Gianni Letta, 90 anni di riservatezza e influenza: tra giornalismo, politica e il silenzio che conta

Dalla cronaca ai vertici istituzionali, Gianni Letta ha attraversato nove decenni di storia italiana con eleganza, discrezione e un ruolo decisivo dietro le quinte del potere.

di Maurizio Pizzuto
Martedì 15 Aprile 2025
Roma - 15 apr 2025 (Prima Pagina News)

Dalla cronaca ai vertici istituzionali, Gianni Letta ha attraversato nove decenni di storia italiana con eleganza, discrezione e un ruolo decisivo dietro le quinte del potere.

Avezzano, 15 aprile 1935.

 È lì che tutto comincia. Novant’anni fa nasceva Gianni Letta, figura emblematica della Prima, della Seconda e – in parte – anche della Terza Repubblica.

Uomo d’altri tempi, eppure sempre perfettamente inserito nel presente, Letta è stato un interprete unico del rapporto tra giornalismo e politica, incarnando una versione ormai rara del potere: quello che non alza mai la voce. La sua è una carriera costruita con pazienza e intelligenza, lontano dai riflettori ma sempre vicino al centro nevralgico delle decisioni.

Dapprima giornalista – direttore del Tempo, volto noto del TG1 – poi eminenza grigia e consigliere fidato di Silvio Berlusconi, Letta ha saputo rimanere influente senza mai essere invadente. Una rarità in un Paese spesso diviso tra protagonismi e fughe in avanti.

È stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nei governi Berlusconi, mediatore silenzioso, ambasciatore non ufficiale tra mondi lontanissimi: politica, Vaticano, finanza, magistratura.

Con lui, il Palazzo ha avuto una bussola, soprattutto nei momenti di tempesta. Quando serviva una voce moderata, un consigliere discreto, Letta c’era. Sempre. Mai un passo più lungo della gamba, mai un’intervista di troppo.

 Eppure tutti sapevano dove fosse il suo peso. Gianni Letta compie oggi 90 anni, e lo fa con lo stesso stile che lo ha reso un’icona trasversale: senza clamore, con il rispetto di avversari e alleati.

Una figura quasi mitologica nella politica italiana, tanto influente quanto schiva. Un uomo che ha scelto di contare senza apparire, che ha saputo essere stratega senza mai diventare ideologo. Non ha mai scritto un’autobiografia, né sentito il bisogno di raccontarsi.

 Ma la sua storia è scritta nelle pieghe più significative della Repubblica: dalla nascita della televisione pubblica al tramonto della Prima Repubblica, dall’ascesa di Forza Italia alla complessa stagione dei governi tecnici.

Gianni Letta c’era sempre, mai al centro della scena, ma sempre al centro dell’equilibrio.

 A 90 anni, il suo sguardo resta vigile, il suo telefono ancora caldo, la sua rete ancora attiva. Perché Letta è uno di quelli che smettono quando non servono più.

E lui, in fondo, serve ancora.

Buon compleanno, dottor Letta.


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