Eccellenze Italiane. Bruno Nardo: “In Calabria vantiamo ormai una chirurgia di alto profilo”

“In questi ultimi cinque anni sono stati effettuati in Calabria oltre 8 mila interventi per tumori maligni, che hanno riguardato varie patologie. Questo, seppure nella sua drammaticità, è un messaggio importante perché significa che in Calabria si può fare della chirurgia di alto livello”.

di Pino Nano
Giovedì 20 Giugno 2024
Cosenza - 20 giu 2024 (Prima Pagina News)

“In questi ultimi cinque anni sono stati effettuati in Calabria oltre 8 mila interventi per tumori maligni, che hanno riguardato varie patologie. Questo, seppure nella sua drammaticità, è un messaggio importante perché significa che in Calabria si può fare della chirurgia di alto livello”.

Finalmente una notizia positiva arriva dal mondo medico calabrese. È questo, infatti, uno dei dati più emblematici emersi dal XXI Congresso Biennale dell’Associazione Calabrese delle Scienze Chirurgiche che si è svolto in questi giorni a Cosenza, al palazzo della provincia. A renderlo pubblico è stato il professore Bruno Nardo, (Professore associato di Chirurgia Generale – direttore Master di Chirurgia Laparoscopia avanzata Robotica dell’apparato gastroenterico. Direttore del Dipartimento Chirurgico Polispecialistico e primario dell’U.O. di Chirurgia Generale “Falcone” di Cosenza).

 

In due giorni di lavori, relatori calabresi e ospiti provenienti da ogni parte d’Italia, si sono confrontati su tematiche legate all’intelligenza artificiale, all’impiego dei robot in sala operatoria, all’uso delle tecnologie digitali, ma anche alla crisi delle vocazioni e alla necessità di fare in modo che i giovani specializzandi restino una volta per tutte in Calabria.

 

Sulla crisi di iscrizioni alla specializzazione in chirurgia, secondo il professore Carlo Talarico, presidente dell’Associazione calabrese delle scienze chirurgiche, “le cause sono molteplici: il percorso di studi molto difficile, le possibilità di carriera che in Italia sono molto poco attraenti, il contenzioso medico legale, la qualità di vita, e gli stipendi che sono molto esigui per la media europea”.

 

Quanto alla necessità di trattenere i giovani medici nella nostra regione, “stiamo cercando – ha sottolineato il professore Bruno Nardo, forte della sua esperienza americana maturata nei grandi centri di trapianto del fegato- – cercando di offrire una rete formativa attraverso la scuola di specializzazione di chirurgia generale, che inaugureremo prestissimo, già con il prossimo anno accademico, e attivando dei master di chirurgia laparoscopica e robotica”.

 

Presidente onorario del congresso è stato il professore Antonino Cavallari, una icona della chirurgia moderna in Italia e non solo, per anni storico professore ordinario all’Università di Bologna e punto di riferimento internazionale della medicina italiana. A portare invece il saluto ufficiale dell’Università della Calabria è stata Patrizia Piro, prorettore del Campus universitario calabrese e artefice di primissimo piano del grande processo di internazionalizzazione dell’Unical, con tutto quello che ne deriva al servizio della Calabria e dei calabresi. La stessa neo facoltà di medicina appena avviata è il segno della proiezione dell’Unical verso il futuro e soprattutto verso i traguardi scientifici più accreditati del mondo della ricerca. Anche di questo processo sovranazionale la professoressa Patrizia Piro è da anni testimonial iconica per gli studenti che passano dal campus.

 

La cerimonia inaugurale ha registrato due letture magistrali, una sull’Intelligenza Artificiale, tenuta dal prof. Gianluigi Greco -Professore Ordinario di Informatica all’Unical e tra i massimi esperti in Italia di AI-, l’altra sulle innovazioni tecnologiche in chirurgia, di cui è stato relatore il professore Mario Testini, dell’Università di Bari.

 

Nella seconda giornata di lavori si è discusso invece della rete oncologica regionale, dove i problemi non mancano, ma il tema riguarda l’intera rete nazionale. Nell’ambito dei lavori dell’assise, sono stati infine consegnati dei premi intitolati a “Francesco Crucitti”, il famoso chirurgo calabrese che operò salvandolo da morte certa Papa Giovanni Paolo Secondo dopo l’ attentato in Piazza San Pietro, “Rocco Docimo”, icona della chirurgia all’ospedale di Catanzaro per quasi 50 anni,  e “Antonio Petrassi”, il chirurgo che in Calabria praticò i primi trapianti di fegato, “e questo- sottolinea il prof. Bruno Nardo- per ricordare i grandi protagonisti della chirurgia calabrese e collegarli idealmente alle nuove generazioni dei chirurghi italiani”.


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