Campobasso: maltrattamenti in famiglia, scatta l'allontanamento da casa per un 40enne

L'uomo sottoponeva la sua compagna a reiterate violenze verbali e fisiche.

(Prima Pagina News)
Giovedì 17 Luglio 2025
Campobasso - 17 lug 2025 (Prima Pagina News)

L'uomo sottoponeva la sua compagna a reiterate violenze verbali e fisiche.

Nel pomeriggio del 16 luglio scorso, a Campobasso, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare dell’“allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento alle persone offese con applicazione del braccialetto elettronico di controllo”, emesso dal Tribunale di Campobasso – Ufficio del GIP – su richiesta di questa Procura della Repubblica a carico di un 30enne del capoluogo.

La misura è stata applicata all’indagato, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna 40enne. In particolare, l’indagato, nel corso degli ultimi mesi, ha sottoposto la donna a reiterate violenze sia verbali che fisiche – anche in presenza della figlioletta di pochi mesi – che non aveva mai denunciato prima, per paura e vergogna.

Anche in occasione dell’ultimo episodio, avvenuto lo scorso 30 giugno, la vittima, dopo aver subito violente percosse in presenza della figlia, aveva dapprima richiesto l’intervento chiamando il numero di emergenza 113, poi aveva richiamato chiedendo di revocare la richiesta d’aiuto.

Gli operatori della Polizia di Stato che comunque, intuendo la gravità dei fatti e il pericolo di una reiterazione delle violenze, davano seguito alla prima richiesta di intervento, riscontravano in casa lo stato di tensione e paura in cui versavano la donna e la bambina, mentre l’indagato si era allontanato.

Le accurate indagini di Polizia Giudiziaria svolte dal personale della Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile della Questura di Campobasso e dirette dal P.M. titolare delle indagini, hanno consentito a quest’ultimo di supportare la richiesta al Giudice per le Indagini Preliminari di Campobasso, perché venisse emessa e applicata una misura cautelare idonea a preservare la vittima da ulteriori soprusi.

La misura è stata eseguita dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato che ha rintracciato l’indagato nell’immediatezza.

La vicenda in questione, rappresenta una tipologia delittuosa sempre più frequente ed il cui puntuale contrasto, obiettivo della Procura, è doveroso e necessario anche al fine di prevenire che tali condotte sfocino in tipologie delittuose più gravi, tant’è vero che nel corso di quest’anno sono già stati trattati più di 40 “Codici Rossi” dalla Forze di Polizia di questo distretto, che hanno già eseguito numerose misure cautelari disposte dal GIP su richiesta di questa Procura nei confronti degli indagati.


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