G7, la dichiarazione finale: "Russia paghi per i danni che ha causato all’Ucraina"

"Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per la riduzione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle persone Lgbtqia+ in tutto il mondo".

(Prima Pagina News)
Venerdì 14 Giugno 2024
Brindisi - 14 giu 2024 (Prima Pagina News)

"Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per la riduzione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle persone Lgbtqia+ in tutto il mondo".

“La Russia deve porre fine alla sua guerra illegale di aggressione e pagare per i danni che ha causato all’Ucraina. Secondo la Banca Mondiale questi danni superano ormai i 486 miliardi di dollari. Non è giusto che la Russia decida se e quando pagherà per i danni causati in Ucraina”.

Lo si legge nella dichiarazione finale del G7 di Borgo Egnazia (Br).

“Gli obblighi della Russia ai sensi del diritto internazionale di pagare per i danni che sta causando sono chiari, e quindi continuiamo a considerare tutte le possibili vie legali attraverso le quali la Russia è costretta a rispettare tali obblighi“, continua.

Per quanto riguarda la "gender equality", prosegue il documento, “riaffermiamo il nostro impegno a raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne e delle ragazze in tutta la loro diversità, attraverso una partecipazione piena, paritaria e significativa in tutte le sfere della società. Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per la riduzione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle persone Lgbtqia+ in tutto il mondo, in particolare in tempo di crisi, e condanniamo fermamente tutte le violazioni e gli abusi dei loro diritti umani e delle libertà fondamentali”.

“Continueremo a promuovere e proteggere i loro diritti in tutte le sfere della società e a integrare coerentemente l’uguaglianza di genere in tutte le aree politiche. Lavoreremo con i partner globali per promuovere l’uguaglianza di genere nelle sedi multilaterali“ e “ci impegniamo a prevenire e affrontare l’odio e la discriminazione e a eliminare la violenza sessuale e di genere, compresa quella facilitata dalla tecnologia e dal traffico di persone. Forniremo un sostegno completo e una partecipazione significativa alle vittime e ai sopravvissuti”, si legge ancora.

“Siamo impegnati a intensificare il nostro sostegno ai Paesi africani nei loro sforzi per raggiungere lo sviluppo sostenibile e la creazione di valore locale, rafforzare la governance democratica, contribuire alla stabilità e alla prosperità globale e proteggere l’ordine internazionale basato sulle regole. Nel farlo, continuiamo a puntare su partenariati equi e radicati in principi condivisi, valori democratici, titolarità locale e iniziative concrete”, prosegue il documento, in riferimento alla collaborazione con i Paesi africani.

“Appoggiamo la richiesta dei paesi africani di avere più voce in capitolo negli organismi internazionali e accogliamo con favore la partecipazione dell’Unione Africana al G20 come membro permanente e la creazione di una terza presidenza per l’Africa sub-sahariana al Consiglio esecutivo del FMI a novembre”, continua il paragrafo, per poi concludere: “Accogliamo con favore il Piano Mattei per l’Africa lanciato dall’Italia“.

“Affermiamo il nostro impegno collettivo ad affrontare la migrazione come fenomeno globale, affrontando le sfide che presenta e cogliendo le opportunità che porta a livello globale, attraverso un approccio integrato, completo ed equilibrato, in linea con il diritto internazionale”, si legge ancora nel documento.

“Riconosciamo che lo sviluppo di soluzioni sostenibili e inclusive per gestire efficacemente la migrazione a beneficio di tutti richiede azioni collettive condotte in uno spirito di impegno e responsabilità comune”, si legge ancora nel documento. “Intensificheremo i nostri sforzi per prevenire e affrontare la migrazione irregolare, contrastare le attività illegali che la facilitano e affrontare le sfide che essa pone agli individui e alle società. Affermiamo il diritto sovrano degli Stati di controllare i propri confini e la loro prerogativa di governare la migrazione all’interno della propria giurisdizione, in conformità con il diritto internazionale. Adotteremo un approccio globale al percorso e lavoreremo a strategie volte a dissuadere gli individui dall’intraprendere viaggi migratori irregolari e pericolosi”.

“Rafforzeremo anche le nostre azioni per prevenire, contrastare e smantellare le reti criminali organizzate che traggono profitto dal traffico di migranti e dalla tratta di persone e perturbare i loro modelli di business. A tal fine, stiamo lanciando una coalizione del G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti“.

 

Foto di Maurizio Riccardi


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