Cultura: Massimo Bomba, un eclettico demiurgo che trasforma l’ordinarietà del vivere in elegante originalità

Dai suoi tratti sapienti traspare la consapevolezza dell’importanza di introiettare simboli, segni, arcani, miti e stelle.

di Paola Pucciatti
Lunedì 10 Giugno 2024
Roma - 10 giu 2024 (Prima Pagina News)

Dai suoi tratti sapienti traspare la consapevolezza dell’importanza di introiettare simboli, segni, arcani, miti e stelle.

Cultura: Massimo Bomba, un eclettico demiurgo che trasforma l’ordinarietà del vivere in elegante originalità
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Stilista, pittore, scrittore, amante ed esperto di astrologia, studioso del mondo esoterico ed essoterico, Massimo Bomba è uno dei personaggi più eclettici della moda italiana oltre che un grande signore nei modi, nei gesti, nel modo di porsi e di aprirsi e raccontarsi oltre che nobile di sentimenti. Tutte doti ormai rare al giorno d’oggi e il cuore si riempie di gioia quando si ha la fortuna di incontrare una persona come lui con la quale si parlerebbe piacevolmente per ore perché il tempo ascoltandolo vola letteralmente.

Massimo da stilista ha viaggiato molto per lavoro dividendosi in particolare tra Roma e Bruxelles dove frequentava la corte, il Palazzo reale, Paola di Liegi e appartenenti alla nobiltà europea.

Ho voluto incontrarlo per conoscerlo meglio e dar modo anche a voi di chi scoprire il suo mondo delineandone meglio anche la sua figura di eclettico demiurgo che ha la straordinaria capacità di trasformare l’ordinarietà del vivere in elegante originalità. Dai suoi tratti sapienti traspare la consapevolezza dell’importanza di introiettare simboli, segni, arcani, miti e stelle.

 

Massimo, il tuo mondo è arricchito da tante sfaccettature professionali. Iniziamo dalla prima. Come nasce Massimo Bomba lo stilista?

 

“Fin da piccolo avevo il dono istintivo del disegno e mi ha sempre attratto il fantastico. A Roma ho studiato all'Accademia di Moda e Costume di Rosana Pistolese, frequentata da diversi nomi illustri che ne contribuirono la sua vita stessa, come Isabella Rossellini.

Ad un certo punto mi presentarono Clara Centinaro e iniziai a collaborare con lei quasi subito”.

 

Clara Centinaro, con le Sorelle Fontana, fu fra le pioniere della moda italiana a portare il "Made in Italy" nel mondo. Nel suo atelier romano ha creato abiti per le mogli di uomini di potere e per esponenti dell'aristocrazia come Paola di Liegi (principessa Ruffo di Calabria), la principessa Fürstenberg, la principessa Borghese, le principesse Odescalchi, la contessa Donatella Pecci Blunt e la contessa Marta Marzotto conquistando anche il cuore di Evita Peron, confezionando anche diversi abiti da sposa tra i quali quello per la principessa Astrid del Belgio e la principessa Windischgratz-Fürstenberg.  Cosa ricordi di questo periodo così fervente di incontri internazionali?  

 

“Con lei andavo spesso a Bruxelles perché creava abiti per Paola di Liegi. Frequentandola ho avuto modo di conoscere molti nobili all’epoca, anche francesi. Essendoci la Monarchia a Bruxelles c’era un’atmosfera particolare, ricordo che c’era persino il Tg delle Corti. Per Clara Centinaro sfilava anche Marta Marzotto insieme a Erminia Manfredi. Marta era simpatica, buona e generosa. Fu "lanciata" sulle pedane dell’Alta Moda proprio da Clara prima di sposare il Conte Marzotto.  In quel periodo conobbi veramente tante persone. Ricordo che un giorno in un museo a Roma incontrai casualmente dopo tanti anni la principessa Imara Ruffo di Calabria alla quale Clara creò l’abito per i suoi 18 anni. Nonostante fossero trascorsi diversi anni le ricordai che avevo la camicia realizzata con la stessa stoffa a righine del suo abito dei 18 anni. Le fece così piacere condividere quel ricordo e quegli anni che facemmo una foto per ricordare quel nostro incontro così speciale. Ci univano Clara Centinaro, il ricordo dei suoi 18 anni e la stoffa a righine utilizzata per entrambi oltre ai bei ricordi di quei tempi”.

 

Cosa hai imparato da questa tua prima importante collaborazione?

”Con lei ho imparato a muovermi nel complesso ambiente della moda, così particolare, ricco di personaggi variegati e tanto diversi tra loro. Un mondo ricco di fascino. All’epoca tutto era possibile. Non c’erano limiti nella creazione e realizzazione di un abito. Si potevano utilizzare anche metri e metri infiniti di stoffa, non c’erano limiti di prezzo e la fantasia aveva la libertà di volare”.

 

Dopo il bellissimo periodo trascorso accanto a Clara Centinaro con chi hai lavorato?

 

“Dopo Clara collaborai con Giancarlo Ripà a Roma. Era simpatico e generoso. Era famoso per le sue splendide pellicce. Andavano molto di moda. Erano altri tempi. E’ stato un bel periodo che ricordo con molto piacere”.

