Foad Aodi (Asc News) al Papa: "Urge svolta concreta nel mondo a favore della pace"

"Occorre fermare tutte le guerre. Serve un riformismo verso il dialogo interreligioso, con alla base il rispetto reciproco aperto a tutti, senza esclusioni".

(Prima Pagina News)
Lunedì 19 Maggio 2025
Roma - 19 mag 2025 (Prima Pagina News)

"Occorre fermare tutte le guerre. Serve un riformismo verso il dialogo interreligioso, con alla base il rispetto reciproco aperto a tutti, senza esclusioni".

"Nel giorno solenne dell’insediamento ufficiale di Papa Leone XIV, come medico, giornalista, docente e cittadino impegnato ogni giorno nella costruzione del dialogo, della pace e della cooperazione internazionale, desidero formulare, a nome mio personale e delle realtà associative e dei movimenti che ho fondato rappresento — AMSI, UMEM, Uniti per Unire, Co-mai ,Unione internazionale arabi del 48 e AISC News — un augurio sincero di buon lavoro.

L’auspicio non è solo quello di una guida spirituale per la Chiesa cattolica, ma anche di un ponte tra mondi, culture e coscienze, nella scia illuminata e coraggiosa di Papa Francesco. Abbiamo visto in lui un faro nel buio dei conflitti, un riferimento morale e politico che ha saputo parlare agli ultimi, ai migranti, ai credenti , ai laici e ai religiosi. È questa la direzione che, con umiltà e fermezza, ci auguriamo possa essere proseguita. Cinque punti per non smettere di costruire ponti

1. Pace e giustizia per i popoli colpiti dalle guerre
Il primo pensiero, inevitabilmente, va alla Palestina e alla tragedia che si consuma a Gaza . Ai bambini, ai civili, ai medici che lavorano in condizioni disumane. A tutte le popolazioni che vivono sotto le bombe e che chiedono, ormai con voce fioca, il diritto a una vita degna. La guerra non può mai essere normalizzata. Serve un impegno chiaro, incessante, per la pace. E un’attenzione costante alle sue vittime, al di là delle appartenenze, delle bandiere, delle frontiere.

2. Salute globale ed emergenze umanitarie
Yemen, Sudan, Siria, Afghanistan, e intere aree dell’Africa dove i bambini muoiono ogni giorno per fame o per mancanza di cure. Come medico e come presidente di organizzazioni sanitarie che operano in ambito nazionale e internazionale, chiedo che la Chiesa continui a farsi carico di queste urgenze, promuovendo missioni mediche, solidarietà concreta e pressione sulle istituzioni globali affinché la salute sia davvero un diritto universale.

3. Tutela dei migranti e dei diritti umani
L’umanità che cammina — spesso scalza, spesso umiliata — sulle rotte della speranza non può più essere considerata una minaccia. I migranti sono prima di tutto esseri umani, portatori di diritti, di storie, di sogni. Servono parole chiare e atti concreti contro la criminalizzazione della mobilità umana. Servono reti di accoglienza, tutele giuridiche e protezione internazionale. Anche qui, l’eredità di Papa Francesco ci offre una rotta.

4. Dialogo interreligioso e apertura al mondo laico
Il dialogo tra le religioni è fondamentale, ma non può essere una prerogativa esclusiva delle élite spirituali. Il merito di Papa Francesco è stato quello di abbattere i muri tra sacro e profano, parlando al cuore dell’umanità tutta, a chi crede e a chi non crede, ma rispetta il sacro. È urgente continuare su questa strada, aprendo il confronto ai cittadini, ai giovani, alle donne, agli attivisti e a chi, senza etichette confessionali, lavora ogni giorno per la pace. La fede vive nel popolo, non solo nei palazzi.

5. Libertà d’espressione e buona informazione
Nel mondo in cui la censura avanza e la propaganda manipola, è essenziale difendere il diritto alla parola libera, all’informazione trasparente, all’indipendenza giornalistica. La verità non è mai comoda, ma è necessaria. Da direttore di un’agenzia internazionale, da medico, da attivista, chiedo alla Santa Sede di continuare a essere una voce per chi voce non ha. Di stare dalla parte di chi racconta i fatti e non li nasconde.

Un ringraziamento a chi lavora per la pace
Infine, un grazie sentito alle forze politiche, istituzionali e civili che non smettono di impegnarsi per la pace e per la giustizia. Siamo consapevoli che oggi più che mai occorre evitare che l’atto religioso diventi solo politico, svuotato del suo spirito. Dobbiamo invece tornare all’essenza missionaria delle fedi, che è servizio, cura, vicinanza ai più deboli. In conclusione
Con rispetto, affetto e spirito costruttivo, mi auguro che Papa Leone possa proseguire l’opera di apertura, dialogo e pace tracciata da Papa Francesco. Le sfide sono tante, ma altrettanto numerose sono le forze vive che lavorano ogni giorno per un mondo più giusto. Insieme, possiamo continuare a unire.

A nome di tutte le associazioni del mondo della sanità, del volontariato, delle immigrazioni, del mondo arabo e delle religioni — tutte le religioni rappresentate all’interno del Movimento Uniti per Unire, articolato in 78 dipartimenti per abbracciare ogni ambito professionale e sociale — auguriamo buon lavoro a Papa Leone XIV e ribadiamo la nostra totale disponibilità a collaborare per una svolta concreta e urgente. Il tempo è quasi scaduto, e il numero quotidiano di vittime per guerre, fame, povertà e ingiustizie continua ad aumentare. Con il sostegno di oltre 2.000 associazioni, comunità e organizzazioni attive in 120 Paesi, e con l'adesione di 450 giornalisti internazionali all’associazione Informazione Senza Confini, rinnoviamo il nostro impegno e la nostra voce per un mondo fondato su pace, giustizia e rispetto per ogni essere umano".

Così il Prof. Foad Aodi, Direttore di AISC News (Agenzia Mondiale Britannica Informazione Senza Confini), Medico, giornalista internazionale, docente presso l’Università di Tor Vergata e Membro del Registro Esperti FNOMCEO e quattro volte consigliere OMCeO Roma, in una lettera aperta a Papa Leone XVI, a nome di Amsi, Uniti per Unire, Co-mai e Umem.


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