Liberazione, La Russa: "MI auguro che il 25 aprile diventi una data di tutti"

"Dobbiamo guardare con sempre maggiore condivisione, e mai con strumentalizzazione, a quello che fu uno dei momenti fondanti dell'antica storia d'Italia, del nostro popolo e della nostra nazione".

(Prima Pagina News)
Giovedì 24 Aprile 2025
Roma - 24 apr 2025 (Prima Pagina News)

"Dobbiamo guardare con sempre maggiore condivisione, e mai con strumentalizzazione, a quello che fu uno dei momenti fondanti dell'antica storia d'Italia, del nostro popolo e della nostra nazione".

Si sono svolte, alla Camera e al Senato, due celebrazioni per ricordare la Liberazione d'Italia dal fascismo, di cui quest'anno ricorre l'80esimo anniversario. Ai due eventi sono intervenuti il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e quello del Senato, Ignazio La Russa, oltre a rappresentanti dei vari gruppi parlamentari.

A Montecitorio, Fontana ha ricordato che la Festa della Liberazione è "una ricorrenza che rappresenta un monito a ripudiare ogni forma di sopraffazione e a impegnarsi, giorno dopo giorno, nella costruzione di una società saldamente ancorata ai valori della libertà e della democrazia e capace di rigenerare speranza".

A Palazzo Madama, invece, La Russa ha espresso l'augurio che l'anniversario della Liberazione diventi "una data di tutti. Sono passati 80 anni - ha evidenziato - è un tempo breve rispetto all'eternità ma lunghissimo rispetto alla storia degli uomini e delle nazioni. Forse è il tempo sufficiente perché si guardi con sempre maggiore condivisione, e mai con strumentalizzazione, a quello che fu uno dei momenti fondanti dell'antica storia d'Italia, del nostro popolo e della nostra nazione. L'80esimo anniversario della Liberazione lo celebriamo oggi insieme".

Rivolgendosi ai senatori dell'opposizione, La Russa ha poi aggiunto: "Visto che c'era un riferimento anche rispetto alla mia postura, dico che non è da oggi il convincimento mio, personale, ma anche della parte politica da cui provengo, di rispetto e piena adesione ai valori della Costituzione e quindi del rispetto della data che vide il ritorno alla libertà. Leggo una parte di un documento, che fu importante nella mia vita, e scritto a Fiuggi con grande sincerità e passione dove è detto che, senza reticenze, affermavamo che l'antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato.

Aggiungevamo che era altrettanto giusto speculare e chiedere a tutti che l'antifascismo non è un valore a se stante e che la promozione dell'antifascismo ecc ecc. Ma quello che che conta è che la sincerità e profondità che deve unirci nel ricordare questa data è tale da poter essere momento di unione, e non di divisione".

"Quando per la prima volta ho parlato in veste di presidente del Senato, esattamente da questa postazione, ho detto che la mia massima ambizione è far andare ancora più avanti, come tentò di fare il presidente Berlusconi nel famoso intervento di Onna che richiamo integralmente, e come tentò di fare il presidente Violante, che richiamo integralmente e che avevo previsto di leggere alcuni brani ma ne faccio a meno", ha poi ricordato La Russa. "Comunque, in quella occasione, in maniera molto più modesta, io auspicai che si andasse in quella direzione di un comune riconoscimento dei valori che nascono dalla sconfitta del fascismo e dalla liberazione dall'occupazione nazista e che trovano nella Costituzione la massima espressione".

Durante il suo intervento, La Russa ha anche avuto un piccolo battibecco con la capogruppo di Iv al Senato, Raffaella Paita, che gli aveva chiesto di alzarsi in piedi. Il Presidente del Senato stava dicendo che "il miglior modo per ricordare e celebrare una data che io vorrei fosse sempre più una data di tutti". Poi si è interrotto e, rivolgendosi in particolare a Paita, che lo ha esortato ad alzarsi mentre da una parte dell'Aula si è sollevato un brusio, ha detto: "Ma poi dovreste stare in piedi mentre parlano anche tutti gli altri... io non mi sono permesso di stare in piedi per quello...ma se preferite sì.. come preferisce".

Quindi, tutti i senatori che erano rimasti seduti si sono alzati. La Russa ha, dunque, specificato: "Ma non è una celebrazione di una persona scomparsa, è una celebrazione che guarda all'oggi, a ieri e al futuro e dopo parlerete ciascuno di voi e se vorrete potreste stare in piedi". "Mi pare che sia una polemica veramente fuori luogo ma visto che anche a questo si potrebbe dare un'interpretazione strumentale, faccio quello che secondo me non è esatto e cioè tenervi in piedi mentre parlo", ha poi concluso il Presidente del Senato.

Nei giorni scorsi, durante l'ultima conferenza dei capigruppo, Paita aveva chiesto, a nome di Italia Viva, di celebrare il 25 Aprile in Aula.


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