"Oggi ricordiamo l'eccidio delle fosse ardeatine, una ferita indelebile per Roma e per l'Italia, compiuta dai nazisti tedeschi con la complicità di fascisti italiani, contro cittadini scelti perché ebrei, antifascisti, comunisti o solo vicini ad ambienti antifascisti. Una vile e violentissima rappresaglia inumana contro chi lottava per liberare l'Italia dal nazifascismo: fu questo, e fu compiuta anche grazie ai fascisti italiani, ricordiamolo senza far sconti né falsificare la storia”, così in una nota l’europarlamentare Dino Giarrusso ricorda il martirio e commenta le polemiche seguite alle parole di Giorgia Meloni.
“Nessuno pensi di riscrivere la storia a proprio piacimento, perché la memoria di un popolo non va piegata ad interessi politici attuali, ma va coltivata come un bene sacro: alle fosse ardeatine vennero scientemente uccisi ebrei e antifascisti, non in quanto italiani ma in quanto avversi agl’inumani regimi di Mussolini e Hitler.
Italiani ammazzati senza pietà con la complicità di altri italiani, come il ministro dell'interno della repubblica di Salò Guido Buffarini Guidi e il questore Pietro Caruso, che diede una mano alle canaglie naziste nel trovare gli antifascisti da trucidare.
A chi si dice erede di Almirante, ricordiamo che quegli italiani vennero uccisi anche per volontà di italiani che erano fascisti e repubblichini proprio come Giorgio Almirante che fu fascista e repubblichino mai pentito.
Queste verità storiche vanno impresse a fuoco nella mente di tutti gli italiani, giovani in testa, per evitare marchiane falsificazioni storiche che annacquano le responsabilità e rischiano di far tornare quegli orrori un domani”, conclude Giarrusso.
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