante le difficoltà, trova sempre la forza di andare avanti e ridefinire il proprio futuro.
Un film sulla vita, vista attraverso lo sguardo delle quattro donne che con forza sono protagoniste del proprio destino.
La vicenda prende avvio nel 2020, quando la pandemia ha messo in pausa il mondo, ma non la vita di quattro donne provenienti da Paesi diversi: Olesya, Viktoryia, Gulzhana e Zhanna.
A distanza di cinque anni, le ritroviamo nuovamente con un cammino che le ha portate a nuove conquiste, tra luci che scaldano il cuore e ombre che sfidano l’anima.
Il regista spiega la genesi dell’opera: “Donne in Avanti è il mio ultimo film documentario, che arriva a cinque anni di distanza da Dall’Est con Amore. Con l’associazione Cittadini del Mondo abbiamo deciso di mostrare al pubblico come quelle donne — che in alcuni casi, nel 2020, erano appena arrivate in Sardegna — avevano preso in mano la propria vita con la ricerca di nuovi equilibri, decisioni importanti e nuove sfide.”
Le protagoniste
Olesya si immerge pienamente nella realtà sarda, accogliendone ogni sfumatura con curiosità e passione. Radicandosi nel territorio, diventa quasi un’interprete dell’Isola, raccontandone sapori, tradizioni e ricette in un podcast che unisce due mondi: la sua terra d’origine e quella d’adozione. Viktoryia arriva per la prima volta in Sardegna all’età di sette anni grazie al Progetto Chernobyl. A tredici anni, un grave incidente stradale nel suo Paese le toglie il padre e la costringe all’immobilità. Torna sull’Isola per ricevere cure fondamentali. Oggi, con la Lega Navale di Cagliari, è atleta di punta della Nazionale Italiana di Paracanoa. Gulzhana abbandona, in patria, un marito possessivo per cercare libertà e dignità. In Sardegna trova una nuova vita, si costruisce una famiglia e mette al mondo suo figlio Leonardo. La determinazione e l’impegno le permettono di crescere sul piano professionale, conquistando spazi nel lavoro e nella vita quotidiana. Zhanna giunge in Italia — e poi in Sardegna — clandestinamente, attraversando illegalmente il confine. Lavora come assistente familiare, figura fondamentale per il nostro sistema sociale. Le sue parole nel film precedente — “la vita è imprevedibile, non sai mai cosa accadrà domani o fra qualche anno” — risuonano ora come una profezia.
Giuseppe Carboni, produttore esecutivo di CdM – Cinema per il Sociale, sottolinea: “’Donne in Avanti’ nasce dall’esperienza di Dall’Est con Amore in nostro primo film nel 2020, sempre diretto da Karim Galici. Quel docufilm ha ottenuto grande consenso in Sardegna e in numerose città italiane — Roma, Milano, Genova, Verona, Padova, Bolzano, Bologna, Firenze, Perugia, Napoli, Palermo, Pisa, Cesena, Siena, Biella, Pordenone — oltre che in alcune capitali europee come Vienna e Berlino. In molte di queste serate-evento abbiamo percepito con chiarezza la curiosità del pubblico: ci veniva spesso chiesto come si fossero evolute nel tempo le vite delle protagoniste. Questo desiderio di continuità ci ha spinto a tornare da loro, cinque anni dopo, con uno sguardo rinnovato ma fedele allo spirito iniziale del progetto”.
Galici, il regista, sottolinea ancora: “I rapporti umani creati in questi anni ci hanno facilitato il compito della conoscenza reciproca e lo stile con le interviste ha lasciato spazio a molti momenti conviviali di vita reale. Una poetica che sto portando avanti da anni e che nella visione di questi due lavori può far trasparire una personale evoluzione nell’estetica registica. Al centro di tutto restano, comunque, le donne protagoniste, ad incarnare valori ed emozioni universali. Non ci chiediamo più da dove vengono, ma dove vanno.”
“Donne in Avanti” è stato presentato in anteprima nazionale come evento di apertura della rassegna “Luci e Ombre” di Arco, in Trentino, in occasione della Giornata internazionale della Donna, l’8 marzo, per poi tornare in sala di montaggio in vista della première nazionale di Cagliari.
Giuseppe Carboni, infine, evidenzia: “Quando si raccontano storie vere, senza mediazioni, capita che sia la vita stessa — con il suo destino imprevedibile — a scrivere la sceneggiatura, oltre la volontà del regista o della produzione. Anche questo nostro nuovo film non fa eccezione: purtroppo ci sono epiloghi che umanamente non avremmo voluto dover raccontare.
