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Si preannuncia un salotto infuocato questa sera in TV a “Otto e Mezzo”, su La7, dove ospite di Lilly Gruber sarà il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, e che da domani sarà in tutte le edicole d’Italia con il suo nuovo libro “Complici e Colpevoli”, un saggio inedito che racconta in maniera scioccante l’assalto della Ndrangheta calabrese alle Regioni del Nord.
Si preannuncia un salotto infuocato questa sera in TV a “Otto e Mezzo”, su La7, dove ospite di Lilly Gruber sarà il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, e che da domani sarà in tutte le edicole d’Italia con il suo nuovo libro “Complici e Colpevoli”, un saggio inedito che racconta in maniera scioccante l’assalto della Ndrangheta calabrese alle Regioni del Nord.
Gratteri for ever, Gratteri contro tutti, Gratteri in testa alle classifiche delle vendite dei libri ogni qualvolta viene lanciato un suo nuovo saggio. Gratteri eternamente Gratteri, nel senso che il suo nome brilla ormai in ogni Paese nel mondo dove si parli di lotta al crimine organizzato. Uomo senza confini e senza nessuna caratterizzazione geografica, abituato ormai da lunghissimi anni a vivere in caserma o nella foresteria di un carcere, una vera e propria macchina da guerra che potrebbe lavorare in Brasile come in Argentina o in Amazzonia, o anche in Nuova Zelanda o a New York City con gli stessi ritmi che ha in Italia e gli stessi risultati. Questo ormai è diventato Nicola Gratteri, che da qui a poco – sussurrano i palazzi romani- potrebbe anche diventare il numero uno della Direzione Nazionale Antimafia in Italia, incarico finora ricoperto dal procuratore Cafiero De Raho che lascia per raggiunti limiti di età. E chi se non Nicola Gratteri? Da più parti gli contestano l’avvio di maxi-inchieste “ancora tutte da chiudere”, ma è lui il solo magistrato in tutto il mondo che oggi ha la dimensione esatta di cosa sia la piovra mafiosa, e di che interessi globali si muovano attorno al sistema di controllo delle grandi holding del crimine. L’uomo ha solo un difetto di origine e un grande limite reale- raccontano di lui magistrati di grande valore che hanno avuto modo di conoscerlo bene-. Il difetto è la sua libertà di pensiero, la sua indipendenza, il suo sentirsi animale senza padrone. Il suo limite reale è il considerare la sua missione al di sopra di tutto, quindi al di sopra degli interessi personali e generali del sistema politico, e questo potrebbe creargli qualche problema. Ma sarebbe scandaloso immaginare che un magistrato del suo coraggio e con la sua storia non possa oggi guidare la Direzione Nazionale Antimafia. Stasera Gratteri torna a La7, a Otto e Mezzo, la tradizionale fossa dei leoni di Lilly Gruber, e già questa mattina il mondo che ruota attorno a lui- ed è una platea vastissima- già si domanda cosa dirà di nuovo e di scioccante il Numero-uno della lotta alla Ndrangheta.
Per dovere di cronaca diciamo anche che a succedere a Federico Cafiero De Raho al vertice della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, ci sono in corsa anche i procuratori di Napoli, Giovanni Melillo, e di Palermo, Francesco Lo Voi. Lo Voi è in ballo anche per la nomina a procuratore di Roma, così come il Pg di Firenze Marcello Viola, che come lui è contemporaneamente candidato alla guida della procura nazionale antimafia. Tra i magistrati che hanno presentato domanda al Csm ci sono anche i procuratori di Catania, Carmelo Zuccaro, di Messina Maurizio De Lucia, e di Lecce Leonardo Leone De Castris. Non manca una candidatura interna alla Dna: è quella di Giovanni Russo, attualmente procuratore aggiunto. Chi vivrà vedrà.