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“Se scoprono che eravamo tutti d'accordo è finita", è solo una delle tante chat pubblicate da Il Domani e da cui viene fuori una storia di intrighi di palazzo senza pari.” Un processo già deciso a tavolino” scrive nel suo libro il vecchio notista parlamentare.
“Se scoprono che eravamo tutti d'accordo è finita", è solo una delle tante chat pubblicate da Il Domani e da cui viene fuori una storia di intrighi di palazzo senza pari.” Un processo già deciso a tavolino” scrive nel suo libro il vecchio notista parlamentare.
Il Caso Becciu é tornato prepotentemente di attualità, e turba le coscienze di migliaia di cattolici, e non solo. In una inchiesta esclusiva che ha già fatto il giro di mezzo mondo, Il Domani ha riproposto in questi giorni alcune delle 126 chat private che al processo sono state oscurate con il termine di omissis e che invece danno del quadro complessivo di questa vicenda contorni davvero incresciosi e inquietanti su cui sarebbe naturale e doveroso che qualcuno mettesse una volta per tutte la chiarezza necessaria.
"Sin dal primo momento ho parlato di una macchinazione ai miei danni – commenta così il cardinale Angelo Becciu i risvolti inquietanti di questa coraggiosa inchiesta giornalistica- in un'indagine costruita a tavolino su falsità, che cinque anni fa ha ingiustamente devastato la mia vita e mi ha esposto a una gogna di proporzioni mondiali. Ora, finalmente, spero che il tempo dell'inganno sia giunto al termine” – conclude il cardinale, il quale ha dato mandato ai suoi avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo "di intraprendere ogni azione giudiziaria necessaria per fare piena luce su condotte così sconcertanti, che nulla hanno a che fare con la ricerca della verità".
“Naturalmente dal Vaticano, dove è in corso l’appello- commenta per Il Domani la giornalista autrice dello scoop Enrica Riera- nessun commento”.
Cose che per la verità un grande e famoso giornalista parlamentare come Mario Nanni, storico capo redattore del politico dell’ANSA, aveva già anticipato nei mesi scorsi nel suo ultimo libro Il Caso Becciu, Ingiustizia in Vaticano, Media&Book Edizioni, e che Mario Nanni aveva presentato in Senato appena una settimana prima di morire. Ma è un libro che vale la pena di riprendere in mano e di rileggere insieme.
“Il Caso Becciu (titolo di testa), In-Giustizia in Vaticano (titolo di coda), “Dizionario delle omissioni, anomalie, mistificazioni, misteri e veleni “(occhiello), è un libro-forte quanto lo è l’inchiesta dei giornalisti de Il Domani, perché osa entrare nelle cose e nelle casse Vaticane, un libro di denuncia perché osa criticare il sistema giudiziario d’Oltre Tevere, un libro confessione perché è il racconto appassionato di un grande cronista italiano alle prese con un ordinamento giudiziario, quello vaticano, che spesso e volentieri ignora o mortifica i diritti della difesa.
Ma il “Caso Becciu” è soprattutto una vicenda giudiziaria clamorosa e oscura, nata in Vaticano, che ha già fatto il giro del mondo, creando scandalo, incredulità e sconcerto, a cominciare da un dato singolare: per vedere un Cardinale a processo -scrive Mario Nanni- bisogna risalire a cinque secoli addietro. Ma la sentenza di primo grado contro il cardinale Becciu non solo non ha reso giustizia alla proclamata innocenza del cardinale Becciu, ma ha suscitato nuovi e gravi interrogativi e dubbi.
Un elenco di questi interrogativi, almeno 15, il lettore li troverà già all’inizio del libro”.
Chi ha fatto scoppiare il caso Becciu? Chi ha manovrato alle sue spalle, chi per screditarlo ha osato spifferare perfino all’orecchio del Papa maldicenze, insinuazioni, accuse, facendo costruire un castello accusatorio che poi è miseramente franato?
Quali trame sono state ordite contro il cardinale Becciu per eliminarlo dagli altissimi posti di potere che deteneva nella Chiesa e nella Curia romana, per toglierlo dal novero dei papabili?
