Concordato Preventivo Biennale, Consulenti del Lavoro: chiesta proroga del termine di adesione

Lettera del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro al Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e al Viceministro Maurizio Leo.

(Prima Pagina News)
Giovedì 17 Ottobre 2024
Roma - 17 ott 2024 (Prima Pagina News)

Lettera del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro al Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e al Viceministro Maurizio Leo.

Prorogare il termine di adesione al Concordato Preventivo Biennale, attualmente fissato al 31 ottobre 2024. È questa la richiesta avanzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro con una lettera inviata il 16 ottobre scorso al Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e al Viceministro Maurizio Leo.

Il concordato, introdotto con la L. 111/2023 nell’ambito della riforma fiscale – sottolinea il CNO – rappresenta una novità che richiede un’approfondita attività preliminare per verificare i requisiti di accesso e la corretta gestione delle informazioni da indicare nella dichiarazione dei redditi, inclusi gli Indici di Affidabilità Fiscale (ISA).

I Consulenti del Lavoro evidenziano le difficoltà operative derivanti dai tempi stretti a disposizione per completare queste complesse operazioni, ulteriormente aggravate dalle recenti modifiche normative. Il quadro normativo che regola l'istituto è stato aggiornato il 9 ottobre scorso con modifiche al d.lgs. n. 13/2024 apportate dagli articoli 2-ter e 2-quater della L. 143/2024, di conversione del D.L. n. 113/2024.

Recenti cambiamenti sono arrivati anche dal d.lgs. n. 108/2024 e l'Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti con la circolare n. 18/E del 17 settembre scorso.

Data la complessità delle attività da svolgere e le modifiche normative sopraggiunte, i Consulenti del Lavoro ritengono che una proroga del termine sia necessaria per consentire ai professionisti di completare adeguatamente le operazioni richieste, riducendo i rischi professionali. La richiesta fa leva anche sulle previsioni dello Statuto del contribuente (L. n. 212/2000), rafforzato nell'ambito della recente riforma fiscale, con l’obiettivo di tutelare al meglio sia i professionisti che i contribuenti.


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