 

Come arrivano nella tua vita l’astrologia e la scrittura?

 

“E’ stato tutto casuale. Ho avuto sempre l’hobby e la curiosità per l’occulto e l’astrologia tanto che, in diverse occasioni, ho elaborato un oroscopo per gli amici, alcuni molto importanti, che mi hanno inviato a partecipare a incontri e conferenze sul tema in qualità di relatore. Riscuotendo un gran successo un editore mi ha proposto di scrivere un libro. E’ anche vero che ad un certo punto nella vita ho avuto dei problemi e sono ricorso all’agopuntura che mi ha fatto scoprire che è tutto collegato: i vari punti del corpo umano si ricollegano all’astrologia attraverso le discipline orientali, e la medicina ayurvedica. Le gambe, che sono la parte più forte e che ci sostiene a contatto con il Pianeta, corrispondono ai segni di terra con caratteristiche analoghe; la pancia, il nostro secondo cervello, è collegato ai segni d’acqua per la loro sensibilità, chiaroveggenza e sensitività; il cuore, che produce energia corrisponde ai segni di fuoco; la testa, invece, la zona del pensiero, è collegata ai segni d’aria. Un giorno mi hanno proposto anche una collaborazione giornalistica con lo “Speciale”, sul quale continuo a scrivere ancora oggi. Ad un certo punto ho conosciuto Antonella Sotira che mi ha proposto di scrivere un libro insieme.  Abbiamo approfondito le vite di personaggi storici dal punto di vista antropologico e storico. Ci siamo divertiti a studiarli anche attraverso con gli oroscopi per capire se il loro segno zodiacale avesse coinciso con il loro vissuto storico.

 

Ma cosa è l’astrologia per te?

 

“L’astrologia è l’algoritmo che ci aiuta al ragionamento. Gli antichi sono sempre stati legati all’astrologia e ai simboli che racchiudono diverse informazioni. I proverbi stessi sono la sintesi dell’umana esperienza.

 

 

Da cosa sono più incuriosite le persone che ti chiedono l’oroscopo?

 

“Sono sicuramente incuriosite e motivate dal fatto che capiscono che dico la verità, mi applaudono sempre. Mi muovo sempre per amore della verità. Se mi applaudono per me è il riconoscimento del lavoro di una vita”.

 

Nel tuo ultimo libro scritto a quattro mani con Antonella Sotira Frangipane, “…E la luna rispose. Taccuino notturno di visioni fiabesche e intuizioni astrologiche” edito da Bastogi, pagina dopo pagina, studiando il tema natale astrologico fate un’insolita e appassionante indagine su personaggi storici, ricca di spunti e curiosità. Potrebbe essere definito un giallo storico con elementi psicologici, comportamentali e di costume che fanno conoscere meglio i personaggi che analizzate. Quale tra queste personalità storiche ti ha più colpito?

 

“Il personaggio che mi ha colpito di più è Maria I Tudor, Regina d’Inghilterra e Irlanda, primogenita di Enrico VIII e ultima regina cattolica d’Inghilterra, nota come Maria la Cattolica per il suo estremo tentativo di restaurare il cattolicesimo in Inghilterra dopo lo scisma del padre. Da regina regnò sola, come donna, salita al trono dopo mille peripezie politiche e religiose, intrighi, complotti e colpi di scena. La sua vita non fu facile. Cadde in disgrazia più volte e altrettante riabilitata. Fieramente cattolica, legatissima al ricordo di sua madre Caterina D’Aragona che fu ripudiata, esiliata e isolata persino dalla figlia. Visse in un momento particolare. Anche Cristina di Svezia è stata una donna particolare con una storia molto intrigante e assai particolare”

 

Nel libro, invece, cosa si racconta di Re Luigi XIV di Francia, il Re Sole?

 

“Una delle analisi più interessanti e rivelatrici sulle coincidenze con il segno zodiacale di appartenenza è il tema natale di Luigi XIV e la sua vita. Era del segno della Vergine, un segno pratico e minuzioso, attento ai comportamenti degli uomini, serio e rispettoso dei ruoli, ammirandone e riconoscendone le capacità e il talento come nel caso di Molière di cui forse non colse tutta la grandezza, ma ne intuì la superiorità e la profondità. Riconoscere il talento e il valore del pensiero altrui fu la sua vera grandezza.

L’obbligo per la nobiltà di vivere a corte, a Versailles, fu uno stratagemma per controllarla, così come la stessa costruzione di Versailles, con gli sfarzosi saloni di specchi e gli straordinari giardini risultò una vera operazione di marketing con un enorme ritorno di immagine di tutta la Francia. Tanta meticolosità a dettagli è tipica della Vergine. Anche gli orari della vita di corte e delle cerimonie erano scanditi al secondo da numerosi orologi, diventati celebri perché controllati e caricati personalmente dal re. Il Tempo, simboleggiato da Urano, ha sede in Vergine, segno della precisione, della Svizzera. Alla fine è tutto collegato. 


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