Inps: come richiedere dagli eredi la tredicesima per un parente defunto? Attenzione, istruzioni per l’uso
Pochi sanno che, quando un parente passa a miglior vita, gli eredi (normalmente i figli) possono chiedere di recuperare la tredicesima dello stipendio (se pubblico) o della pensione per la quota maturata, ma occorre fare domanda all'Inps. Ecco come fare e quali documenti bisogna preparare e come fare domanda.
(Prima Pagina News)
Martedì 06 Aprile 2021
Roma - 06 apr 2021 (Prima Pagina News)
Pochi sanno che, quando un parente passa a miglior vita, gli eredi (normalmente i figli) possono chiedere di recuperare la tredicesima dello stipendio (se pubblico) o della pensione per la quota maturata, ma occorre fare domanda all'Inps. Ecco come fare e quali documenti bisogna preparare e come fare domanda.
Quando muore un parente prossimo bisogna avere la forza di compiere degli atti necessari al fine di procedere correttamente alla successione ereditaria che implica una serie di atti amministrativi e legali.

Fra le molte cose da fare, si può procedere alla richiesta della tredicesima della pensione o dello stipendio, se proveniente da un impiego pubblico, che non viene erogata d’ufficio agli eredi a meno che non si tratti di un coniuge o di un figlio minorenne (ovvero i titolari della reversibilità).

Chiunque avesse avuto di recente la perdita di un parente del quale è erede, e non c’è un coniuge in vita, puoi richiedere e ottenere la parte di tredicesima dello stipendio o della pensione maturata.

Questa frazione di contributo non viene infatti erogata dall’Inps agli eredi ma occorre fare una specifica domanda. Questo significa che in migliaia di casi l’Inps incassa e conserva somme di denaro che sarebbero invece dovute agli eredi, ma che non sanno probabilmente di doverne fare domanda per averne pieeno diritto.

Il modo più rapido per chiedere l’erogazione di queste somme è quindi presentare la domanda telematica (via internet), dal sito dell’Inps cliccando sul bottone “Accedi al servizio” dalla schermata principale della prestazione.

“Il rateo ereditario è corrisposto agli eredi e comprende la parte di tredicesima maturata fino alla data del decesso e le eventuali somme spettanti e non riscosse dal pensionato”.

È questa la definizione che di rateo ereditario dà l’Inps. Si tratta di un diritto che l’ente pagatore, in questo caso l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, eroga d’ufficio al titolare della reversibilità, quindi al coniuge superstite o al figlio, se minorenne. Quando però gli eredi sono solo i figli oppure i nipoti, la tredicesima quota di trattamento pensionistico o di stipendio maturato (se proveniente da uno stipendio da impiego pubblico), vengono corrisposti solo e soltanto facendo domanda attraverso un modulo di richiesta ratei ereditari ai quali va allegata una specifica documentazione.

Bisogna specificare che, oltre alla eventuale quota di tredicesima, potrebbero anche essere presenti ulteriori arretrati dovuti (come, ad esempio, competenze su una riliquidazione della pensione). Anche in questo caso sarà necessaria la stessa procedura per accedervi.

Alla richiesta dei ratei ereditari vanno allegati: una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà nella quale siano indicati chiaramente i nominativi degli eredi, la data di nascita, la residenza ed il grado di parentela. Questo documento va richiesto all’ufficio anagrafe del proprio Comune di residenza oppure negli uffici decentrati dove presenti. Poi una fotocopia del documento d'identità e del codice fiscale del dichiarante; Nel caso di più eredi, l'atto di delega a favore di uno solo; Fotocopia del documento d'identità e del codice fiscale di ciascun erede (nel caso in cui non ci sia la delega).

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