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A soli 17 anni Gabriele Garofalo era stato uno degli “Alfieri del Lavoro” premiati al Quirinale dal Presidente Mattarella. Oggi il giovane scrittore calabrese frequenta a tempo pieno la Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche all’Università Pontificia Salesiana di Roma.
A soli 17 anni Gabriele Garofalo era stato uno degli “Alfieri del Lavoro” premiati al Quirinale dal Presidente Mattarella. Oggi il giovane scrittore calabrese frequenta a tempo pieno la Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche all’Università Pontificia Salesiana di Roma.
È un arcipelago di immagini, carezzevoli, l’eloquio di Gabriele Garofalo che trasporta lo spettatore attonito tra studio e poesia come se veleggiasse tra le onde azzurre lungo isole e rocce verdeggianti, immersi nelle opere di Tasso, in occasione del Convegno sull’autore tenutosi a Sorrento, e nella narrazione legata alla fotografia per la premiazione del Concorso Mille Parole per una foto, che si è svolta a Napoli nella basilica di San Lorenzo Maggiore, nel cuore del centro storico.
In due distinti eventi che si sono tenuti in Campania, nello stesso giorno, venerdì 9 maggio, il giovane calabrese, Alfiere del Lavoro, traduce in realtà il sogno di molti giovani, desiderosi di conquistare il proprio ruolo grazie al merito, e di credere ancora che esista una società in cui il talento e il sacrificio non risultino vani ma siano apprezzati e premiati.
In occasione del Convegno su Tasso organizzato dalla Fondazione studi storici Sorrento e Centro Studi Tassiani, il giovane scrittore, studente universitario in Lettere cristiane e classiche, è stato chiamato a relazionare in merito alle ricezioni classiche da Omero a Virgilio nonché sul discorso dell'arte poetica con riferimento alle lettere a Scipione Gonzaga.
Il suo intervento ha suscitato l’ammirazione del pubblico accorso al Teatro Tasso a Sorrento, alla presenza delle scolaresche di suoi coetanei rappresentanti molteplici scuole di tutta la Penisola, ed ha suscitato non solo l’interesse ma l’ovazione del pubblico che si è alzato in piedi per applaudirlo.
L’eccezionalità dell’alto valore della relazione critica deriva non solo dalla sua giovanissima età ma anche dalla circostanza che sia stato selezionato per presenziare insieme a personalità internazionali che comprendono docenti universitari e di licei classici specialisti di filologia classica e italiana, storia della tradizione dei testi antichi nonché musicologi classici, che si sono confrontati sui madrigali in letture metriche, e anche mediorientalisti.
La vittoria di Gabriele Garofalo alla quinta edizione del Concorso Letterario Mille parole per una foto, con il patrocinio delle prestigiose istituzioni secolari della Fondazione San Bonaventura e i Frati Minori Conventuali di Napoli, Complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore con il suo racconto “La Voce”, è stata celebrata dal Presidente nazionale ANCoS e presidente di Confartigianato Imprese Napoli, Enrico Inferrera, e dal Responsabile Direttivo della Sezione, la Professoressa Filomena Lombardo, alla presenza di autorità locali e rappresentanti del mondo culturale e associativo.
La premiazione è avvenuta in concomitanza all’inaugurazione del restauro dell’Ecce Homo nel quadro di un ampio progetto di Valorizzazione del patrimonio artistico e culturale cittadino, finanziato da ANCoS con le risorse del 5xmille.
Nel suo discorso di ringraziamento, Gabriele Garofalo ha ricordato il “valore di emozionarsi”, sottolineando che “scrivere richiede sacrificio, un sacrificio virtuoso tendente ad avere sempre uno sguardo agli altri e ha invocato le parole del Papa Leone XIV ed al suo invito a costruire la Pace con il linguaggio, con le parole, perché abbiamo bisogno di cultura e di armonia”.
La capacità di creare immagini con le parole occupa il posto principe fra le forme del discorso e del sogno, senza il quale, parafrasando Dostoevskij, le nazioni non possono vivere, ma non sono neppure in grado di morire. (l.q)