Caso Cospito, ex capo Dap: "Delmastro abilitato a conoscere gli atti, la 'limitata divulgazione' era per il personale interno"

“La situazione di gestione di protocolli degli atti presentava dal mio punto di vista delle criticità evidenti. Il rischio era che chiunque al Dap, attraverso il protocollo informatico ‘Calliope’ del dipartimento per la circolazione degli atti, ne venisse a conoscenza".

(Prima Pagina News)
Lunedì 03 Febbraio 2025
Roma - 03 feb 2025 (Prima Pagina News)

“La situazione di gestione di protocolli degli atti presentava dal mio punto di vista delle criticità evidenti. Il rischio era che chiunque al Dap, attraverso il protocollo informatico ‘Calliope’ del dipartimento per la circolazione degli atti, ne venisse a conoscenza".

"Se il ministro ha conferito una delega a un soggetto che può essere un sottosegretario, quel soggetto è abilitato, secondo il mio punto di vista, a conoscere il contenuto degli atti a limitata divulgazione”.

Così l'ex capo del Dap e attuale pm a Roma, Francesco Basentini, ascoltato come testimone nel processo che ha come imputato il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, per rivelazione di segreto d'ufficio in merito al caso dell'anarchico Alfredo Cospito.

E' stato Basentini a scrivere l'ordine di servizio interno che limitava la divulgazione di alcune informazioni.

“La situazione di gestione di protocolli degli atti presentava dal mio punto di vista delle criticità evidenti. Il rischio era che chiunque al Dap, attraverso il protocollo informatico ‘Calliope’ del dipartimento per la circolazione degli atti, ne venisse a conoscenza. Per quello intervenni con un ordine di servizio sulla limitata divulgazione. Constatai che alcune notizie che dovevano essere segnalate a me venivano veicolate alla stampa", ha spiegato durante l'interrogatorio, confermando che la "limitata divulgazione" era per il personale interno: "L’obiettivo era quindi fare in modo che dai nostri uffici venissero a conoscenza di determinati atti solo chi ne aveva diritto".

In più, ha evidenziato Basentini, "le note del Nic sui detenuti al 41bis erano indirizzate al capo del dipartimento. Il Nic è stato sempre puntuale, corretto e preciso”.


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