Ius Scholae, Tajani: "Non impongo niente, ma non voglio subire imposizioni"

Foti (FdI): "Non è nell'agenda del governo e neanche in quella dei singoli partiti".

(Prima Pagina News)
Giovedì 22 Agosto 2024
Roma - 22 ago 2024 (Prima Pagina News)

Foti (FdI): "Non è nell'agenda del governo e neanche in quella dei singoli partiti".

Al Meeting di Rimini, il Vicepremier, Ministro degli Esteri e Segretario Nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, torna sullo Ius Scholae: "Abbiamo la nostra opinione, come su altri punti che non sono nel programma di governo e che vengono sottolineati da altri alleati: ne parliamo. Però non è che perché un tema non è nel programma di governo non se ne può parlare. Ognuno ha diritto dire: io non impongo niente a nessuno, ma non voglio neanche che nessuno imponga qualche cosa a me, quindi sono libero di parlare", ha detto il Vicepremier, arrivando al Meeting.

Su questo tema, ha precisato, "abbiamo le nostre idee, non faccio polemiche" con gli altri partiti di centrodestra. "Siamo partiti diversi, sennò saremmo un partito unico. Siamo per il programma di Governo e quello che ci vincola è il programma. Per quanto riguarda lo Ius Scholae non è parte del programma di governo, quindi noi possiamo esprimere il nostro giudizio, ne parleremo anche con i nostri alleati", ha concluso Tajani.

Sul tema, però, arriva l'altolà di FdI: "Ci sia consentito dire una cosa agli alleati: nel programma di governo non c'è questo argomento e non c'è neanche nei singoli programmi dei partiti. Gli elettori hanno votato un programma: è legittimo discutere di questioni esterne al programma, ma c'è il fondato dubbio che questo sia un argomento speculare dell'opposizione per creare confusione nella maggioranza". Così, ai microfoni del programma di Rai3 "Agorà", il Capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti.

"Sullo Ius Soli è bene ricordare come lo stesso Riccardi, allora ministro del governo Monti, ha svelato come tale argomento sia stato accuratamente evitato dalla sinistra al governo perché secondo alcuni esponenti del Pd avrebbe fatto perdere voti. Nelle due legislature precedenti lo Ius Culturae venne approvato alla Camera nel 2015 e poi nel 2017 venne affossato in Senato. Nella passata legislatura, invece, iniziò la discussione sullo Ius Scholae alla Camera che si arenò con la rottura frontale della maggioranza che sosteneva il governo Draghi", ha spiegato Foti.

"La declinazione dello ius scholae del Pd vede tre proposte una diversa dall'altra, di cui non è mai stata richiesta calendarizzazione - ha concluso -. Non c'è un terreno chiaro su come l'opposizione voglia affrontare il tema".


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