Giovanni Gentile, Giuli: “Giusto intitolare un luogo pubblico a Firenze al grande filosofo”

"Gli istituti da lui fondati costituiscono un patrimonio culturale universalmente riconosciuto".

(Prima Pagina News)
Martedì 15 Aprile 2025
Roma - 15 apr 2025 (Prima Pagina News)

"Gli istituti da lui fondati costituiscono un patrimonio culturale universalmente riconosciuto".

“Che a Giovanni Gentile venga intestato un luogo pubblico nella città di Firenze – dove il filosofo è stato ucciso dai Gap proprio il 15 aprile, del 1944 – è un fatto di pura laicità politica e culturale.

Gentile eccede le ideologie ed è il momento di riconoscere che la sua statura è quella di un classico.

Gli istituti da lui fondati costituiscono un patrimonio culturale universalmente riconosciuto: l’Enciclopedia italiana, di cui quest’anno si è festeggiato il centenario, l’Istituto di Studi Germanici, di cui fu primo presidente nel 1932, l'Istituto Italiano di Studi per il Medio ed Estremo Oriente e poi la riforma scolastica del 1923, la quale, con i necessari aggiornamenti, ha retto il sistema educativo italiano fino ad oggi.

La filosofia gentiliana inoltre è stato uno spazio pensante e originale dell’hegelismo, rielaborata da filosofi liberalsocialisti e marxisti che hanno riconosciuto il debito teorico con il padre dell'Attualismo. Una filosofia che Emanuele Severino ebbe a definire ‘tra le forme più potenti del pensiero del nostro tempo’.

Giovanni Gentile è stato un classico della cultura europea e uno straordinario organizzatore culturale da cui tutti, a destra e sinistra, hanno attinto. Il suo ruolo politico è naturalmente motivo di discussione e controversie, ed è giusto che sia così, ma solo chi è accecato dal furore ideologico può negare a Gentile di aver svolto lo scomodo ruolo, nelle tragiche condizioni possibili dell’epoca, di mediazione e moderazione, battendosi per la riconciliazione nazionale nel mezzo di una guerra civile. Così attirandosi odio e incomprensione da ogni parte.

Negare oggi a Giovanni Gentile l’intitolazione di un luogo pubblico è dunque un atto neoprimitivo, significa rifiutarsi di storicizzare, vuol dire negare la cultura e sottometterla all’ideologia”.

Lo dichiara in una nota il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.


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