“Non mancano colpi di scena, inattese svolte degli avvenimenti, sorprese clamorose, e alla fine il lettore, sempre più sconcertato e sempre più incredulo e curioso, si ritrova un puzzle da ricomporre, con delle conclusioni da trarre”.
Un insieme di “frammenti”, che considerati singolarmente servono a dare una idea, una notizia, un particolare narrativo, apparentemente incompleto, ma poi, alla fine, serviranno a comporre un quadro generale della storia.
E quindi anche come racconto, per il noto giornalista parlamentare, questo dizionario “punta a soddisfare un certo interesse informativo e documentario da parte del lettore, “e qua e là a strappargli anche qualche sorriso, se non fosse che in questo processo è in ballo la dignità di un principe della Chiesa, sottoposto a una gogna mediatica di proporzioni mondiali -parole dello stesso Becciu- e la dignità di altre persone coinvolte nella vicenda processuale”.
Un libro shock per certi versi, che apre scenari diversi e inquietanti e di varia lettura su un processo che solo tra le mura dello Stato Vaticano ha potuto svolgersi indisturbato e inalterato come è accaduto. In un paese civile e democratico come il nostro- dice l’autore- la conclusione sarebbe stata diversa.
“In questo libro, che ha anche risonanze letterarie – scrive Nanni- perché si evocano situazioni, atmosfere e personaggi, pullula una miriade di figure. Dal Papa, naturalmente, in quanto capo della Chiesa e del Vaticano, che assomma nella sua persona i tre poteri teorizzati da Montesquieu, che ne fanno un sovrano assoluto, a figure che mai ci si aspetterebbe di vedere aggirarsi negli ambulacri del Vaticano: non mancano infatti il faccendiere, il superpentito, gli agenti segreti, il millantatore, il pregiudicato, l’affarista”.
Ma c’è molto di peggio, e Nanni, di questo caso che lui definisce “ingiusto”, rimarca come “Il caso Becciu, dopo essere deflagrato all’inizio provocando una gogna di proporzioni planetarie, col passare del tempo abbia suscitato una attenzione meno intrisa di pregiudizi. Ed è finito sotto la lente di osservatori non prevenuti, intellettuali, giornalisti che amano documentarsi e ricercare puntigliosamente la verità, studiosi di diritto canonico, storici. Il risultato? Hanno paragonato il caso Becciu a due altre vicende di gogna e di ingiustizia: il caso Dreyfus e il caso Tortora”.
La denuncia è pesante, e deve far riflettere, perché nel caso Becciu, in particolare, chiarisce Mario Nanni, “sono state ravvisate molte anomalie (nel libro il lettore ne troverà un lungo elenco), e tra queste l’anomalia il cambio, per quattro volte! delle regole processuali mentre si svolgeva il processo. E la forte impressione di una sentenza già scritta, dato che non era stato riservato alcuno spazio alle circostanze risultate favorevoli al cardinale e comprovanti la sua innocenza”.
E’ davvero penoso tutto questo se fosse vero, ma il libro di Mario Nanni è un vero e proprio manifesto che grida giustizia in una vicenda dove troppi sono gli omissis del processo e troppe le incongruenze del dibattimento.
Ci sono personaggi che recitano più parti in commedia, che manovrano e cospirano alle spalle e nell’ombra, che millantano – forse sì e forse no – frequentazioni, consigli e confidenze nientemeno del Papa, tirato a proposito e più spesso a sproposito in questo processo.
Alla fine, se ne potrebbe anche fare un film, tanti sono gli ingredienti ideali per una fiction di grande impatto mediatico. Di certo siamo in presenza di un racconto documentatissimo del processo al cardinale Angelo Becciu, che segnerà per sempre- checché se ne dica- la storia della Chiesa moderna, e il giornalista Mario Nanni di questo “processo alla Chiesa di Francesco” ne è oggi narratore di primissima fila. E grazie all’inchiesta de Il Domani continua ad esserlo anche da lassù. Come dire? Sei meno solo di quando tu eri ancora quaggiù.