Dazi, Xi: "Asse Cina-Ue contro le prepotenze unilaterali di Trump"

"La Cina considera l’Ue come una delle componenti essenziali di un mondo multipolare ed è una nazione che supporta esplicitamente l’unità e lo sviluppo dell’Europa".

(Prima Pagina News)
Venerdì 11 Aprile 2025
Roma - 11 apr 2025 (Prima Pagina News)

"La Cina considera l’Ue come una delle componenti essenziali di un mondo multipolare ed è una nazione che supporta esplicitamente l’unità e lo sviluppo dell’Europa".

Mentre la guerra commerciale innescata dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si sta intensificando, il Presidente cinese, Xi Jinping, tende la mano all'Unione Europea, con l'idea di costruire un asse tra Pechino e Bruxelles per contrastare le “prepotenze unilaterali” di Washington.

"La Cina considera l’Ue come una delle componenti essenziali di un mondo multipolare ed è una nazione che supporta esplicitamente l’unità e lo sviluppo dell’Europa", ha dichiarato il Presidente cinese, incontrando a Pechino il premier spagnolo, Pedro Sanchez.

“La costruzione di una partnership sino-europea incentrata su pace, crescita, riforme e civiltà ha un’importanza pratica fondamentale”, ha aggiunto, evidenziando che Pechino e Bruxelles “devono mantenere il loro posizionamento di partner e continuare a perseguire una cooperazione aperta”.

Commentando per la prima volta i dazi Usa in modo esplicito, Xi ha avvertito che “in una guerra dei dazi non ci sono vincitori” e ha avvisato Trump “che opporsi al mondo significa isolarsi”.

L'Unione Europea e la Cina sono “tra le principali economie globali, entrambe ferventi sostenitrici della globalizzazione e del libero scambio, con un volume economico complessivo che supera un terzo di quello mondiale e con una forte interdipendenza economica”, ha poi ricordato Xi. Dunque, hanno “la responsabilità di salvaguardare il processo di globalizzazione, l’ambiente del commercio internazionale e di opporsi congiuntamente agli atti di prepotenza unilaterale, proteggendo non solo i propri interessi legittimi, ma anche promuovendo l’equità, la giustizia e il rispetto delle norme internazionali”.

Questo ragionamento va a contraddire l'ottimismo di Trump, che ieri ha portato i dazi contro la Cina al 145%, ma nel contempo si è detto fiducioso che, in base all'amicizia “personale” con Xi, Pechino e Washington troveranno una soluzione. Invece, dalle dichiarazioni di Xi emerge una volontà di approfittare della durezza della posizione degli Usa anche con l'Ue, per infilarsi in questo rapporto di antica data instaurando un canale di dialogo con Bruxelles.

Che sembra abbia ricevuto il messaggio: martedì c'è stato un colloquio tra la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il premier cinese, Li Qiang, mentre mercoledì il Commissario Ue al Commercio, Markos Sefcovic, ha parlato con il ministro del Commercio cinese Wang Wentao. Nel corso di una videochiamata, Sefcovic e Wang hanno concordato di “avviare immediatamente i negoziati sui compromessi di prezzo per i veicoli elettrici, oltre a discutere la cooperazione negli investimenti dell’industria automobilistica tra Cina e Ue”, ha fatto sapere ieri il Ministero cinese del Commercio, in un comunicato.

Nel loro colloquio telefonico, von der Leyen e Qiang si sono detti d'accordo sulla necessità di monitorare gli effetti del trasferimento del commercio derivanti dai dazi decisi da Trump. Nello specifico, Bruxelles teme un'invasione di prodotti cinesi a basso costo inizialmente diretti verso gli Usa e poi dirottati verso l'Ue.

D'altra parte, le posizioni della numero uno di Palazzo Berlaymont, in precedenza considerata un "falco" e fautrice di politiche di contenimento strategico di Pechino, sono diventate più morbide.

L'eventuale asse tra Cina e Ue potrebbe saldarsi entro quest'anno. Stamani, il South China Morning Post, riportando cinque fonti informate, ha svelato che il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la stessa Von der Leyen dovrebbero recarsi a Pechino a luglio per incontrare Xi Jinping, per quello che dovrebbe essere il secondo vertice tra Ue e Cina.

A sottolineare l'interesse europeo a continuare subito su questa linea, il fatto che i vertici Ue sarebbero disponibili a rinunciare alla prassi, che prevedrebbe di organizzare l'incontro in Europa, pur di accelerare l'incontro, dato che Xi, per quest'anno, non ha intenzione di compiere viaggi nel Vecchio Continente.


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