Appuntamento da non perdere. La Fondazione sul giornalismo italiano Paolo Murialdi e il Dipartimento di Studi Umanistici - Università Roma Tre organizzano, nell'ambito del corso magistrale “Italian Media and Popular Culture”, la presentazione del saggio di Giancarlo Tartaglia “Ritorna la liberta di stampa.
II giornalismo italiano dalla caduta del fascismo alla Costituente (943-i947)”,per le Edizioni Mulino. Evento che si terra in presenza- assicurano a Roma Tre- assicurando le necessarie misure di prevenzione sanitaria.Alla manifestazione interverranno Enrico Serventi Longhi, titolare del Corso Magistrale all’Università, e i giornalisti Giuseppe Vacca e Stefano Folli (a sinistra in alto nella foto seduto accanto a Giancarlo Tartaglia).
A seguire è in programma anche una Tavola Rotonda a cui parteciperanno: Lorenzo Benadusi, Paolo Carusi, Paolo Mattera e Paola Salvatori. “Ritorna la libertà di Stampa”, è un saggio dedicato al giornalismo italiano negli anni fra la caduta del fascismo e la Costituente, un periodo storico delicatissimo ma anche complesso della storia del Paese, e che Giancarlo Tartaglia,indimenticabile e storico Direttore generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI), oggi segretario generale della Fondazione di studi sul giornalismo italiano “Paolo Murialdi”, ricostruisce nelle 640 pagine da lui firmate con l’acume la saggezza il tecnicismo e il rigore dei grandi storici contemporanei.
Un vero e proprio testamento spirituale al mondo della comunicazione e del giornalismo italiano, un saggio erudito, meticoloso, dettagliatissimo, per certi versi anche “pesante” da leggere in poco tempo, ma scritto con il piglio del grande archivista e la passione di chi ha la piena consapevolezza di aver fatto parte di questo mondo del giornalismo italiano a pieno titolo, e di esserne stato in qualche modo anche grande protagonista.
Nessuno meglio di Giancarlo Tartaglia infatti, storico del giornalismo italiano come nessun altro potrebbe pensare di esserlo, avrebbe mai potuto mettere mano ad un tema così spinoso e così complesso per la storia della Stampa in Italia. Giancarlo Tartaglia lo spiega magistralmente bene: “Fu grazie a un inciso dello Statuto Albertino, il cui articolo 28 recitava: 'La stampa sarà libera, ma una legge ne reprime gli abusi' che il fascismo riuscì a sopprimere la libertà di stampa e a imporre la dittatura.
Per tutti i decenni successivi all'unità nazionale il diritto alla libertà di stampa, così chiaramente affermato, aveva dovuto sempre lottare con quel 'ma'; col fascismo dovette arrendersi”.E’ da qui che partirà la sua lezione magistrale agli studenti di Roma Tre. Nomi, date, luoghi, eventi, situazioni particolari, aneddoti e fonti autorevoli, c’è tutto e di più questo nel libro di Giancarlo Tartaglia, che oggi -va detto senza timore di smentita- supera se stesso, riconfermandosi analista autorevole attendibile e documentatissimo della storia del giornalismo utaliano.
Il “vecchio professore”, come centinaia di noi cronisti chiamiano ormai da sempre Giancarlo Tartaglia, racconta in questo suo saggio come dalla fine del regime sino all'approvazione della Costituzione repubblicana la libertà di stampa ha vissuto una lunga fase di transizione, ed è stata oggetto di aspre discussioni e conflitti politici. Mai come in questo caso, la storia della stampa italiana coincide con la storia reale della nazione.
“Nell'arco temporale che va dal 1943 al 1947 il mondo dell'informazione italiano – ricorda Giancarlo Tartaglia- subisce una profonda trasformazione, dall’ epurazione dei giornalisti e dei giornali alla nascita di nuove testate, dalla riorganizzazione sindacale alla prima regolamentazione della professione”.
“Ritorna la libertà di Stampa”, non è altro dunque che la ricomposizione di un grande mosaico storico, che ricostruisce e ripercorre le vicende che porteranno poi alla definizione della libertà di stampa, “e soprattutto – sottolinea il vecchio professore- “di quelle norme sul sistema dell'informazione che hanno regolato e regolano la vita democratica della nostra Repubblica dalla sua nascita a oggi”.
Ma come potrete immaginare, in 600 pagine di storia e di cronaca ci sono mille altre cose da leggere, da sapere, da imparare, da condividere e da assimilare, e che giovedì prossimo il vecchio professore rimetterà sul tavolo del dibattito confrontandosi ancora una volta con gli studenti che all’Università di Roma Tre seguono e inseguono il sogno di diventare, magari da grandi, storici e comunicatori del futuro. Varrà la pena di esserci, perché ogni lezione pubblica di Giancarlo Tartaglia è un evento da non perdere. Se poi, alla fine della lezione, rimarrete delusi, allora scrivetemi pure. Girerò a lui le vostre riflessioni.
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