Come in tutti i nostri lavori, non c’è mai un soggetto ‘distante’ o preconfezionato: diamo voce ad esperienze reali che appartengono alla realtà associativa di Cittadini del mondo, senza cadere in autocelebrazioni”.
“Donne in Avanti è il mio ultimo film documentario, ma soprattutto è il sequel di Dall’Est con Amore. Con l’associazione Cittadini del Mondo abbiamo deciso di mostrare al pubblico come quelle donne - che in alcuni casi erano appena arrivate in Sardegna – avevano preso in mano la propria vita con la ricerca di nuovi equilibri, decisioni importanti e nuove sfide. I rapporti umani creati in questi anni ci hanno facilitato il compito della conoscenza reciproca e lo stile con le interviste ha lasciato spazio a molti momenti conviviali di vita reale.
Una poetica che sto portando avanti da anni e che nella visione di questi due lavori può far trasparire una personale evoluzione nell’estetica registica.
Al centro di tutto restano, comunque, le donne protagoniste, ad incarnare valori ed emozioni universali. Non ci chiediamo più da dove vengono, ma dove vanno: sono sempre più cittadine del mondo che non si fermano e vanno avanti. Raccontano storie di vittorie e sconfitte, equilibri e rotture, orizzonti pieni di luce e oscurità ignote. Quando avevamo girato Dall’Est con Amore la scelta era caduta su quattro donne di generazioni diverse. Cinque anni dopo, Zhanna, la donna più anziana, si è ammalata, potendo partecipare poco alle riprese e lasciandoci un finale amaro… Ma nonostante tutto anche lei di fronte alle avversità non si ferma e va avanti…”, dichiara Galici nelle note di regia.
“Durante la pandemia è nato, quasi per caso, un fortunato incontro con il regista Karim Galici: uomo di cinema e teatro, dotato di grande sensibilità e di una rara capacità di entrare in empatia con le persone e le storie che racconta. Da questa intesa è scaturito il docufilm Dall’Est con amore (Italia, 2020, 29’), prima tappa di un percorso artistico e umano condiviso.
Quella collaborazione ha dato vita a una trilogia che include anche Storia di un padre ortodosso in Sardegna (Italia, 2021, 25’) e Le Cicogne di Chernobyl (Italia, 2024-25, 64’), entrambi firmati da Galici e prodotti da Cittadini del Mondo – Cinema per il Sociale. Dall’Est con Amore ha avuto una sorprendente diffusione, con proiezioni in numerosi centri della Sardegna — partendo da Cagliari e raggiungendo decine di comuni, piccoli e grandi — e nelle principali città italiane come Roma, Milano, Genova, Verona, Padova, Bolzano, Bologna, Firenze, Perugia, Napoli, Palermo, Pisa, Cesena, Siena, Biella, Pordenone, nonché in centri di particolare significato come Merano (BZ), Vipiteno (BZ) e Arco (TN). Il suo viaggio è poi proseguito anche oltre confine, toccando Vienna e Berlino.
Ogni proiezione si è trasformata in qualcosa di più di un semplice evento cinematografico: un momento di scambio, riflessione e dialogo autentico con il pubblico. Le storie delle protagoniste hanno creato empatia, e col passare del tempo cresceva la curiosità di sapere come le loro vite fossero proseguite.
Dove le avrebbero portate i loro percorsi? È proprio da questa consapevolezza — che quelle storie erano ancora vive e cariche di significati — che nasce Donne in Avanti: un nuovo sguardo che, cinque anni dopo, torna a incontrare le protagoniste per esplorare la traiettoria delle loro vite, i cambiamenti, le nuove sfide, le conquiste luminose e, purtroppo, anche alcune ombre.
Quando si raccontano storie vere, senza mediazioni, capita che sia la vita stessa — con il suo destino imprevedibile — a scrivere la sceneggiatura, oltre la volontà del regista o della produzione. Anche questo nostro nuovo film non fa eccezione: purtroppo ci sono epiloghi che umanamente non avremmo voluto dover raccontare. Come in tutti i nostri lavori, non c’è mai un soggetto ‘distante’ o preconfezionato: diamo voce ad esperienze reali che appartengono alla nostra realtà associativa, senza cadere in autocelebrazioni”, dichiara Carboni nelle note di produzione.