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In queste ore è scoppiata una polemica circa il bando per i nuovi asili nido. Si è detto che per i piccoli Comuni sarebbe impossibile partecipare al bando del Ministero dell'Istruzione e del Merito. Non è così.
In queste ore è scoppiata una polemica circa il bando per i nuovi asili nido. Si è detto che per i piccoli Comuni sarebbe impossibile partecipare al bando del Ministero dell'Istruzione e del Merito. Non è così.
Di Anna Maria De Luca
Non sempre i Comuni riescono a cogliere le possibilità offerte loro dai bandi statali ed europei.
Il sottodimensionamento di alcuni uffici tecnici o anche, in alcuni casi, il desiderio di chi ci lavora di non caricarsi di ulteriori responsabilità o, ancora, l'impossibilità di farlo per il troppo lavoro che ricade sui funzionari spesso fanno perdere delle occasioni. Non è però giusto che la responsabilità venga rimandata ad altri. In queste ore è scoppiata una polemica circa il bando per i nuovi asili nido. Si è detto che per i piccoli Comuni sarebbe impossibile partecipare al bando del Ministero dell'Istruzione e del Merito. Non è così.
Non è vero che i piccoli Comuni siano stati esclusi dal bando del MIM: come noto, tutti i bandi del PNRR hanno specifici criteri e punteggi premiali proprio per favorire la partecipazione dei comuni montani o isolani o delle aree interne. La polemica sorta in queste ore necessita di un chiarimento. Come ovvio, esiste una normativa nazionale e diversi regolamenti regionali che danno parametri minimi e massimi per la costruzione delle scuole.
Il PNRR si è quindi adeguato ai parametri minimi medi, il che significa che è consentito costruire nuovi asili in presenza di almeno 20 nuovi posti, con la possibilità di operare anche una riduzione fino al 20%. In questo contesto, per aiutare i piccoli comuni montani o delle aree interne, il 15 maggio scorso è stato pubblicato un avviso (così come il decreto interministeriale del 30 aprile 2024) proprio per preservare la possibilità per i piccoli comuni di partecipare associandosi tra di loro anche se - attenzione - non strutturati in Unioni montane o Comunità montane. Passaggio fondamentale che dimostra quanta attenzione ci sia stata da parte del MIM nei confronti dei piccoli comuni. In sostanza, bastava una semplice dichiarazione tra sindaci per partecipare all'avviso in forma congiunta scegliendo ovviamente un Comune come capo fila per la richiesta.
E c'è di più: proprio per garantire la partecipazione dei piccoli centri, il bando del Ministero dell'Istruzione e del Merito ha previsto per i piccoli comuni una riserva di risorse pari al 10% del finanziamento complessivo e, quindi, di oltre 73 milioni di euro.
Infine, un ultimo punto: l'avviso pubblico ha consentito a tutti i comuni, anche quelli piccoli e quelli montani, di presentare, anche da soli, un proprio progetto di asilo nido con autonoma candidatura e di concorrere al finanziamento, per realizzare interventi di nuova costruzione, ampliamento, riconversione di edifici pubblici non già destinati ad asili nido.